La traduzione di questo inedito (1931-1939) è un tassello fondamentale per comprendere il pensiero di Guardini sull'antropologia cristiana nella sua evoluzione. È centrale, in queste pagine, la necessità di rispondere, in quanto cristiano, alle incognite del mondo moderno - come l'evoluzionismo, l'eutanasia, l'eugenetica o l'ingegneria sociale - e riflettere sulla portata dei mutamenti sociali e culturali che esso comporta. Una domanda che attraversa l'intera opera guardiniana e mostra qui il suo nucleo antropologico più profondo: ontologicamente l'uomo è relazione aperta, verso l'altro, Dio, o il nulla. Spetta all'uomo - provocato dalla modernità - la libera decisione.
ESTRATTO DALLA PRIMA PARTE
Un titolo pregnante e promettente, quello che così, con semplicità Romano Guardini ha aggiunto a una ricca serie di saggi, di trattati, di conversazioni culturalmente ambiziose sulla scia di quanti in Germania e altrove, hanno sviluppato il concetto goethiano di Bildung, di "formazione" appunto. Poiché per lui, nell'ormai lontano 1923 assumeva un'importanza cruciale l'applicazione delle sue idee pedagogiche generali, messe alla prova nel cantiere educativo del Castello di Rothenfels e nella creazione del Quickborn [fonte viva], un'aggregazione di giovani appartenente, ma con riserva e vera originalità, alla grande Jugendbewegung (movimento giovanile), all'ambito della liturgia cattolica.
Erano gli anni allora che vedevano sorgere, in mezzo a fermenti contestativi dell'ordinamento sociale borghese, tacciato di filisteismo e ripudiato dalla generazione in ascesa, quasi un'ondata veemente, purificatrice ma, al limite, anche distruttiva, nella società tedesca, una rivolta radicale che coinvolgeva in larga misura pure la porzione cattolica della popolazione, ed essa si dimostrava pronta a battere in breccia quel che costituisce il culmen et fons della vita cattolica, la prassi del culto, la liturgia. Alle antiche insofferenze di matrice illuministica, si assommavano resistenze apparentemente insuperabili, di recente inasprite dai residui di una mentalità "illuminata", con la sua tendenza al disincanto addirittura iconoclastico — esteso e radicale anche tra i luterani, gli evangelici, con una ostilità contro ogni acquisizione culturale ormai sedata e statica, un' intolleranza a quanto sembrava patrimonio fisso gravato dì obsolescenza, contro il retaggio venerabile solo per la sua antichità o almeno vecchiezza, contro tutto ciò che sembrava ostacolare, imbrigliare, domare e asservire il puro slancio di aspirazioni impetuose nascenti da una soggettività incontenibile, facilmente sedotta pure dall'esaltazione panica ravvisata e gustata nello Zarathustra nietzscheano, in una confusa e torbida interpretazione neoromantica.
Era questa l'atmosfera che si respirava in Germania al tempo della repubblica di Weimar, mentre si stavano maturando, non sempre in segreto, i germi del totalitarismo nazista. Tra vigorosi impulsi verso un rinnovamento integrale, generosi e insieme utopistici, un segnale positivo fra i cattolici era peraltro percepibile quando Guardini avvertiva, con la sensibilità vibratile a lui propria, come «un risvegliarsi della Chiesa nelle anime». Indubbiamente, erano cerchie ristrette quelle che erano aperte agli indizi e agli esordi di tale fenomeno, ma in esso v'erano lo spunto, il preludio, l'innesco d'una ripresa, d'una reviviscenza non ancora ben definita, che era in grado però di affrontare e superare, trasponendoli dall'"io" individualistico al "noi" comunitario, gli impietosi attacchi contro una liturgia ritenuta incapace di trascendere i suoi lineamenti stereotipati, il suo arcaismo, la sua astrattezza aliena dalla storia concreta, con la sua fissazione invece su moduli di linguaggio — parola, gesti, azioni, edifici di culto, arredi sacri — "ritualizzati" nel senso deteriore del termine. A questo «ridestarsi della Chiesa nelle anime», come a un presupposto fondamentale guardava con speranza Guardini, scorgendovi un'efficace rivolta, che, in tempo relativamente breve. avrebbe implicato la rinascita, entro le file cattoliche, di senso realistico e spirituale insieme, della liturgia affrancata dalla tentazione di creare élites erudite e per ciò stesso "passatiste", e così pure da quelle insidiose, che allettavano a coltivare una tendenza "collettivistica" volta a "intruppare" i cattolici, considerati quale massa manipolabile: profetica intuizione del sacerdote veronese di nascita, tedesco di cittadinanza, che presagiva l'ascesa di una religione pagana, quale si sarebbe atteggiato il nazismo hitleriano.
Ed ecco apparire, nella produzione letteraria di Guardini, in un clima di entusiasmo e quasi di euforia, piccole opere — ma quanto dense di passione ecclesiale, di studio, di esperienza pastorale tra i giovani del Quickborn volumetti ispirati, destinati a contare numerose edizioni: Lo spirito della liturgia e I santi segni rispettivamente del 1918 e 1927. In essi è contemporanea la ripulsa di quelle derive che, portate a una loro esasperazione, sarebbero sfociate nella morte per degenerazione dell'autentica liturgia. Tali testi, che con limpidezza di linguaggio, in modo semplice, senza apparato "scientifico" proponevano tesi per la mentalità clericale del tempo arditamente innovative — ma quanto solido era tuttavia il loro radicamento nel pensiero e nella prassi liturgica dell'antichità cristiana e nel Medioevo anteriore all'irrigidimento concettualistico della Scolastica ... — ebbero uno straordinario successo di vendita, furono accolti davvero come una gagliarda ventata dello Spirito, apprezzati e meditati con grande serietà, anche perché erano stati concepiti con l'avallo di autorità assai stimate in materia, come l'abate del monastero di Maria Laach, Ildefons Herwegen e altri eminenti benedettini, quali i monaci di Beuron, tra cui il celebre, e contestato, Odo Casel, colui che aveva osato presentare una visione del mysterion cristiano in analogia con i "misteri" dell'antichità classica, o dom Cunibert Mohlberg.
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Catechista istituto secolare Piccole Apostole della Carità il 16 ottobre 2018 alle 15:40 ha scritto:
non sapevo come fare per trovare questo libro. Sono da poco in Sardegna. Avere la vostra libreria online mi aiuta: sto studiando teologia spirituale online presso l'università Teresianum di Roma.
Grazie di cuore.
Ottimo servizio e prezzi molto accessibili.
Cecilia