Essere liberi
-Per essere veramente se stessi
(Spiritualità del quotidiano) [Con sovraccoperta stampata]EAN 9788831534987
Anselm Grün è monaco benedettino nell’abbazia di Münsterschwarzach in Baviera, ed è abbastanza conosciuto fra i lettori di scritti spirituali. Nelle sue opere si rivela essere un profondo conoscitore delle dinamiche della vita interiore dell’animo umano. In questo volume egli non intende scrivere un trattato teologico sulla libertà, sul libero arbitrio o sul rapporto tra Grazia e libertà umana, desidera piuttosto tracciare una via spirituale che consenta al cristiano la maturazione di un profon-do atteggiamento di libertà interiore: «L’uomo spirituale è sempre un uomo libero, un uomo che non si lascia condizionare dall’esterno, bensì vive ciò che ha dentro, libero dalle opinioni e dalle aspettative altrui, libero dalle costrizioni delle sue esigenze e dei suoi desideri» (pp 7-8).
Egli non approfondisce il versante della libertà per o di, ma offre spunti di meditazione riguardante l’aspetto della libertà da tutte quelle costrizioni interiori ed esteriori che impediscono il cristiano di vivere in modo autentico il suo rapporto con Dio, con gli altri e con se stesso. In realtà, afferma che il fine ultimo di questo itinerario è giungere ad un sano e libero amore a Dio e agli uomini. Il saggio è costituito da un’introduzione, nella quale spiega l’obiettivo del suo lavoro e la metodologia adottata, da cinque parti esplicative, da una conclusione e da una bibliografia essenziale, contenente l’elenco delle opere citate. Infine è da rilevare come ogni parte sia preceduta da un’ulteriore nota introduttiva. In ogni sezione affronta la questione della libertà in modo semplice, comprensivo ed efficace. Infatti, riesce a mediare le diverse nozioni della libertà attingendo al suo bagaglio esperienziale di monaco, sia attraverso il racconto di eventi concreti desunti dalla sua grande esperienza di direttore spirituale sia raccontandosi in verità. In alcune pagine emerge la tecnica del racconto autobiografico. Così si esprime ad esempio, trattando la questione della libertà dei figli di Dio nei sinottici: «Per me, essere frate è un segno concreto della mia appartenenza a Dio.
E ciò mi rende libero. Prendendo le mosse da questa libertà posso accostarmi agli uomini e dedicarmi a loro senza volerli legare a me né legarmi a loro». Nella prima parte affronta i temi della libertà nel nuovo testamento evidenziandone i risvolti pratici nella vita dell’uomo cristiano contemporaneo. Alcuni concetti della libertà desunti dalla filosofia greca sono illustrati nella seconda parte. Nella terza parte descrive come alcuni padri della chiesa abbiano adottato alcune categorie proprie dello stoicismo per esprimere meglio, in un linguaggio adattato al loro tempo, la liberazione attuata da Gesù Cristo. Nella quarta, traccia l’itinerario seguito dalla tradizione monastica nel processo di liberazione dall’uomo dalla dipendenza delle sue passioni. Infine nell’ultima parte indica l’itinerario della vita spirituale come via della libertà e dell’amore. In questa ultima parte è apprezzabile il modo in cui riesce a leggere alcune fasi della vita interiore dell’uomo avvalendosi di alcuni categorie concettuali proprie della psicologia contemporanea di impianto personalista, quali quelle del riconoscimento, dell’accettazione, dell’integrazione e il loro inserimento nel processo spirituale dell’ascesi cristiana e della vita di preghiera. Questo libro rientra dunque tra le letture spirituali che consentono di purificare alcune visioni di libertà e alcuni itinerari spirituali che invece di aiutare l’uomo a vivere nella libertà dei figli di Dio l’hanno reso succube di un’errata e desueta spiritualità e di una distorta visione della libertà.
A questo riguardo non mancano osservazioni critiche dell’autore verso quanti propongono itinerari spirituali disincarnati, in altre parole non attenti alla verità dell’essere umano. Nella quinta sezione scrive: «La condizione per un esame pacato è la rinuncia a esprimere giudizi. Non devo giudicare nessun moto del cuore. La paura esiste, la collera esiste, la sessualità esiste, la gola esiste, la gelosia esiste e basta. Sono sentimenti ammissibili, non sono cattivi. Tutto sta nel mio rapporto con essi» (pp. 125-126). Attraverso il recupero dei padri della chiesa e della tradizione monastica, è chiara la sua presa di posizione contro una impostazione spiritualista moraleg-giante che giudica e negativizza a priori tutto ciò che appartiene alla natura umana, che va riconosciuto, assunto e gestito, al fine di evitare inutili lotte contro i mulini a vento. Infine, concludendo il libro, l’autore offre tre condizioni per poter vivere l’amore a Cristo e tre criteri per una vera spiritualità cristiana corrispondenti ad altrettanti aneliti profondi dell’animo umano: libertà, unità, patria. Si consiglia la lettura del testo a quanti desiderano compiere un itinerario cristiano di crescita nella libertà interiore al fine di rispondere liberamente alla chiamata di Dio ad amare liberamente con cuore indiviso.
Tratto dalla rivista "Parola e Storia" n. 1/2010
(http://www.scienzereligiose-br.it)
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Padre Devis Rocco il 25 novembre 2020 alle 11:18 ha scritto:
Ho una passione per i libri di questo celebre monaco bavarese. Linguaggio diretto, chiaro e comprensibile a tutti, sa donarci in un lettura di insieme elementi biblici, spirituali e psicologici che rendono ogni suo libro un vero viaggio di conoscenza. Un libro che consiglio a tutti.