Nel 265 d.C., mentre le violente tribù germaniche premono lungo la frontiera al di là del fiume Reno, in un isolato avamposto ai margini dell'Impero romano - l'attuale Svizzera, ai tempi ridotta a terra di confine e paure -, soldati e cittadini di Roma vivono come se nulla stia per accadere, avvolti da una nuvola di illusioni, presi dalle occupazioni quotidiane e convinti che l'invasione tarderà ad arrivare, trascurando gli inequivocabili segnali premonitori: questa sarà l'estate dell'arrivo dei barbari. Prima che la minaccia dell'attacco diventi reale, il governatore della provincia si trastulla con i giochi dei gladiatori; Valerio, il buon soldato, è diviso tra il senso del dovere e il doloroso ricordo della donna amata; sua sorella Giulia vive immersa in un malinconico sogno; soltanto Demetrio, il commerciante greco che traffica lungo i confini, è in grado di capire cosa stia realmente per accadere. Con sensibilità umana e precisione storica, Bryher mostra le vite di uomini e donne destinati a perdere tutto ciò che amano e in cui credono. Quando l'invasione alla fine arriva e il limes dell'Impero viene violato, i suoi personaggi vivranno o moriranno come vive o muore la gente comune, secondo i capricci del destino, senza l'arbitraria protezione offerta dalle rassicuranti convenzioni della narrativa. Romanzo storico e romanzo familiare, "Roman Wall" è anche una riflessione su quanto siano fragili i muri che innalziamo contro le tenebre, un inno a ciò che sopravvive quando un intero modo di vivere viene cancellato.