ESTRATTO DALLA PRIMA PARTE
1. LA PERSECUZIONE SOTTO SEVERO
Quando anche Severo scatenò unapersecuzione contro le Chiese, dappertutto ebbero luogo fulgide testimonianze da parte dei campioni della religione, ma esse furonopiù frequenti soprattutto ad Alessandria, dove dall'Egitto e da tutta la Tebaide, come in una grande arena, furono inviatigli atleti di Dio e dove ricevettero da Dio le loro corone a motivo della loro salda resistenza a sevizie e morti di vario genere. Tra loro vi fu Leonida, detto il padre di Orígene, che fu decapitato e lasciò il figlio ancora molto giovane. Di costui, soprattutto perché la sua fama è diffusa presso la maggior parte degli uomini, non è fuori luogo raccontare brevemente la venerazione che ebbe da allora per la parola divina.
2. LA FORMAZIONE DI ORIGENE DALLA SUA INFANZIA
1. Chi, dunque, si apprestasse a riferire scrupolosamente per iscritto la vita di quest'uomo, avrebbe da dire molte cose e la testimonianza completa su di lui richiederebbe un'opera specifica. Tuttavia, nella presente circostanza, riassumendo brevemente per quanto ci è possibile la maggior parte degli avvenimenti, racconteremo su di lui pochi fatti, desumendo le cose che diremo da alcune lettere e dalle indicazioni di suoi discepoli che si sono mantenuti in vita fino aí nostri giorni.
2. La vita di Origene mi sembra degna di essere ricordata fin da quando. per così dire, egli era in fasce. Severo era, dunque. al decimo anno del suo principato, Lete governava Alessandria e il resto dell'Egitto - e da poco tempo, succedendo a Giuliano. Demetrio aveva allora ottenuto l'episcopato di quelle diocesi.
3. Quando l'incendio della persecuzione raggiunse il culmine e numerosissimi fedeli cinsero la corona del martirio, un tale ardore di esso s'impossessò dell'animo di Origene che egli, pur essendo ancora un ragazzo, desiderò esporsi ai pericoli, balzare in avanti e gettarsi nella lotta.
4. E poco mancò che non fosse sul punto di morire, se la divina e celeste Provvidenza, in vista dell'utilità di parecchie persone, non avesse interposto, per mezzo di sua madre, degli ostacoli al suo ardore.
5. Ella, infatti, dopo averlo da principio supplicato a parole, lo esortò ad avere rispetto nei confronti dell'affetto di madre che ella provava per lui, ma, quando (Origene), avendo appreso che il padre era stato messo in prigione, fu del tutto preso dal desiderio di martirio, ella, avendogli nascosto i vestiti, lo costrinse a rimanere in casa.
6. Ma (il giovane), poiché non gli era possibile fare altro e il suo desiderio, che era di gran lunga superiore oramai alla sua età, non gli permetteva di starsene inattivo, fece pervenire al padre una lettera in cui lo esortava al martirio e nella quale lo incitava dicendo queste testuali parole: «Bada di non cambiare idea per causa nostra». Questo fatto deve essere tramandato per iscritto come prima prova della giovanile vivacità di spirito di Origene e del suo genuino amore verso la religione.
7. Egli, infatti, aveva già gettato solide fondamenta nelle discipline della fede, poiché si era esercitato fin dall'adolescenza nelle divine Scritture: si era inoltre dedicato al loro studio n maniera non comune, dato che suo padre, non contento di averlo fatto educare secondo il ciclo ordinario di studi, non considerò un di più lo studio delle Scritture stesse.
8. Pertanto, ancor prima di fargli studiare le discipline greche, [il padre] lo avviò in ogni modo ad esercitarsi ín quelle sacre, esigendo che ogni giorno apprendesse a memoria e declamasse brani.
9. E queste cose non erano fatte controvoglia dal fanciullo, che, anzi, vi si dedicava con così grande zelo che non lo soddisfacevano le letture semplici e usuali dei libri sacri, ma vi cercava qualcosa di più e già da allora ne scopriva i sensi più profondi, al punto da mettere in imbarazzo il padre col chiedergli che cosa la Scrittura divinamente ispirata volesse in realtà esprimere.
10. Il padre in apparenza fingeva di rimproverarlo, raccomandandogli di non cercare nulla che fosse al di sopra della sua età o che andasse al di là del senso evidente, ma in cuor suo ne gioiva vivamente e rendeva grazie infinite a Dio, che è la causa di tutti i beni, per il fatto che si era degnato di farlo diventare padre di un tale figlio. 11. E si racconta che spesso si fermava accanto al figlio che dormiva, gli scopriva il petto, come se vi fosse consacrato dentro uno spirito divino, lo baciava con devozione e si riteneva felice per quella prole fortunata. Queste notizie, ed altre conformi a queste, sono quelle che si ricordano su Origene quando era ragazzo.
12. Quando il padre coronò la sua vita col martirio, a non più di diciassette anni d'età, Origene rimase solo con la madre e con sei fratelli più piccoli.