In cammino verso il silenzio
(La parola e le parole) [Libro in brossura]EAN 9788831545303
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Tipo
Libro
Titolo
In cammino verso il silenzio
Autore
Carlo Carrara
Editore
Paoline Edizioni
EAN
9788831545303
Pagine
80
Data
marzo 2015
Peso
207 grammi
Altezza
17 cm
Larghezza
10,5 cm
Profondità
0,8 cm
Collana
La parola e le parole
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Giuseppe Croci, joe_croci@hotmail.com il 6 marzo 2015 alle 10:30 ha scritto:
Complimenti prof! :)
cc.cr59 il 7 maggio 2015 alle 12:42 ha scritto:
Recensione di Vincenzo Rini del Settimanale “La Vita Cattolica” di Cremona
“In cammino verso il silenzio” di Carlo Carrara
Riusciremo a riscoprire il significato e il valore del silenzio in una società del rumore, della parola gridata, del frastuono, nella quale sembra a volte che la verità sia proprietà di chi sa gridare di più?
È questa la domanda a cui tenta di rispondere una pubblicazione di Carlo Carrara che mette a tema il “silenzio” in ben centocinque aforismi nel bel volumetto In cammino verso il silenzio (edizioni Paoline, 2015).
Già il titolo indica che si tratta di un insieme di riflessioni per guidare il lettore nel cammino verso il silenzio, inteso come valore da conquistare a beneficio del vivere personale e sociale.
Perché come sottolinea nella Presentazione Angela Ales Bello, «Il silenzio è ambivalente: il silenzio può significare chiusura, come la parola può consistere in una falsa comunicazione»; ma, può significare soprattutto qualcosa di molto positivo: «La positività consiste nel valore del silenzio pieno di amore che consente l’emergere della parola come messaggio di pace e di gioia» (a pag. 8).
Insomma: il silenzio – appare in ogni parola del volumetto – non è negazione della parola, bensì ad essa strettamente legato; è garanzia di parola pensata, di parola vera, di comunicazione pienamente umana.
Sono «Il predominio del rumore… la babele acustica, la videocrazia imperante e l’incontinente logorrea» che «governano sovrane» ad essere condannate dallo scritto di Carrara. Che aggiunge: «Le parole rumorose parlano soltanto fra loro». Una affermazione che fa pensare, ma che è racconto di verità, che segnala una convivenza nella quale «L’uomo è assetato e affamato di ogni forma di rumore… i rumori mettono a tacere i suoi problemi e le sue angosce, coprono il suo vuoto esistenziale e il suo nulla interiore».
Ma i brevi, intensi testi di Carrara non sono solo condanna del rumore; sono soprattutto, comprensione della verità del silenzio come premessa di ogni parola, di ogni vera comunicazione, del vero ascolto.
Il silenzio quindi non come fine a se stesso, ma come garanzia di ascolto: di se stesso, degli altri uomini e donne, di di Dio. Il silenzio quindi appare come qualcosa appartenente a «un altro mondo, quello religioso» che trova spazio solo nella «vita interiore» quando essa non è soffocata dal rumore. In altre parole «Il silenzio non va considerato come un puro e semplice non parlare». Sono molte le forme di silenzio: basti pensare al «Silenzio della speranza». Il silenzio vero è relativo alla parola, della quale si afferma: «Ciò che è umano si chiama anche parola». È dunque la parola, il frutto migliore del silenzio, essa che è «inseparabile compagna di viaggio» dell’uomo, nella cui vita silenzio e parola sono intrinsecamente collegati. Ne consegue che l’uomo del silenzio è anche l’uomo dell’ascolto e l’uomo della parola. Esperienze umane che preparano la strada al dialogo e poi al ringraziamento. Tutto allora diventa «dono» e dove c’è il dono c’è l’amore: «La parola e l’ascolto sono rispettivamente il dire e il recepire l’amore nel dialogo dell’amore per l’umano e per l’umanità». In conclusione, si può ben dire: «Il silenzio è un luogo di amore».