I Libri di Ezechiele e Daniele sono ricchi di immagini simboliche riprese successivamente nel Nuovo Testamento.Echi, ad esempio, di Ezechiele - con le sue parole di rovina e promesse di speranza - sono frequenti nel Libro della Rivelazione; l'influenza di Daniele è invece più evidente nella terminologia e nel simbolismo che Gesù adotta nel presentarsi come "Figlio dell'uomo".Perciò questi libri hanno suscitato grande interesse nella Chiesa delle origini. Più di quaranta Padri della Chiesa hanno commentato il libro di Ezechiele. Tra questi vengono qui editi le omelie di Origene e di Gregorio Magno, e i commentari di Girolamo e di Teodoreto di Cirro. Per i commentarisu Daniele il volume presenta i commenti tratti dalle opere di Teodoreto di Cirro, Ippolito, Girolamo, Isho'dad di Merv. Nella raccolta trovano posto anche i commenti attribuiti a Efrem di Siria e Giovanni Crisostomo.
INTRODUZIONE A EZECHIELE E DANIELE
EZECHIELE
L'insegnamento di Ezechiele avviene sempre attraverso una modalità singolare, cioè con la venuta degli anziani da lui per offrirgli consigli (Ez 14, 1; 20, 1; 33, 31). Le sue visioni sono ricche di dettagli precisi e lo stile del linguaggio, talvolta difficile da tradurre, è espressione di una forte personalità. Diversamente da altri profeti, ad esempio da Osea, Ezechiele data il momento della sua chiamata con precisione, e diversamente da loro, ad esempio da Geremia, non fornisce dettagli personali riguardo la sua vita, con una sola eccezione: la morte di sua moglie, che Dio gli ordina di non piangere (Ez 24, 15-18). Era probabilmente a conoscenza degli insegnamenti di Isaia e Geremia. Che Daniele, suo presunto contemporaneo, avesse una pietà proverbiale già ai suoi tempi lo sappiamo da due passi che i Padri amano utilizzare nei loro richiami alla responsabilità individuale, in cui si dice che tre uomini giusti, Noè, Daniele e Giobbe, non possono aiutare il popolo di Israele a meno che non si penta (Ez 14, 4; 28, 3). Ezechiele venne accettato nel canone dell'Antico Testamento con difficoltà ed è facile capirne il motivo. Il profeta osa proclamare di aver visto Dio (Ez 1, 28), anche se i Padri si preoccupano di sottolineare il fatto ch ne vide solo l immagine, non l' essenza; il suo insegnamento riguardo il giudizio sembra a volte piu severo di quello di Isaia e Geremia (Ez 16-18); egli suggerisce perfino che la legge giudaica abbia bisogno di essere emendata (Ez 20, 25), e Giovanni Cassiano l'ha citato per mettere in rilievo che Cristo l'ha sostituita. Alcuni rabbini hanno vietato ai giovani di leggere Ezechiele, in particolare la visione iniziale del carro (Ez 1), e uno di loro ha addirittura ipotizzato che il fuoco divorerebbe il fanciullo che osasse farlo; altri hanno vietato la lettura in pubblico di Ez 1 e Ez 16, giacché sono diventati testi fondanti per la preghiera mistica e per la speculazione.
Ma al di là di queste proibizioni, il testo è stato accolto anche con notevole entusiasmo. Il Siracide di Gesù figlio di Sirach si riferisce esplicitamente alla visione di Dio di Ezechiele (Sir 49, 8). Il carro celeste divenne un'importante fonte di ispirazione per il misticismo merkabah ("carro") della devozione giudaica, dove il carro cominciò a figurare come un simbolo nelle istruzioni date ai devoti al fine di ricevere visioni celesti. Questo spiega perché il carro compaia in diverse apocalissi (Dn 7-8, l'Apocalisse di Abramo e 1 Enoc).
Ezechiele lascia il suo segno anche nel Nuovo Testamento. L'immagine di Gesù come Pastore (Mt 18, 12-14; Gv 10, 11-18) si ispira alla profezia sui pastori e sul gregge (Ez 34), a cui Agostino dedica due corposi sermoni. Più specificamente l'Apocalisse contiene alcune significative tracce dell'influenza di Ezechiele: la visione del carro dal cielo con i quattro viventi (Ez 1, 5-10) diventa la stanza del trono celeste con le quattro creature che circondano Cristo (Ap 4, 1-8); al profeta viene ordinato di mangiare il rotolo (Ez 2, 8-9), come a Giovanni (Ap 4, 1-8); la prostituta è condannata (Ez 16, 23; cf. Ap 17, 1-6, 15-18); entrambi i libri si concludono con la visione del nuovo tempio (Ez 40-48, Ap 21-22). E come i Giudei erano preoccupati riguardo a Ezechiele, così lo furono i primi Cristiani riguardo all'Apocalisse, che venne letta più nell'occidente cristiano che nell'oriente, dove era sempre stata considerata con un certo sospetto. Tuttavia i quattro viventi, come vedremo, assumono un importante ruolo simbolico e vengono associati dai Padri ai quattro Vangeli, come pure ad altri aspetti della vita del fedele, sia cosmologici che psicologici.
Per quanto riguarda l'effettivo contenuto del libro di Ezechiele, esso si divide approssimativamente in quattro sezioni: Ez 1-11, Ez 12-32, Ez 33-39 ed Ez 40-48. Queste corrispondono alla selezione del materiale che abbiamo scelto per questo volume. La prima parte, Ez 1-11, tratta della chiamata di Ezechiele e dell'inizio del suo ministero; della visione del carro celeste, della chiamata del profeta a parlare alla casa ribelle di Israele, dell'ordine a lui rivolto di mangiare il rotolo e non parlare, della sua chiamata a essere una sentinella, insieme alle profezie non verbali della tavoletta d'argilla e della teglia di ferro (Ez 1, 1 - 4, 3); del marchio dell'innocente e della visione della punizione dei governanti empi, culminante nell'allontanamento della gloria del Signore da Gerusalemme (Ez 9, 1-4.11). Questa sezione detta il tono dell'intero libro e attira un considerevole interesse da parte dei Padri. Essi si concentrano soprattutto sulla complessità della visione iniziale, fino ai dettagli delle ali dei quattro viventi (Pseudo-Dionigi), come pure sull'immagine della sentinella, che viene applicata all'ufficio del vescovo nella Chiesa (Cesario di Arles). Fondamentalmente il carattere non convenzionale del libro viene stabilito nella sua stessa apertura, con la potente visione dí Dio, l'effetto della stessa visione sul profeta e il subitaneo bisogno di Ezechiele di trovare altri modi di comunicare con la gente al di là del discorso verbale.
Le due sezioni seguenti del libro, Ez 12-32 e Ez 33-39, contengono i messaggi verbali di Ezechiele alla gente. Assistiamo a un graduale addolcimento del tono dall'iniziale severità alla successiva promessa di speranza.