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Descrizione
Insieme all'unità, Gesù abbandonato è parola-chiave dell'esperienza di Chiara Lubich e del Movimento dei Focolari. Parola meditata, ma soprattutto vissuta. Come si dimostra in queste pagine, l'amore a Gesù che sulla croce grida «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» non è un semplice atto di devozione, ma, analizzato dal punto di vista dell'antropologia teologica, si rivela atto di fede che già sulla terra ci fa sperimentare la vita eterna, la filiazione divina, la fraternità. Dicendo che «il dolore è Gesù abbandonato», Chiara Lubich afferma che il mistero pasquale rinnova l'universo e che, sotto il segno di qualsiasi sofferenza, la risurrezione è già all'opera, è già in atto la nuova creazione.
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L’intuizione carismatica di C. Lubich relativa a Gesù abbandonato: «Gesù è Gesù abbandonato e Gesù abbandonato è Gesù» può essere ricondotta a una devozione, a un percorso ascetico, all’atto di virtù, a una pratica? Per l’a., membro dei Focolari, essa è atto di fede teologale e pertanto ha una dimensione ecclesiale, sacramentale e sociale. Nella I parte analizza in che cosa consista l’amore per Gesù abbandonato in Chiara (piena partecipazione al mistero di Cristo). Nella II si studia come avvenga la partecipazione del credente attraverso gli scritti di Paolo e del Vangelo di Giovanni. Nella III si analizza l’atto della fede nel credente.
Tratto dalla rivista Il Regno n. 20 del 2009
(http://www.ilregno.it)
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