Uomo inquieto, insoddisfatto delle certezze comode e consolanti, instancabile cercatore della Verità, figura poliedrica di filosofo, teologo, mistico, poeta e pastore, Agostino continua ad affascinare laici e credenti di ogni tempo. Tra i suoi scritti, le Confessioni sono il libro più noto, tradotto e letto della letteratura mondiale. Opera cardine del suo pensiero e diario della sua anima, così vicino alla sensibilità dell'uomo d'oggi, è tra i testi che più riescono a conquistare la mente e il cuore.
Alessandro Preziosi interprete di Sant'Agostino in una fiction di successo sulla vita del santo andata in onda recentemente per la televisione italiana legge e re-interpreta il libro in una traduzione attuale che, pur mantenendosi fedele all'originale, avvicina al lettore di oggi questa figura tra le più affascinanti della storia e della cultura occidentali.
INTRODUZIONE
I
Agostino tornò in Africa dall'Italia sul finire del 388. Ne era partito con la speranza di successi mondani, vi rientrava seriamente cristiano dopo eventi drammatici. Nove anni più tardi, dagli ultimi mesi del 397 alla fine del 400, fra i quarantatré e i quarantasei anni di età, ormai vescovo e occupato nella stesura di opere impegnative, pensò di redigere il racconto di quei primi anni della sua esistenza, così sorprendenti agli occhi del teologo e ricchi di sviluppi psicologici. Come dice Giovanni (3.21; cf. 9.3, e Conf. 10.1.1) qui autem facit veritatem venit ad lucem, ut manifestentur opera eius, quia in Deo sunt facta: non a rivelare certe virtù, bensì piuttosto a descrivere i processi con cui Dio conduce un'anima alla verità. L'autore medesimo avverte altrove che nelle Confessioni il lettore non troverà di che lodarlo, ma di che conoscerlo; se mai, dei suoi pochi meriti lodi con lui e per lui il Creatore, poiché da sé si era perduto e dal Creatore fu ricreato. La storia insomma del suo salvamento sarà prova e manifestazione della potenza e della bontà divine, non inutile né discara alla conoscenza e alla meditazione degli uomini.
Le ricerche degli eruditi hanno poi, si capisce, scoperto o creduto di scoprire altre circostanze quali occasioni prossime, almeno, alla stesura del libro.
Confluirono infine in questo ricco libretto atteggiamenti più indefiniti, largamente diffusi da alcuni secoli, di ispirazione tra pagana e cristiana, quali la ricerca della verità attraverso esperienze culturali diverse, animata da un autentico bisogno dello spirito; il gusto dell'analisi psicologica, l'interesse ai travagli e alle peripezie, il racconto delle cadute e delle rinascite, il senso misterioso del divino. Basta questo nudo elenco per richiamare certo alla mente di chiunque titoli di opere e nomi di scrittori, e tutti potranno essere riconosciuti come antecedenti preparatori dell'opera di Agostino. Ma l'esilità, al confronto, dell'impegno e dei risultati, o, anche nel caso di una coscienza più alta, quale quella di Marc' Aurelio, la comprensione e riproduzione incompleta della vita, sottolineano appunto la novità di questa storia interiore. In Agostino vive, pur senza oblio completo del tipo classico, un uomo nuovo; uno spirito nuovo si regge intorno alle impalcature mentali antiche, e non è scarso motivo d'interesse spiarne qui l'incerta aurora. Una storia non eroica, banale anzi, se considerata senza suggestioni; senza gusto del romanzesco o dello scandaloso, al più con le asprezze di una certa indole, di una certa terra, di un certo tempo, un'esperienza comune a molati, se non a tutti gli uomini, ottiene, mediante la sua proiezione in uno sfondo soprannaturale, dimensioni incalcolabili.
Una lettura serena del testo non suscita neppure forti dubbi sulla sincerità dello scrittore e la storicità dei fatti. Alcune perplessità sono nate soprattutto in altri climi per le proporzioni che le vicende assumono una volta commisurate con l'eterno e nel cuore di un peccatore santificato. Indubbiamente l'intento dell'opera, apologetico almeno in via sussidiaria, la brama di espiare nell'umiliazione, l'inevitabile deformazione di ogni oggetto nello specchio della memoria hanno pure provocato talune esasperazioni e determinato la scelta di certi fatti a preferenza di altri. Ma sotto questa coloritura, intensa, se si vuole, e un fervore spirituale, che è peculiare di tutta la produzione letteraria di Agostino, traspare non solo la sincerità dello scrittore, ma la validità stessa del documento.
Può essere che gli argomenti interni, quale l'impegno più volte ribadito dall'autore di voler ricordare con schiettezza il passato', o gli scrupoli che qua e là rivela nel corso del racconto, poco valgono, come soggetto e oggetto della prova; ma non si dovrà tener conto della statura dell'uomo riluttante persino ai richiami edificanti, della sua vita spesa nella ricerca del vero? del prezzo da pagare nello spirito lacerato e nella considerazione degli altri per rivelarsi protagonista di imprese, cultore di idee e sensazioni quali quelle che popolano l'autobiografia agostiniana? All'autorità di Aristotele si accompagnava l'ammonimento della Scrittura per sconsigliare addirittura una qualsiasi impresa del genere, nociva e indecorosa.
II
Accanto ai fatti entrano naturalmente in questa superiore visione della vita i problemi dello spirito. Non è quindi sorprendente, se nelle Confessioni si ritrovano i grandi temi della filosofia agostiniana, tinteggiati secondo il particolare contesto: cioè non sparsi e necessariamente svigoriti, come in un'opera dottrinale, oppure addolciti, come in una apostolica, bensì con lo slancio del loro nascere e imporsi alla mente, con la tensione del loro sviluppo e la loro incidenza sul reale. La filosofia ha mostrato raramente con pari efficacia la sua necessità, il suo poter essere non un divertissement della mente, ma la presa di coscienza della vita. «L'ordre de la pensée, dice Pascal, est de commencer par soi, et par son auteur et sa fin».
Le Confessioni delineano in modo esemplare questa via e facoltà del pensiero, ammoniscono a questa non vana priorità dell'autocoscienza. Se per Agostino uomo il cristianesimo ebbe evidentemente più ampio significato, per il pensatore esso costituì un richiamo preventivo ad ogni sua dimensione speculativa, ricco di carica vitale. Così nel libretto si animano le vie e i temi massimi dello speculatore.
Vi ritroviamo anzitutto, com'è di dovere, la sua formazione culturale. La lettura dell'Hortensius di Cicerone rivolse lo studente diciannovenne allo studio della filosofia; l'argomentazione non originale, che l'indagine della verità consegue la beatitudine, che solo il sapiente è felice, diede corpo e indirizzo all'incerto desiderio di godimento, che spingeva Agostino in molte oscure vie durante i suoi anni di apprendistato. Così il filosofo si sovrappose al retore. Deluso dalla lettura della Bibbia, che richiedeva, per rivelarsi nella sua ricchezza, uno spirito umile e perciò capace di tutti gli strumenti d'indagine, non solo di quelli logici, Agostino fu attratto di rimbalzo in tutt'altra direzione dal manicheismo, che lo imprigionò per un periodo non breve della sua vita. La promessa dei manichei di condurre a Dio con la ragione, di spiegare la fede; la soluzione che fornivano, qualunque fosse, al problema del male; l'austerità apparente della loro vita, gli fecero accettare quello che più tardi gli si rivelerà come una ridicola macchina del diavolo. Per ironia della sorte chi aveva spregiato i rudi misteri della Scrittura ora ammirava una costruzione bizzarra e materialistica popolata di favole.
Lasciata intanto l'Africa, a Roma, nel 383 Agostino è indotto appunto dall'assurdità del sistema manicheo allo scetticismo proprio di una parte almeno dei neoaccademici. Gli nasce il dubbio che l'uomo possa mai raggiungere per via di ragione la verità, senza di cui si è per altro infelici.
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cor inquietus il 22 gennaio 2014 alle 21:12 ha scritto:
Il primo "romanzo" psicologico, la biografia di un'anima e di un'intelligenza vivissima che riesce a parlare ancora ai giorni d'oggi, Le Confessioni di Agostino sono la conquista della salvezza, attraverso il riconoscimento della Fede che opera in noi. Parole di pura poesia e di altissima filosofia ci aprono gli occhi e il cuore davanti alla potenza dell'opera di Dio nel cuore umano. Il CD aggiunge il fascino della drammatizzazione alle parole del santo filosofo d'Ippona: brani accuratamente scelti e proposti con moderna sobrietà su di un sottofondo musicale originale restituiscono l'atmosfera delle intense letture agostiniane che l'attore Preziosi ha compiuto in molte località italiane. Da leggere, rileggere ed ascoltare con il cuore.
Dott. Mauro BALDASSARI il 12 giugno 2019 alle 16:50 ha scritto:
Le confessioni: un classico immancabile. bello anche l'audio.
emilia lotito il 21 ottobre 2019 alle 07:00 ha scritto:
direi veramente bello, ho appena finito di leggere le confessioni di sant'Agostino e direi che sono rimasto colpito dalla spiritualità di questo Santo, il cd è servito molto, ben interpretate da Preziosi, consigliato, 5 stelle meritate