ESTRATTO DALLA PRIMA PARTE
Vita
Cirillo nacque in un villaggio del delta del Nilo, Theodosiou, corrispondente all'attuale Mahalla el Kubra, a 120 km. ad est di Alessandria di Egitto. Non conosciamo l'anno esatto della sua nascita, così come incerta rimane ogni notizia relativa alla sua giovinezza. Nipote del patriarca Teofilo di Alessandria, ricevette sicuramente una buona educazione grammaticale e retorica; molto probabile, ma difficilmente documentabile, è un suo soggiorno nel deserto tra gli eremiti di Pelusio o della Nitria, dove approfondì lo studio della Sacra Scrittura e si iniziò alla vita ascetica.
La prima data certa è il 403, quando Cirillo accompagnò come lettore a Costantinopoli lo zio Teofilo, chiamato a discolparsi dalle accuse mossegli dai monaci del deserto della Nitria, e partecipò al famigerato sinodo della Quercia che depose Giovanni Crisostomo dal seggio di Costantinopoli. Nel 412, morto Teofilo, Cirillo gli succedette, non senza contrasti, sulla cattedra di Alessandria. Animo onesto, alieno da ogni compromesso, ma anche duro e inflessibile, condusse un'aspra lotta contro ebrei, novaziani e pagani, senza arretrare neanche dinanzi alla violenza, all'espulsione, alla confisca dei beni, tanto da entrare in conflitto con il prefetto imperiale Oreste.
Se egli risultò del tutto estraneo la filosofessa Ipazia, avvenuto nel 415 ad opera di cristiani scalmanati guidati da un lettore, certamente certamente sodio fu favorito dal clima instaurato da Cirillo nella metropoli.
Queste pecche non scalfiscono tuttavia minimamente la grandezza di Cirillo quale teologo di rango e campione dell'ortodossia nella complessa e difficile controversia nestoriana. Nestorio, monaco e oratore di scuola antiochena, fu chiamato nel 428 a occupare la sede patriarcale di Costantinopoli, dove continuò a predicare una cristologia di stampo antiocheno che, negando l'unione ipostatica in Cristo, ammetteva una unione puramente morale delle due nature, quella umana e quella divina. Tale dualismo rendeva inammissibile la communicatio idiomatum e quindi Nestorio rigettava il titolo di Theotokos, Madre di Dio, attribuito alla Vergine. Cirillo fu il primo a rendersi conto del pericolo e già nella Lettera pasquale 2 del 429 bollava gli errori dell'avversario. Dopo un inutile scambio di lettere, i due contendenti ricorsero al Papa. Celestino I riunì a Roma nel 430 un sinodo, che diede piena ragione a Cirillo. Su incarico del Papa, Cirillo trasmise a Nestorio le decisioni del sinodo romano, corredandole i andole di 12 anatemi e imponendo all'avversario di ritrattare suoi errori entro dieci giorni.
Il rifiuto di Nestorio spinse l'imperatore Teodosio II a convocare un concilio universale ad Efeso 3. Sotto la presidenza di Cirillo, che approfittò abilmente del ritardo dei vescovi di Antiochia e dintorni, il Concilio fin dalla prima seduta (22 giugno 431 ) condannò la cristologia nestoriana, proclamò solennemente la Theotokos e scomunicò Nestorio. Quando però, quattro giorni dopo giunse ad Efeso Giovanni di Antiochia con i suoi suffra, ganei, questi si riunirono in un contro-sinodo che scomunicò Cirillo. Venuto a sapere dell'andamento delle cose, Teodosio II risolse di imprigionare sia Cirillo sia Nestorio; dopo piú attenta considerazione, Cirillo fu liberato e rientrò trionfalmente in Alessandria, mentre Nestorio fu relegato in un monastero di Antiochia e nel 436 fu mandato in esilio ad Oasi, in Egitto, dove morì intorno al 451.
Le polemiche non cessarono certo con lo scioglimento del Concilio e bisognerà attendere il 433 per vedere riconciliate le Chiese di Alessandria e di Antiochia con l'accettazione da parte di Giovanni della condanna di Nestorio e con la sottoscrizione da parte di Cirillo di una formula di fede, redatta probabilmente da Teodoreto di Ciro, che riproponeva sostanzialmente quella già presentata dagli antiocheni ad Efeso, ma riconosceva formalmente la maternità divina di Maria e il principio della communicatio idiomatum. La pace era tornata, ma Cirillo dovette continuare fino al termine dei suoi giorni a spiegare, chiarire, puntualizzare, difendere la sua dottrina cristologica da accuse e false interpretazioni: alla difficoltà oggettiva degli argomenti si aggiungeva infatti la inadeguatezza degli strumenti linguistici, per cui termini-chiave come physis, hypostasis e prosopon venivano usati anche dagli stessi autori con sfumature di significati diversi nei diversi contesti. Sarà il Concilio di Calcedonia del 451 che, confermando la condanna del nestorianesimo e aggiungendovi la condanna dell'errore opposto, il monofisismo, farà la necessaria chiarezza sia nel campo del pensiero sia nel campo della terminologia. Ma intanto Cirillo era morto il 2 7 giugno del 444.