Commonitorio - Estratti

Inserito in una collana che da anni si impone sul mercato librario per la sua autorevolezza scientifica, garantita da un comitato editoriale e redazionale di prestigio accademico, il presente volume, il quarantatreesimo della serie, risponde alle attese di alta divulgazione per un pubblico esigente.
L'Introduzione alla lettura dell'opera vincenziana occupa una buona metà della pagine del volume: la curatrice ha inteso guidare i lettori nel percorso del Commonitorium (e degli altri scritti), per facilitarne la comprensione e incoraggiarne la lettura.
Per tracciare il contesto in cui viene generato lo scritto patristico qui tradotto, la Simonelli apre tre finestre: anzitutto, sul centro di esperienza monastica che attecchisce nella piccola isola di Lerino e di cui si elencano le figure di spicco del periodo delle origini (dalla ‘fondazione' alle prime generazioni), sugli ideali coltivati e la spiritualità praticata nell'esercizio ascetico di una vita vir-tuosa e ‘umanizzante' da parte dei monaci chiamati e impegnati alla sequela di Cristo (sono ridotti al minimo gli aspetti taumaturgici nel ritiro monastico); in secondo luogo, sulla situazione di tensio-ne e di contrasto che ha attraversato, nel quinto secolo, alcune sedi ecclesiali della Gallia, e della chiesa di Provenza in particolare; infine, sulla personalità di Vincenzo, monaco, presbitero, «profondo conoscitore delle sante Scritture e sufficientemente esperto nella conoscenza dei dogmi ecclesiastici», scrittore - sotto lo pseudonimo di Peregrinus - e compositore di un «validissimo trattato redatto con stile chiaro ed esplicito, perché fosse possibile evitare i gruppi eretici» (Gennadio, De viris illustribus 65, cit. p. 39).
In maniera articolata e competente l'esperta patrologa illustra i temi teologici del Commonitorium: la questione cristologica (come può avvenire in Cristo l'incontro della persona divina con l'umanità?); la dottrina della grazia (come avviene in ognuno l'incontro di Dio con la libertà umana?), cui fanno da sfondo le polemiche sorte tra Pelagio e Agostino e successivamente le dottrine cosiddette ‘semipelagiane' che hanno coinvolto alcuni ambienti monastici africani e provenzali. È qui che interviene il concetto vincenziano di «traditio», di cui si analizzano le caratteristiche e l'utilizzo ‘canonico' per distinguere le verità di fede dalle deviazioni dottrinali.
La terza parte dell'Introduzione descrive sommariamente gli scritti di Vincenzo: il Commonitorium, gli Estratti (costituiscono una raccolta di affermazioni teologiche tratte da scritti di Agostino e raccordate da brevi frasi dell'autore della raccolta: p. 112), le Obiezioni vincenziane (si tratta di 16 obiezioni che Prospero di Aquitania attribuisce a Vincenzo: esse rappresentano gli esiti estremi, assurdi e inaccettabili di molte delle affermazioni sulla predestinazione presenti negli scritti di Agostino rivolti ai marsigliesi; ma non si tratta di estratti di testi agostiniani, né di commenti a scritti di Agostino: p. 118).
Lerino splende come centro di vita monastica molto attivo sul piano del dibattito teologico e impegnato sul fronte ministeriale-ecclesiastico (molti monaci saranno chiamati a guidare diocesi della Gallia).
Alcune pagine di bibliografia coronano l'eccellente itinerario introduttorio, cui fa seguito la traduzione degli scritti vincenziani, condotta sull'edizione critica di R. Demeulenaere, stampata in CCL 64 (Vincentii Lerinensis Commonitorium - Excerpta, Turnhout 1985, 147-195). Né si può prescindere dalle note che accompagnano la traduzione, di semplice spiegazione talora o tese a puntualizzare espressioni e affermaz ioni dottrinali, richiami scritturistici e patristici.
Agli Indici scritturistico e onomastico segue l'Indice analitico, che è organizzato per temi monastico-spirituali, aspetti dottrinali, Scrittura e sua interpretazione, sinodi e concili, altri temi.

Tratto dalla rivista "Studia Patavina" 2008, nr. 3

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