ESTRATTO DALLA PRIMA PARTE
1. EUCHERIO DI LIONE
Di Eucherio non si conosce con certezza né la data né il luogo della nascita, anche se qualche studioso propende a collocare l'una intorno al 380 e — sulla scia del Tillemont - a identificare l'altro in Lione, cioè la stessa città di cui egli sarebbe diventato vescovo nel quarto decennio del V secolo, dopo la morte del predecessore san Senatore 3. Ciò che si può sostenere con sicurezza, invece, oltre all'ascendenza etnico-culturale gallo-romana, è l'appartenenza di Eucherio al ceto aristocratico e, in particolare, ad una famiglia illustre e facoltosa. Il nostro autore, infatti, dedicherà ad un suo propinquus («cugino»? di certo «parente», comunque) — Valeriano la lettera parenetica De contemptu mundi, ricordandogli nel proemio che «il padre e il suocero» lo avevano «fatto salire ai vertici più alti del mondo» 4, con evidente riferimento alle posizioni di prestigio e potere ricoperte via via dalla loro famiglia' d'altronde, avrebbe percorso un buon tratto cursus honorum. diventando probabilmente anche in matrimonio con Galla, anche lei di chiara origine gallo-romana e verosimilmente nobiliare, Eucherio ne ebbe due Salonio e Verano. Una certa tradizione, ricordata pure dal Tillemont, gli attribuirebbe anche la paternità di due figlie, Tullia e Conforzia, che sarebbero morte l'una prima dell'inizio dell'episcopato paterno e l'altra, invece, «molto tempo dopo» la morte del padre. Ma è già lo stesso erudito francese a non riconoscere a questa notizia «aucune autorité».
Fra il 412 e il 4208 Eucherio abbandona la casa, la carriera, i beni economici e la convivenza sociale per abbracciare la vita religiosa e monastica: non da solo, però, ma insieme alla moglie e ai due figli. La sua fu una conversione «nella fede», nel senso che, dopo essere stato educato e aver vissuto cristianamente, in età ormai adulta entrò in una crisi spirituale e si sentì chiamato a un'esperienza religiosa ben più austera e radicale di quella condotta fino allora. In quel periodo, del resto, da un lato il grande sviluppo del monachesimo pure in Occidente, dall'altro la grave instabilità politico-sociale e anche spirituale introdotta nell'Europa latino-mediterranea dalle invasioni barbariche avevano già indotto molti esponenti della nobiltà gallo-romana a ritirarsi dal secolo e a cercare la pace perduta e un nuovo equilibrio esistenziale e morale nell'adesione alla vita ascetica e contemplativa.
E, in quanto gallico, nella sua nuova scelta di vita Eucherio non avrebbe potuto sottrarsi alla seduzione spirituale di Lerino, l'attraente isoletta presso la costa provenzale fra Antibes e Cannes (oggi Saint-Honorat) dove all'inizio del V secolo Onorato, futuro vescovo di Arles, avrebbe fondato un asceterio divenuto già famoso io. Nell'arco di qualche decennio, grazie anche all'opera di Eucherio, Lerino sarebbe diventato non solo uno dei centri monastici più noti e frequentati di tutto l'Occidente, ma anche una «scuola» prestigiosa e influente di cultura ascetica, nonché un vivaio qualificato e rigoglioso di scrittori spirituali e di pastori della Chiesa. In ogni caso nel secondo decennio del V secolo, come accennato, Leríno godeva già di una certa notorietà: spiegabile, dunque, che i passi della famiglia di Eucherio — alla ricerca dell'esperienza di Dio più totalizzante — si volgessero in quella direzione.