Se tu conoscessi il dono di Dio
-Gesù e la Samaritana
(Meditazioni)EAN 9788831144162
Il sacerdote don Pierdomenico Di Candia della diocesi di Matera-Irsina e l’insegnante Paola Dal Toso sono gli autori di questo commento al brano evangelico contenuto in Gv 4, 1-42 riguardante l’episodio dell’incontro di Gesù con la Samaritana al pozzo di Sicar. Il libretto è costituito da sedici brevi capitoletti. I primi due sono di carattere introduttivo mentre l’ultimo funge da sintesi. Nel terzo capitolo è riportato il brano evangelico in forma integrale. Dal quarto al quindicesimo capitolo il brano evangelico è riproposto, diviso in versetti, all’inizio di ogni commento, quasi a rappresentare una piccola scena di un film, o un piccolo affresco di una bella opera costituita da una serie di quindici affreschi che narrano l’incontro sconvolgente tra Gesù e la Samaritana.
La tecnica utilizzata per commentare i versetti riportati inizialmente in ogni capitolo, è di carattere interattivo perché nel descrivere la scena, coinvolge il lettore attraverso una serie di domande che lo interpellano e lo invitano a riflettere, a meditare, a pregare, tenendo conto del proprio vissuto. I due capitoletti iniziali rappresentano la cornice e il quadro di riferimento esistenziale nel quale si colloca l’intero commento e hanno la finalità di stimolare il giovane a iniziare la lettura del brano evangelico in modo partecipativo, sentendosi fin dall’inizio il chiamato, il cercato da Gesù. Infatti, le domande qui proposte hanno l’intento di incoraggiare il giovane nell’intraprendere il lavoro per uno scavo interiore inteso a riconoscere i bisogni primari del suo vivere e per stimolare in lui il desiderio della ricerca. Il lettore è spronato a ricercare ciò che nel brano evangelico e nell’incontro così descritto da Giovanni, può essere importante per il cammino della propria vita. A tal riguardo, la scelta di suddividere il brano in tante piccole parti da commentare, mi sembra molto appropriata perché favorisce la riflessione e la preghiera del lettore che continuamente viene sollecitato. Pertanto, è necessario non leggere in modo continuo e veloce il libretto altrimenti esso rischia di perdere la sua efficacia interattiva e la sua funzione di stimolo per lo scavo interiore.
In ogni capitoletto, i particolari non sfuggono. Gli autori cercano di dare importanza a ogni minimo dettaglio esteriore come i luoghi e le cose, ad esempio la brocca, il pozzo, il campo di grano per interiorizzarne il significato. Nel commentare il brano essi puntano anche sulla facoltà interiore dell’immaginazione e si sforzano di fare una lettura introspettiva dei personaggi cercando di coglierne i moti interiori che soggiacciono alle frasi del dialogo. Infatti, immaginano le scene, i movimenti degli occhi e i moti interiori dei sentimenti, delle emozioni, i pensieri, le preoccupazioni, le speranze. Il passaggio dalla vita dei personaggi coinvolti nella scena alla vita del lettore, avviene sia attraverso le domande poste in seconda persona singolare che per le riflessioni fatte in prima persona plurale dagli autori, rendendo così il commento dinamico e coinvolgente. Ciò, fa sentire il lettore dentro la scena e lo invita a far propri i sentimenti e le domande dei personaggi, così da entrare nel clima di preghiera, per riflettere e meditare sulla qualità della sua relazione personale con Gesù. A questo fine essi inseriscono citazioni indirette e in qualche caso dirette di pensieri di alcuni autori, dei quali sarebbe stato opportuno indicarne la fonte per far si che il giovane lettore, stimolato e incuriosito, potesse in seguito ritornare sulle riflessioni riportate.
Non mancano suggerimenti e consigli, riguardanti il modo in cui il giovane è invitato a pregare. Ad esempio, gli autori suggeriscono di ripetere più volte nel silenzio del proprio cuore qualche frase di Gesù al fine di scoprirne il significato personale, oppure suggeriscono il contenuto di una preghiera di richiesta da rivolgere al Signore. Gli autori propongono un itinerario vocazionale invitando il giovane a riconsiderare la propria relazione personale con Gesù Cristo per riscoprirne l’importanza decisiva e fontale di questa relazione dentro la propria storia. La propria vita diventa così la cornice di riferimento esistenziale, dove il giovane può fare esperienza diretta di Gesù. Perciò, nell’ultimo capitolo suggeriscono di pregare la Parola di Dio con il metodo della lectio divina. Il libretto offre pertanto non solo un commento ma un itinerario spirituale-vocazionale, un metodo di preghiera che coinvolge pensiero, sentimenti, emozioni, corpo e spirito umano, e invita il giovane a ricercare come quella Parola meditata possa essere da lui accolta, interiorizzata e vissuta nel concreto della propria esistenza. L’auspicio è che ogni esperienza di lectio divina diventi nutrimento di vita, Parola che si fa carne nella vita del lettore.
Tratto dalla rivista "Parola e Storia" n. 1/2009
(http://www.scienzereligiose-br.it)
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