Daniele
(I libri biblici) [Con sovraccoperta stampata]EAN 9788831526463
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DETTAGLI DI «Daniele»
Tipo
Libro
Titolo
Daniele
Autore
Marconcini Benito
A cura di
Benito Marconcini
Editore
Paoline Edizioni
EAN
9788831526463
Pagine
228
Data
gennaio 2004
Peso
622 grammi
Altezza
23,5 cm
Larghezza
15,5 cm
Profondità
1,4 cm
Collana
I libri biblici
COMMENTI DEI LETTORI A «Daniele»
Recensioni di riviste specialistiche su «Daniele»
Recensione di Tiziano Lorenzin della rivista Studia Patavina
Benito Marconcini, docente ordinario di esegesi anticotestamentaria della Facoltà Teologica dell’Italia Centrale, di cui è stato preside dal 1997 al 2003, ha composto questo commento a Daniele per la collana «I Libri Biblici», coordinata da O. Cavallo. Secondo il programma della collana stessa egli divide il suo lavoro in tre parti: sezione introduttiva (contenuto, aspetto letterario, aspetto storico, valore per l’oggi, profilo estetico, problemi e prospettive del libro di Daniele), seconda parte, quella più estesa, con la traduzione fedele del testo ebraico, aramaico e greco, e il commento dettagliato del testo diviso per unità significative, e infine la terza parte dove viene esposto il messaggio teologico sintetizzato in otto temi: il volto di Dio, il regno di Dio, il Figlio dell’uomo, la risurrezione, gli angeli, un’etica esigente per i tempi difficili, la preghiera, la presenza attiva di Dio nella quotidianità. L’autore risolve i vari problemi suscitati dalla lettura del libro in tre tappe: inserimento del testo nel suo ambiente culturale, esame del libro specialmente nella sua fase redazionale e presentazione sintetica dei risultati raggiunti.
Nell’introduzione viene esaminato il linguaggio, specialmente quello apocalittico con accenni ai testi ritrovati a Qumran, sono ricostruiti i fatti a partire da Alessandro Magno, viene ritrovata una struttura coerente e illuminante, con un accenno alla dimensione estetica e alla puntualizzazione dei problemi irrisolti. Nella parte centrale invece Marconcini approfondisce il testo dialogando con gli studiosi nei momenti più significativi come i capp. 2, 7, 8-10, 12. In relazione alle tematiche del regno, del Figlio dell’uomo, degli angeli, della risurrezione.
Utili sono anche le linee di lettura del libro: il libro di Daniele nel Nuovo Testamento e l’interpretazione nei secoli.
Secondo l’autore, il libro di Daniele si distingue per una marcata dimensione teologica, come ricerca dei motivi di speranza per il credente quando perde ogni sicurezza umana, proprio a motivo della sua fedeltà a Dio. A dare speranza è una nuova lettura della storia, aperta a un regno di giustizia e di libertà che subentra ai regni oppressivi; è la certezza di un giudizio divino sui fatti nel tempo presente e di una sopravvivenza dei giusti dopo la morte, rivelata per la prima volta qui; è la fedeltà creduta e sperimentata del Signore alle promesse, anche quando sembrano apparentemente smentite dagli eventi. A dare speranza è ancora la forza di una preghiera di lode, di fiducia, di ringraziamento, scaturita da situazioni di ingiustizia e la testimonianza di numerose persone semplici e anonime divenute personaggi tipo.
Nella conclusione sono riassunti alcuni risultati dell’analisi. L’inserimento di Daniele fra i libri apocalittici evidenzia il carattere trascendente di Dio contemporaneamente alla sua reale conduzione degli eventi storici. È un libro che rilegge in un’ampiezza inconsueta i fatti precedenti, prepara gli animi all’annunzio della pura gratuità della salvezza; conduce alla scoperta di una retribuzione ultraterrena dando una risposta a questioni irrisolte in Giobbe e in Qohelet con la percezione di una impensabile ampiezza della fedeltà di Dio; fonda una morale altissima, influisce su Giovanni il Battista e su Gesú, il quale pur non essendo apocalittico, ha utilizzato concezioni apocalittiche, e sulla primitiva tradizione cristiana attraverso la figura del Figlio dell’uomo, sulla cristologia, sull’ecclesiologia e sull’antropologia.
Un lessico-biblico teologico e simbolico, una bibliografia ragionata e generale, un indice degli autori, dei nomi e delle cose, un indice filologico, un utile indice delle citazioni bibliche e infine un indice generale conclude il volume.
Marconcini in questo suo lavoro si dimostra una guida sicura e didatticamente efficace nella ricerca del senso inteso dall’autore (o autori) di questo testo definito a volte enigmatico e di quello che Dio in esso ci vuole comunicare.
Tratto dalla rivista "Studia Patavina" 2005, nr. 1
(http://www.fttr.glauco.it/pls/fttr/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=271)
Nell’introduzione viene esaminato il linguaggio, specialmente quello apocalittico con accenni ai testi ritrovati a Qumran, sono ricostruiti i fatti a partire da Alessandro Magno, viene ritrovata una struttura coerente e illuminante, con un accenno alla dimensione estetica e alla puntualizzazione dei problemi irrisolti. Nella parte centrale invece Marconcini approfondisce il testo dialogando con gli studiosi nei momenti più significativi come i capp. 2, 7, 8-10, 12. In relazione alle tematiche del regno, del Figlio dell’uomo, degli angeli, della risurrezione.
Utili sono anche le linee di lettura del libro: il libro di Daniele nel Nuovo Testamento e l’interpretazione nei secoli.
Secondo l’autore, il libro di Daniele si distingue per una marcata dimensione teologica, come ricerca dei motivi di speranza per il credente quando perde ogni sicurezza umana, proprio a motivo della sua fedeltà a Dio. A dare speranza è una nuova lettura della storia, aperta a un regno di giustizia e di libertà che subentra ai regni oppressivi; è la certezza di un giudizio divino sui fatti nel tempo presente e di una sopravvivenza dei giusti dopo la morte, rivelata per la prima volta qui; è la fedeltà creduta e sperimentata del Signore alle promesse, anche quando sembrano apparentemente smentite dagli eventi. A dare speranza è ancora la forza di una preghiera di lode, di fiducia, di ringraziamento, scaturita da situazioni di ingiustizia e la testimonianza di numerose persone semplici e anonime divenute personaggi tipo.
Nella conclusione sono riassunti alcuni risultati dell’analisi. L’inserimento di Daniele fra i libri apocalittici evidenzia il carattere trascendente di Dio contemporaneamente alla sua reale conduzione degli eventi storici. È un libro che rilegge in un’ampiezza inconsueta i fatti precedenti, prepara gli animi all’annunzio della pura gratuità della salvezza; conduce alla scoperta di una retribuzione ultraterrena dando una risposta a questioni irrisolte in Giobbe e in Qohelet con la percezione di una impensabile ampiezza della fedeltà di Dio; fonda una morale altissima, influisce su Giovanni il Battista e su Gesú, il quale pur non essendo apocalittico, ha utilizzato concezioni apocalittiche, e sulla primitiva tradizione cristiana attraverso la figura del Figlio dell’uomo, sulla cristologia, sull’ecclesiologia e sull’antropologia.
Un lessico-biblico teologico e simbolico, una bibliografia ragionata e generale, un indice degli autori, dei nomi e delle cose, un indice filologico, un utile indice delle citazioni bibliche e infine un indice generale conclude il volume.
Marconcini in questo suo lavoro si dimostra una guida sicura e didatticamente efficace nella ricerca del senso inteso dall’autore (o autori) di questo testo definito a volte enigmatico e di quello che Dio in esso ci vuole comunicare.
Tratto dalla rivista "Studia Patavina" 2005, nr. 1
(http://www.fttr.glauco.it/pls/fttr/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=271)
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Dott. Manuel Sant il 8 febbraio 2015 alle 21:15 ha scritto:
Ho trovato questo libro davvero ben scritto e capace di trasmettere sia il messaggio del testo scritto sia il contesto storico di cui parla l'autore sacro e il contesto in cui invece è stato composto il testo; secondo me è utile leggerlo dopo analoghi commenti ai testi di Ezechiele e Geremia.