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Descrizione
Parlare oggi di icone non è pura questione archeologica. È, piuttosto, un modo di riflettere sul nostro rapporto con la dimensione dell'invisibile, sulla sua rappresentabilità, sulla nostra modalità di metterci in relazione con ciò che alcuni chiamano Dio e per altri è l'insondabile segreto della vita umana.Enzo Bianchi di questi solchi è grande conoscitore, perché non si limita al sapere accumulato dello studioso. Ma li percorre, li osserva da vicino, li tocca, li attraversa. Da monaco, sa che la vita trova la sua ragione e il suo respiro non nella bellezza del puro estetismo, ma nell'armonia che viene dalla disciplina, nell'esattezza del fare, nell'audacia del creare. Ma da uomo che scruta nei cuori, conosce anche le ferite che la bellezza sopporta: le lacerazioni, le dispersioni, le disperazioni. È dalla fusione di questi elementi che nasce davvero la conoscenza delle vite umane, e delle loro opere.(Gabriella Caramore)
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Una conversazione sulle icone, le immagini del Dio vivente, fra G. Caramore ed E. Bianchi. «Un modo di riflettere sul nostro rapporto con la dimensione dell’invisibile, sulla sua rappresentabilità, sulla nostra modalità di metterci in relazione con ciò che alcuni chiamano Dio e per altri è l’insondabile segreto della vita umana». I temi affrontati sono la Trinità, la natività, la trasfigurazione, la croce e la risurrezione. Il libro fa parte della collana «Uomini e profeti» che presenta cicli monografici realizzati dall’omonima trasmissione di cultura religiosa di Radio Tre.
Tratto dalla Rivista Il Regno 2009 n. 8
(http://www.ilregno.it)
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