Charles de Foucauld e René Voillaume
-Esperienza e teologia del «Mistero di Nazaret»
(Studi e ricerche. Sez. teologica) [Copertina in carta]EAN 9788830811362
Accreditato, in prefazione e postfazione, da due noti teologi, N. Ciola e P. Sequeri, il saggio di C.O. Curuchich Tuyuc si colloca in quell'alveo sempre più frequentato dalla teologia contemporanea che è il rapporto tra esperienza e teologia. Un rapporto che ha conosciuto storicamente diverse fasi, da quella più intensa e fondativa, che si esprime nella Rivelazione stessa e nei suoi scritti, dove la teologia fa corpo con l'esperienza, per passare a fasi, soprattutto nel secondo millennio, in cui un malinteso senso scientifico della teologia ha lasciato spesso al margine il vissuto spirituale e quello più specificamente mistico, per arrivare ai sospetti gettati sul valore teologico dell'esperienza dalla crisi modernista e dalla reazione ecclesiale dell'enciclica Pascendi, fino a una recente fase di felice riscoperta del ruolo teologico dell'esperienza (cf Dei Verbum 8).
In questa riscoperta, una posizione sta diventando sempre più condivisa: il vissuto dei santi, sia quando è esplicitato nei loro scritti, sia quando si risolve semplicemente in operosa testimonianza, riveste un notevole significato per l'approfondimento del mistero di Dio. Nei santi, per la loro docilità all'azione dello Spirito, Dio ci parla («in eis nos adloquitur»: Lumen Gentium 50). Essi sono, in qualche modo, teologi, ed anzi, per dirla con F.-M. Léthel, lo sono in modo privilegiato, anche quando non hanno la minima presunzione di esserlo. È chiaro, tuttavia, che se non sono teologi di "professione" alla maniera di un Tommaso d'Aquino, il loro servizio teologico diventa fruibile anche nella misura in cui il teologo professionale se ne occupi con i suoi propri criteri sistematici, cogliendone il messaggio e mettendolo in circolo con la discussione teologica, sia in vista di un discernimento pur sempre doveroso (anche i santi non sono infallibili!), sia soprattutto per immettere intuizioni e luci derivanti dal loro vissuto nel cammino della verità "intera" alla quale lo Spirito porta la Chiesa (Gv 16,13).
Il presente volume, in questo orizzonte di stima e valorizzazione dell'esperienza spirituale, ha per oggetto due personaggi e due esperienze intimamente legate: il beato Charles de Foucauld e René Voillaume. Fulcro della ricerca è il mistero di Nazaret come dimensione qualificante della cristologia e della vita cristocentrica dei discepoli di Cristo. Si arricchisce, con questa ricerca, l'abbondante bibliografia sulla spiritualità-teologia foucauldiana, nella quale l'A. si muove con ampia conoscenza, ma rifacendosi giustamente alle fonti, facendo dunque parlare l'ormai beato de Foucauld, nei suoi scritti, e Voillaume, con le sue note pubblicazioni, in particolare Au coeur des masses, che tanto ha influito sulla spiritualità contemporanea.
Il vissuto cristologico ed eucaristico foucauldiano è posto dall'A. in rapporto con le problematiche e le acquisizioni della cristologia contemporanea. In particolare, ne nasce una spinta al riequilibrio nei confronti di una cristologia che, preoccupata di sottolineare la centralità del mistero pasquale, è tentata talvolta di farlo a spese della prospettiva dell'incarnazione e dell'evento salvifico della vita di Gesù negli anni dell'infanzia e del "nascondimento" di Nazaret, lasciati nel rango di presupposto e di preparazione. Il Beato eremita e martire del Sahara, sprofondato nel silenzio e insieme nel servizio ai fratelli musulmani, in una spiritualità di condivisione che giunge all'impegno di "sostituzione" spirituale, mostra quanto il mistero pasquale operi già salvificamente nella kenosi nazaretana.
Viene illuminato anche lo sfondo più generale del mistero di Dio e della redenzione, letti alla luce del principio agapico. Analoga luce è gettata sulla teologia eucaristica mediante la tipica passione di de Foucauld e della spiritualità dei suoi figli per il noto accento che essi danno all'adorazione eucaristica, con una sottolineatura della presenza reale connessa con la loro prospettiva "missionaria", vissuta facendo "corpo", in qualche modo, con il corpo eucaristico, nella presenza nascosta tra i fratelli anche non credenti, specie musulmani, come il lievito nella pasta.
L'A. scorre a tal proposito le problematiche della recente teologia eucaristica, che ha giustamente rimesso al centro la celebrazione, non togliendo per questo importanza al culto di adorazione, ampiamente riproposto anche dal magistero post-conciliare. Alla luce di questa indagine, appare come il de Foucauld, pur debitore di alcuni accenti propri del suo tempo, in realtà si muova in piena sintonia con quanto oggi la teologia e il magistero propongono su questo tema. D'altra parte, la sua esperienza stessa, in quanto vissuto di un testimone della fede ora elevato agli onori degli altari, è un contributo perché il quadro generale della teologia e della spiritualità eucaristica del nostro tempo non incorra come talvolta è dato di osservare in un eccesso opposto a quello del passato cedendo a una svalutazione della pratica dell'adorazione eucaristica.
Il saggio è sicuramente valido e stimolante. Esso lascia comunque emergere, come tanti altri dello stesso tipo, un deficit che ancora pesa su questo tipo di ricerca: la mancanza di un metodo condiviso per analizzare il vissuto di santità in modo che sia facilitato l'esame dei diversi aspetti dell'esperienza, anche in termini comparativi con esperienze analoghe, al fine di cogliere le luci che vengono alla teologia dall'esperienza spirituale. Mi permetto di pensare, ai fini di un approfondimento auspicabile, all'indicazione che il sottoscritto stesso ha offerto in un saggio pur citato dall'A. con la proposta di analisi dell'esperienza sulla base delle dinamiche spirituali e dei registri antropologici in cui essa si esprime. Resta comunque il valore di uno studio che ha ribadito quanto spiritualità e teologia siano intimamente connesse, e quanto la teologia possa guadagnare dal suo mettersi in ascolto del vissuto spirituale dei santi.
Tratto dalla rivista "Rassegna di Teologia" n. 4/2013
(http://www.rassegnaditeologia.it)
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