Vangelo dei migranti
-Con italiani in terra inglese
(Vita di missione)Zilio Renato
EAN 9788830719248
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Libro usato | da 7,20 € |
1 pezzo in stato usato in buone condizioni | 9,00 € → 7,20 € |
Pagine vive dalla meditazione che un "missionario dei migranti" fa giorno dopo giorno nella sua parrocchia londinese. A occhi aperti e coi piedi per terra. La sua comunità è un vero microcosmo in cui la vita degli emigrati italiani s'intreccia, oltre che con quella del paese ospite, anche con le comunità portoghese e filippina. Per gli uni e per gli altri - per tutti - "emigrare è sempre una lotta. Lo è per il pane e la dignità". Impegno pastorale e sfida del "vivere insieme" si rivelano qui particolarmente vivi, stimolanti e attuali. Una lettura tra prosa e poesia che rinvia il lettore, come in uno specchio, alla realtà degli immigrati in Italia oggi.Strumento prezioso per capire il mondo multiculturale in cui viviamo.
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vangelo migranti il 9 maggio 2010 alle 22:13 ha scritto:
Il missionario Renato Zilio, scalabriniano, sa evangelizzare anche con la sua penna, che intinge nel sangue del suo cuore, bollente di zelo apostolico. Il Cardinal Roger Etchegaray, nella prefazione, ci ricorda Deuteronomio 24, 17:”Non imbrogliare sui diritti di un immigrato”. E siamo commossi di apprendere che anche il nostro autore ha partecipato attivamente a una protesta davanti al Parlamento londinese per sosternere i diritti dei migranti (pp.95-97).
L’opera ci impressiona per il viscerale coinvolgimento che dimostra da parte dei missionari con gli emigrati. Rinvio al capitolo che ci parla della loro accogleinza “accogliere è fare il vuoro in sè. Ma anche il vuoto disè stessi. Preoccuparsi solo dell’altro, fargli posto nel tuo mondo, nella tua vita”(p.35).
“Noi sorridiamo non perchè qualche cosa di buono è successo, ma qualcosa di buono succederà se sorridiamo” (p.31). “Ma, in fondo, Signore, sei sempre tu lo straniero che i nostri passi accompagnano ed è verso il tuo Regno che essi ci portano”(p.34).
Particolare pregio dell’opera è la sua ispirazione all’Anno liturgico. “Far posto all’altro, a colui che è differente, al nuovo, rappresenta in fondo la nostra stessa grandezza”(p.55).
L’autore cita l’emigrante argentina:”Quando il tramonto si accende/ e la vita si avvia lentamente al riposo notturno/ scende nell’umanità la nostalgia di Dio/ e si sprigiona la preghiera/ e la memoria di essere fatti per l’eternità”(p.59).
Queste pagine ci danno l’idea di come una parrocchia per emigrati sia viva, dinamica, sia famiglia. Se qualcuno prevede di non partecipare alla Messa della Domenica successiva, già si scusa in precedenza presso il missionario. Si ha un vivo senso di appartenenza alla parrocchia e non si può vivere senza di essa. Abbiamo molto da imparare. Faccio un esempio: nel corso di preparazione dei fidanzati al matrimonio si fa compiere loro un esercizio curioso: la fidanzata conduce il fidanzato con gli occhi bendati su di un percorso nel quale lei dovrà premurosamente dirigerlo e lui obbedirle scrupolosamente. “Mettersi nelle mani dell’altro è un’arte lunga e consumata dei migranti... è il senso stesso della loro esistenza. A occhi chiusi hanno imparato a vivere un’altra vita, un altro ritmo”(p.81).
Saremo ammirati per la fede di questi emigrati, che si esprime anche in solenni processioni nel cuore di Londra! Da questo libro traspare l’afflato missionario che ha segnato gli inizi della Chiesa. “Essere missionario è mettersi in cammino... per poter finalmente incontrare l’altro... per convinzione, per religione o origine differenti. Costruire insieme qualcosa di nuovo e di bello, di umano, che Dio stesso ha immensamente desiderato”(p.85).
In un moemnto in cui anche la Chiesa è attraversata da tensioni e da conflitti, ecco un libro che si pone (e ci pone) al di sopra di ogni crisi, perchè immerso totalmente nell’espansione impegnativa e beatifica del Regno di Dio. a cura di Sandro Vitalini*
*Professore emerito dell’Università di Friburgo (Svizzera), Vicario episcopale Diocesi di Lugano. Recensione apparsa sul Bollettino Ufficiale della Diocesi di Lugano, maggio 2010.