La famiglia di Dio nel mondo. Manuale di ecclesiologia
(Teologia/Strumenti) [Libro rilegato]EAN 9788830809192
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Tratto dalla Rivista Il Regno 2008 n. 14
(http://www.ilregno.it)
Nell’introduzione a questo poderoso volume si invita ad oltrepassare le consuete visioni della Chiesa, politica (Chiesa come istanza di interlocuzione con la società), didattica (Chiesa come luogo di trasmissione di valori), sacrale (Chiesa come istituzione religiosa), per riscoprire il vero volto della Chiesa che è mistero, comunione e missione (p. 8). Il libro si divide in due parti: la prima è una “Rassegna storica dell’ecclesiologia”, la seconda una “Ecclesiologia sistematica”. La prima parte muove dall’AT (Il popolo dell’alleanza); si segue poi ‘la comunità del Regno convocata da Gesù’, di cui si documenta ‘l’autocoscienza’ così come traspare dalle varie teologie contenute nel NT. La sezione patristica esamina i seguenti temi ecclesiologici: mistero, comunione, apostolicità e rapporto Chiesa-mondo. Gli autori più studiati sono Cipriano (unità), Ottato (santità) e Agostino (Christus totus e Città di Dio). Il percorso storico prosegue con l’ecclesiologia medievale (alto e basso medioevo); la riforma e contro-riforma e i tempi moderni: dall’illuminismo ai due concili del Vaticano.
La seconda parte è sistematica, anch’essa divisa in nove capitoli e tratta dei seguenti argomenti: la dimensione trinitaria; le tre designazioni di popolo di Dio, corpo di Cristo, tempio dello Spirito; la Chiesa come sacramento; il rapporto tra Chiesa locale e Chiesa universale; l’apostolicità di dottrina e di ministero; i laici; l’ecumenismo; la missione; la tensione verso il Regno. Facciamo soltanto alcuni rilievi da questa parte. Il cap. III sulla natura sacramentale della Chiesa mette con acume in evidenza l’origine ‘romantica’ (risalente a Goethe!) della nozione di Chiesa-sacramento che evolve poi per approdare nel magistero cattolico. Tre sono gli elementi costitutivi della Chiesa: la parola, i sacramenti e la carità (429ss). Nel cap. IV va apprezzata la riproposta della ‘disputa’ Kasper-Ratzinger in merito alla priorità della Chiesa universale su quella locale. Il cap. V, indaga l’apostolicità della dottrina insistendo (alla luce di LG 12) sul ‘sensus fidei/fidelium’ (definito «la capacità di riconoscere l’esperienza intima dell’adesione a Cristo e di giudicare tutto in base a questa intelligenza», p. 493) e l’infallibilità di tutta la Chiesa (LG 25); segue una riflessione sui carismi, sul sacerdozio battesimale e in generale sull’esistenza cristiana come risposta di dedizione, testimonianza e servizio alla vocazione divina.
La dimensione ministeriale esamina in sequenza e con riferimento alla Scrittura e al magistero l’episcopato, il presbiterato e il diaconato (con ampi e suggestivi spunti desunti da A. Borras). Dedicato ai laici, il cap. VI dopo una rassegna storica, offre, nella scia di Légrand, una riflessione sui ‘ministeri laicali’, tra i quali spicca giustamente il ‘ministero coniugale’ nella ‘Chiesa domestica’ (cf. LG 11, pp. 585-590). Inevitabile pure una nota sulle ‘Aggregazioni laicali’, in cui si dà spazio sia ai nuovi movimenti che all’Azione cattolica. Il cap. VII, “Il cammino ecumenico verso la piena comunione”, considera dapprima i “Criteri di ecclesialità e i gradi di appartenenza” (cf. i temi del “subsistit in” e delle chiese sorelle”), per poi concentrarsi sui temi maggiori del dialogo attuale (cf. soprattutto i sacramenti con il BEM 1974/1982 e la giustificazione con la Dichiarazione congiunta 1999). La questione cruciale del primato papale (cf. UUS 95) è affrontata rilevando tre passi: il convergere verso il primo millennio (Ratzinger), il maggiore spazio da riservare alla sussidiarietà (Tillard, Pottmeyer), la ridefinizione del rapporto tra organismi primaziali e collegiali (Quinn). Si conclude riscontrando, alla luce del documento cattolico-luterano “L’unità davanti a noi”, vari ipotetici modelli di unione e la problematica dell’intercomunione. Il cap. VIII affronta il tema della missione e del dialogo. Si premette la natura cattolica, ossia universale (cf. LG 13) e quindi intrinsecamente missionaria della Chiesa-comunione (cf. CFL 32); per poi disaminare, anche con un percorso storico, i vari aspetti del dialogo con le culture con le religioni. Il primo mette in gioco la ‘inculturazione’ in un contesto di pluralismo (cf. CT 53).
Il rapporto con le religioni pone invece la questione dell’extra ecclesiam nulla salus opportunamente riletta in chiave cristocentrica dalla teologia conciliare (cf. LG 16-7; NA 2, AG 3, GS 22) e ancora dibattuta ai nostri giorni (cf. Dupuis, Pannikkar, il documento della CTI del 1997, CDF, Dominus Iesus…). Il paragrafo conclusivo ricorda i fondamenti ineludibili della missio ad gentes (cf. RMi 11). L’ultimo capitolo tematico è consacrato alla tensione escatologica della Chiesa, «popolo santo in cammino vero il Regno». Si presenta qui il tema della santità ed insieme della peccaminosità nella Chiesa, con le prospettive riconducibili a Journet (Chiesa immacolata), Rahner (Chiesa di peccatori) e Küng (Chiesa peccatrice). Il magistero col Vaticano II e Giovanni Paolo II ha affermato in uno la santità e la perenne necessità di riforma della Chiesa (cf. LG 8, 15, UR 6, TMA 33, 35-36). Riprendendo gli acquisti dovuti a H. de Lubac e poi a LG VII e VIII, si focalizza la dimensione escatologica e mariologica dell’ecclesiologia. Nella Conclusione si rileva la fecondità dell’idea di Chiesa come famiglia (cf. Benedetto XVI, DCE 25) con i suoi rimandi alla paternità di Dio, alla figliolanza adottiva, alla reale comunione che deve vigervi, alla maternità di Maria.
In particolare ‘familia Dei’ evoca il tema dell’appartenenza alla Chiesa (che può conoscere diversi gradi di espressione a seconda delle varie situazioni spirituali) e della partecipazione alla sua vita (mirando ad un maggior coinvolgimento dei fedeli in vista di una ‘comunità dialogante’ e corresponsabile). - Considerazioni critiche Ci troviamo di fronte ad un’opera encomiabile e preziosa. Praticamente tutti i principali temi ecclesiologici sono presentati ed esposti alla luce della dottrina cattolica e del dibattito teologico. È notevole la ricchezza di dati positivi proposti, assai aggiornati e a vasto raggio; con ampia, seppur inevitabilmente incompleta, bibliografia internazionale (pp. 781-832). Siano consentite alcune osservazioni. Nella prima parte di carattere compilativo/enciclopedico crediamo che una maggiore sottolineatura del ‘mysterion’ (tradotto dalla vulgata anche con ‘sacramentum’) in Col e Ef avrebbe potuto proiettare una luce sulla res più profonda di questo lemma. (Questo tema manca tra l’altro nella presentazione di Ef e Col a pp. 119ss).
Tra i Padri, lo spazio riservato a Ireneo e Ambrogio avrebbe potuto essere più cospicuo (p.e. rispetto a Ottato). La disamina dell’ecclesiologia medievale, soprattutto sulla scorta di Congar è precisa e documentata. Salvo errore, non abbiamo però incontrato il nome pur importante di Giovanni di Parigi. Per i moderni, si sarebbe ovviamente potuto citare dopo la buona analisi di Möhler e Newman anche il Rosmini delle Cinque piaghe e Adrien Gréa. La sezione sistematica vuole essere fedele alle intuizioni conciliari e al dibattito che ne è seguito. Questo fa sì che la sequenza dei capitoli non sia molto organica e la trattazione induca ad inevitabili anticipazioni e poi riprese. Così p.e. nel cap. I (convocazione trinitaria) si illustrano temi che inevitabilmente devono riaffiorare nel cap. II sulla triplice (e trinitaria) dicitura della Chiesa. Tanto valeva forse accorpare i due. Il cap. III sulla sacramentalità della Chiesa espone sia la teologia del XX secolo che il Vaticano II.
Ma a questo punto, ci si chiede se tale sezione (o perlomeno la parte storiografica) non avrebbe trovato il suo posto più indicato nella prima parte dello studio. In merito alle varie vocazioni nella Chiesa, manca forse una riflessione organica sui tre ‘stati di vita’, includente anche una presentazione del rapporto con i religiosi: le pp. 762ss sono piuttosto scarne. Per quel che riguarda il primato papale, si sa che il dibattito è proceduto e ha dato frutto con il documento di Ravenna dell’ottobre 2007. Così come la sottolineatura dell’ecclesiologia escatologica ha ulteriormente preso corpo con la Spe salvi di Benedetto XVI. La dimensione ‘femminile’ della Chiesa, sposa e madre, avrebbe potuto trovare maggiore attenzione (oltre le pp. 766s e il rimando in nota di p. 406). Trattandosi di un’opera di studio e consultazione, spiace non trovare un Indice dei Nomi. Anche per questo sarebbe stato altamente opportuno proporre perlomeno un Indice più analitico. Questi rilievi non intaccano minimamente l’apprezzamento dovuto all’impresa di C. che offre con questa sua fatica un buon manuale accessibile a studenti e studiosi di teologia. Esso, nonostante la sua forse eccessiva lunghezza, è probabilmente uno dei più convincenti che siano stati pubblicati in questi anni.
Tratto dalla rivista Lateranum n. 1/2010
(http://www.pul.it)
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Studente Luca Abaterusso il 4 novembre 2016 alle 11:31 ha scritto:
E' un testo adatto per affrontare i temi dell'ecclesiologia, l'autore è eccezionalmente chiaro e profondo.
EUGENIO MARCO WILLI DI GIOVINE il 21 ottobre 2017 alle 10:46 ha scritto:
Ottimo manuale.