Esaurito
Descrizione
Il tema scelto per questo volume è diventato acuto negli ultimi decenni, soprattutto a causa di due fattori: la crescente consapevolezza dei limiti del metodo storico-critico e la diffusione di letture fondamentaliste, che pare trovino udienza anche in alcuni gruppi cristiani nel nostro ambiente. I due fattori si innestano nell'assunzione di nuovi metodi di lettura che fanno riferimento alla narratologia, alla semiotica e alla retorica, oltre che all'esigenza di attuare una lettura "canonica". Tali metodi non rendono obsoleto il metodo storico-critico, che anzi viene difeso come punto di non ritorno soprattutto in connessione con la consapevolezza della storicità della rivelazione. Ma l'interpretazione è atto complesso, come gli studi recenti sull'ermeneutica hanno messo in evidenza e già la cultura classica aveva rilevato. In quanto complesso, è atto "aperto" il cui scopo è di "aprire" il testo per fargli svelare la molteplicità di significati che racchiude. L'interpretazione della Scrittura però non può non rispettare il carattere di questo libro: da qui il limite del necessario metodo storico-critico. Se da esso non si può prescindere - come del resto degli altri metodi che trattano il libro come tale -, esso non basta. Il suo carattere di attestazione della rivelazione comporta che si legga la Scrittura come "lettera" rivolta da Dio al popolo/Chiesa e quindi da accogliere nella fede.In queste pagine si cerca di offrire un contributo alla comprensione e alla soluzione del problema dell'interpretazione della Scrittura che è nato con la Scrittura stessa. Essendo questa rivelazione attestata, incontro della parola di Dio con/nella parola degli uomini, da sempre e per sempre va "interpretata", perché, pur essendo normativa, non basta a se stessa. L'inesauribile e imprescindibile compito di interpretare la Scrittura è via per incontrare Dio che parla all'uomo d'oggi proprio attraverso quelle parole scritte.
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Uscito pochi mesi prima del Sinodo sulla Parola, il vol. è dedicato alla Scrittura e alla sua interpretazione. L’emergere delle insufficienze del metodo storico-critico, l’estendersi di un approccio fondamentalista (fuori e dentro la Chiesa cattolica), il moltiplicarsi dei metodi di lettura (narrativo, semeiotico, retorico ecc.) suggeriscono di usare il vol. come un servizio critico per cogliere come ci si possa porre di fronte alla Scrittura, sia come singoli credenti sia come cultori delle discipline teologiche. I dieci saggi che compongono il vol. trattano di vari aspetti: dalla lectio divina al canone, dal rapporto Scrittura-discipline teologiche ai testi scritturistici «scomodi», dal legame fra Bibbia e morale a quello fra il testo sacro e la filosofia, dal suo uso nella liturgia come nella catechesi.
Tratto dalla Rivista Il Regno 2009 n. 8
(http://www.ilregno.it)
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