Daniele Nicolosi (aka BROS), presenta al pubblico un progetto editoriale che rappresenta un unicum all'interno della produzione del settore. Il volume racchiude una ricognizione necessaria per un riconosciuto percorso artistico caratterizzato dalle pioneristiche incursioni nei luoghi urbani sul finire degli anni '90, che lo portano a divenire da subito uno dei protagonisti dell'arte di strada italiana e internazionale, per poi giungere alla progressiva definizione di un rapporto dialettico e orizzontale con l'identità comune intesa come sintesi sincronica tra l'opera e il fruitore, all'interno di uno spazio condiviso. Ogni azione performativa di Daniele Nicolosi, punta a raggiunge un'essenziale modalità espressiva che unisce utopia e gioco alla commistione dei linguaggi dell'arte, dell'architettura e del teatro. Il FuBROS celebra in maniera autoironica gli ultimi vent'anni del proprio lavoro, operando una riflessione in cui contravvenendo alla tradizione monografica, assume direttamente la curatela del volume, creando un contrappunto tra i diversi interventi critici che si rapportano a un parallelo corpus iconografico composto di 150 immagini inedite. Quest'opera documentativa descrive un intenso tracciato, condotto tra pittura, scultura, disegno, fotografia, installazione, video e audio, quindi lungo un arco temporale che evidenzia la specifica capacità di mettere in relazione forme di concezione dell'opera tradizionalmente scisse tra di loro: quella ideale con quella locale e intrinseca dei luoghi e dei contesti nei quali opera. Questo slittamento che assume una funzione tautologica, è compiuto attraverso un'attenta regia operativa e un significativo approccio performativo trans dimensionale e polimaterico; il processo di elaborazione si articola sulla contaminazione tra i linguaggi, nello spostamento spaziale condotto attraverso lo sdoppiamento o la disseminazione degli interventi, così come la stessa smaterializzazione nell'etere mediante il suono e la formattazione. Daniele Nicolosi si pone da sempre nel sistema dell'arte con un attivismo anticipatorio sull'attualità e con canoni necessariamente cangianti, e oggi è il technítis consapevole che organizza, duplicando questa stessa veste editoriale, estendendola in altro da sé: un archivio internet multimediale. La disturbante e straordinaria esperienza costantemente agita dal FuBROS all'interno del sottile limite di demarcazione tra pubblico e privato, tra cultura ufficiale e alterità, tra collettività e identità, è indagata da mirati contributi critici di Alessandra Donati, Ida Terracciano, Giacinto di Pietrantonio e Nicolas Ballario che intervengono su una selezione tra le più importanti mostre, nelle opere pubbliche e private dai suoi esordi fino ad oggi.