ESTRATTO DALLA PRIMA PARTE
Vita e opere di Girolamo
Girolamo nacque a Stridone in Dalmazia da genitori cattolici benestanti. La fama della sua longevità indusse Prospero di Aquitania a fissarne la data di nascita al 331. ma molteplici indizi sembrano suggerire piuttosto il 347 come terminus post quem. Si ignorano i nomi della madre e della sorella, mentre sono noti quelli del padre, Eusebio, e del fratello, Paoliniano, che doveva poi raggiungerlo a Betlemme per condurre con lui vita monastica.
Ricevuta una prima educazione a Stridone, Girolamo venne ben presto inviato a Roma, dove prosegui gli studi di grammatica, lingua e letteratura latina sotto la guida di Elio Donato ed acquisì una sufficiente conoscenza del greco che perfezionò poi durante i suoi soggiorni in Oriente. A Roma ebbe come compagni Borioso. Rufino, Eliodoro e Pammachio, che compariranno frequentemente nel suo epistolario, e nell'autunno del 366, vi ricevette il battesimo che aveva differito fino ad allora. secondo il costume dell'epoca.
Da Roma si recò nelle Gallia, dove. sotto l'influenza della colonia monastica di Treviri, maturò la decisione dì consacrarsi totalmente a Cristo. Intorno a: 370 fece ritorno in Italia e si trattenne per qualche tempo ad Aquileia, dove fece parte del cenacolo di amici — tra cui Rufìno ed Eliodoro — che conduceva comune vita ascetica sotto la direzione del prete Cromazio. Il gruppo si disperse però dopo pochi mesi e Girolamo partì per l'Oriente, portando con sé; una ricca biblioteca. fornita soprattutto degli autori classici e cristiani che aveva instancabilmente ricopiato durante gli anni della formazione romana. Una grave infermità lo costrinse a soggiornare ad Antiochia, ospite di Evagrio, al seguito del quale era partito: qui ebbe luogo il famoso sogno rievocato dieci anni dopo nella lettera ad Eustochio.
Si spinse quindi nel deserto di Calcide, dove visse per circa tre anni e dove iniziò la studio dell'ebraico. Le controversie con i monaci, sorte in seguito alla questione dello scisma di Antiochia, lo indussero però a tornare nuovamente presso Evagrio, clic lo convinse a farsi ordinare prete dal vescovo Paolino; in questo periodo frequenta le lezioni di Apollinare di Laodicea e scrive la Vita Pauli monachi e l'Altercatio Luciferiani et orthodoxi, in cui sostiene, fra l'altro, la validità del battesimo amministrato dagli ariani.
Intorno al 379-380 si trasferisce a Costantinopoli e diviene assiduo discepolo di Gregorio Nazianzeno, presso il quale vive i tempestosi giorni del concilio del 381. Qui ebbe l'occasione di conoscere anche Gregorio Nisseno ed Anfilochio, imparò a stimare Origene e Si dedicò alla traduzione di alcune omelie dell'Alessandrino, oltre che a quella dei Chronica di Eusebio di Cesarea, che continuò fino al proprio tempo.
Nell'estate del 382 accompagna a Ropna Paolino ed Epifanio, vescovo di .Salamina, frequenta papa Damaso, al quale dedica la traduzione di due omelie origeniane sul Cantico dei Cantici, e compie dietro sua richiesta la revisione del testo latino dei Vangeli, proseguendo poi con una prima, veloce verifica del Salterio latino secondo i «Settanta. In questi anni la sua attività di traduttore si accompagna ad una fervente opera di propagazione della spiritualità monastica: Girolamo fu al centro di un gruppo di asceti, tra i quali si distinguevano alcune donne della nobiltà romana, le due vedove Marcella e Paola e la figlia di quest'ultima, Eustochio. Ad esse Girolamo trasmise la propria passione per lo studio della Bibbia — impartì loro anche i rudimenti della lingua ebraica, nella quale si era impratichito ricorrendo all'aiuto di un rabbino — e la propria convinta adesione all'ideale della verginità: ne sono testimonianza la lettera Ad Eustochium de virginitate servanda e il trattato Adversus Helvidium de Mariae virginitate perpetua, entrambi del 384.
La sua fama cresce rapidamente, ma quando, nel dicembre dello stesso anno, muore papa Damaso e Siricio ne diviene il successore, Girolamo, che aveva ritenuto di poter essere scelto al suo posto, si vede costretto a lasciare Roma a causa dell'animosità e delle calunnie dei suoi avversari. Dopo aver dato libero sfogo alla propria amarezza in una lettera di commiato ad Asella Girolamo si imbarca definitivamente per l'Oriente: Paola ed Eustochio lo raggiungono e fanno tappa con lui a Cipro, presso Epifanio; e ad Antiochia, presso Evagrio; Girolamo ebbe anche modo di ascoltare Didimo il Cieco, ad Alessandria, prima di stabilirsi definitivamente a Betlemme nel 386. Di qui si mosse raramente, per andare a predicare a Gerusalemme e per consultare la famosa biblioteca di Origene, a Cesarea, dove poté conoscere l'unico esemplare originale degli Hexapla.
La generosità delle sue benefattrici consenti la costruzione di tre monasteri femminili e di uno maschile. diretto dallo stesso Girolamo, cui si aggiunsero ben presto un ospizio per i pellegrini e una scuola monastica, nella quale, secondo, che dal 381 si trovava a sua volta a Gerusalemme in un monastero sul Monte degli Ulivi, si insegnavano anche Virgilio, Orazio, Cicerone e i filosofi pagani.