Francesco di Assisi e i Frati Minori
(Convivium assisiense. Strumenti IRC)EAN 9788830812642
L’agevole volume di Pietro Maranesi nasce nel contesto di un corso di formazione per insegnanti di religione e si propone di tracciare gli snodi fondamentali della storia di Francesco d’Assisi e del suo movimento religioso. In un’efficace sintesi, l’Autore, a partire soprattutto dai testi del Santo, offre uno strumento «a tutti coloro che vogliono avere un primo ma anche serio incontro con un uomo medievale la cui vicenda umano-religiosa oltre ad aver attratto lungo i secoli una schiera enorme di uomini e donne, costituisce ancora oggi un prezioso ed efficace riferimento di vita e di cultura cristiana» (p. 6).
Il testo si articola in quattro capitoli corrispondenti ad altrettanti ambiti dell’esperienza cristiana di Francesco: Il momento iniziale: la scoperta di un’intuizione cristiana (1182-1209), pp. 7-27; Il momento della fraternita`: la condivisione e gli sviluppi del’esperienza minoritica (1210-1220), pp. 29-57; Il momento giuridico: il passaggio dalla fraternita`all’Ordine (1221-1223), pp. 59-82; Il momento finale: la consegna definitiva di se´(1224-1226), pp. 83-107. Nella prima sezione del volume Maranesi prende in esame la questione delle fonti, mettendo a confronto le diverse narrazioni della conversione di Francesco nelle biografie e nel Testamento, rilevando due importanti esperienze esistenziali, l’incontro con il volto dei lebbrosi (presso Santa Maria dell’Arce) e il volto crocifisso ed ecclesiale del Signore (a San Damiano): «In ambedue i momenti a Francesco fu chiesto di rinnegare la logica del potere e della gloria, per abbracciare volti scandalosi e contraddittori [...].
La risposta di misericordia e di fede con cui Francesco ader?` a quelle forme di poverta` fece iniziare la nascita di un uomo nuovo, un uomo che sentiva che la sua identita` non doveva essere piu` quella di cavaliere ma di fratello» (p. 27). Nel secondo capitolo, dopo aver delineato l’orizzonte socio-religioso in cui si situa la prima fraternita` francescana, l’Autore ne focalizza i caratteri secondo la peculiare prospettiva minoritica francescana. «Il progetto identitario del gruppo di Francesco» – rileva infatti Maranesi – «ebbe la sua prima e fondamentale solidificazione nel nome assunto fin da subito: ‘‘frati minori’’» (p. 36), concretizzandosi in una fraternita` circolare nei rapporti tra i frati stessi (cf. pp. 36-40); in una collocazione marginale, tra i poveri e i minori del comune medievale (cf. pp. 40-48); registrando un’eccezionale crescita numerica che innesco` l’evoluzione anche giuridica dell’identita` di questo gruppo evangelico (pp. 48- 57), fissata nei suoi tratti iniziali essenziali e in rapporto alle nuove esigenze ecclesiali e sociali.
Lo sviluppo della primitiva fraternitas in Ordine corrisponde al tragitto redazionale dei tre testi giuridici fondamentali (cf. pp. 59-82) – la Proto regola (approvata solo oralmente nel 1209), la Regola non bollata (1221) e la definitiva redazione della Regola ‘‘bollata’’, ossia approvata, nel 1223, da Onorio III. Riflettendo sulla ricorrente questione della portata evolutiva o involutiva del passaggio dall’intuizione all’istituzione, Maranesi conclude che la Regola «rappresenta la formulazione giuridica, cioe` l’istituzione, di un rapporto convergente tra le due anime dell’esperienza dei frati» (p. 81): l’anima minoritica che abita gli spazi emarginati del mondo e l’anima evangelizzatrice orientata ai bisogni della Chiesa.
E` nella fatica dei suoi ultimi anni, pero`, nella malattia e nella difficolta` relazionale con i suoi stessi frati (intensamente significata nella parabola autobiografica della Perfetta Letizia, cf. pp. 87-91), che Francesco redige il suo Testamento, articolato in una parte narrativa (vicende iniziali della storia di Francesco e della primitiva fraternita` ) e in una parte esortativo-ammonitiva (richieste concrete ai suoi frati). Lo scritto si configura – nella lettura di Maranesi – come un «testo di servizio» (p. 97), finalizzato a una maggiore comprensione e attuazione della Regola stessa. «Se la norma giuridica fissava in norme concrete l’intuizione iniziale, allora era vero anche il contrario, che cioe` la memoria degli eventi fondativi costituiva lo strumento per osservare ‘‘melius catholice’’ le norme giuridiche contenute nella Regola» (p. 99), identificando una misura esistenziale nella stessa persona di Francesco, il frate Francesco che abbraccia sorella morte nudo sulla terra, il 3 ottobre 1226.
L’autore ripercorre il racconto degli ultimi giorni della sua vita, notando – mediante il raffronto tra due tipologie di fonti considerate, la Compilazione di Assisi e le biografie ufficiali – due intenzionalita` di fondo: «presentare la morte o di un uomo cristiano (laCompilazione) o di un santo cristiforme (le biografie ufficiali)» (p. 100). Prova ulteriore di quanto sia complessa la ricostruzione della vicenda di Francesco e della necessita` di passare per il travaglio delle fonti, di interrogarle, di contestualizzarle, di comprenderne scelte e finalita`, esercizio a cui questo volume – senza pretese di esaustivita`, ma con informazioni chiare ed essenziali – ci introduce.
Tratto dalla Rivista "Il Santo. Rivista francescana di storia dottrina arte" LII, 2013, fasc. 1-2
(http://www.centrostudiantoniani.it)
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