«Come ricomporre i frammenti di un paesaggio, interiore ed esteriore, sospeso sull'orlo della propria estinzione? Il nuovo sopra l'antico stato il titolo dell'insegnamento in Accademia in questi anni, dove il termine "sopra" indica non tanto una volontà?di celare, ma quella di un integrare consapevole. Nel rapporto tra queste due parole sta il passaggio al progetto, che possiamo identificare come tentativo di rappresentare la nuova distanza tra le cose. Dopo aver condiviso un percorso attraverso le mie opere, perché il progetto si insegna con il progetto e non saprei fare diversamente, ma anche con il preciso supporto dei dati di rilievo depositati nei luoghi, iniziato il lavoro critico finale di ciascuno studente, applicato ogni anno a una diversa città italiana. Con l'ausilio dei cinque punti (luogo, tempo, terra, luce, silenzio) individuati quale sequenza interpretativa e traccia per modificare lo spazio, nella complice quiete dell'atelier abbiamo potuto tradurre le sensazioni in misure, secondo un metodo teso a non offrire soluzioni gratuite o astrattamente creative, nella convinzione che l'architettura si trasforma e non si improvvisa.» (Paolo Zermani). Paolo Zermani, professore ordinario di Composizione architettonica alla Facoltà di architettura di Firenze, è stato professore invitato all'Accademia di architettura dell'USI a Mendrisio dal 2014 al 2020. È fondatore dei convegni "Identità dell'architettura italiana" e direttore del Master "Museo Italia". Le sue opere sono pubblicate sulle maggiori riviste internazionali di architettura. Tra i suoi scritti: Identità dell'architettura I e II (1995 e 2002), Oltre il muro di gomma (2010), Architettura: luogo, tempo, terra, luce, silenzio (2015). Tra i suoi progetti recenti: l'adeguamento architettonico e liturgico della Basilica di Sant'Andrea a Mantova, il restauro e la ricostruzione del Castello di Novara, la Scuola per l'Europa di Parma, la nuova uscita del Museo delle Cappelle medicee a Firenze. Dal 2007 è Accademico di San Luca. Nel 2018 l'Accademia Nazionale dei Lincei gli ha conferito il Premio Feltrinelli per l'architettura. La collana: Così denominata per il numero indicativo di pagine di ogni volume che la compone, la collana "Quarantotto pagine di architettura insegnata" intende testimoniare i modi con cui la cultura architettonica odierna si confronta e si trasmette con il lavoro didattico. Le pubblicazioni vogliono privilegiare in particolare l'attività svolta presso l'Accademia di architettura dell'Università della Svizzera italiana dai docenti invitati (di progettazione, ma non solo) così da preservarne il contributo culturale.