Un'esplosione squarcia la quiete della campagna corleonese. Il giovanissimo Totò Riina assiste allo sterminio dei suoi familiari intenti a disinnescare una bomba degli Alleati per ricavarne esplosivo. È un boato che distrugge e che genera. La piaga che molti, con timidi bisbigli, chiamano mafia, ma che d'ora in poi si rivelerà a tutti come Cosa nostra, s'incarna da qui in avanti nella sua forma più diabolica. Ma con potenza uguale e contraria, per fronteggiare l'onda di quella deflagrazione scaturisce anche il suo antidoto più puro. È il coraggio, quello che sorregge l'ingegno e l'intraprendenza, che sopperisce ai mezzi spesso insufficienti: il coraggio che scorre in Giovanni Falcone, negli uomini e nelle donne che insieme a lui sono pronti a lanciarsi in una battaglia furiosa dove la vita vale il prezzo di una pallottola. La storia di un magistrato che insieme a pochi altri intuisce la complessità di un'organizzazione criminale pervasiva, ne segue le piste finanziarie, ne penetra la psicologia e ne scardina la proverbiale omertà, è narrata in queste pagine con l'essenzialità di un dramma antico: sul proscenio, un uomo determinato a ottenere giustizia, assediato dai presagi più cupi, circondato dal coro dei colleghi che prima di lui sono caduti sotto il fuoco mafioso; stretto, nelle notti più buie, dall'abbraccio di una donna che ha scelto di seguirlo fino a dove il fato si compirà. Roberto Saviano ha voluto onorare la memoria del giudice palermitano strappandolo alla fissità dell'icona e ripercorrendone i passi, senza limitarsi a una ricostruzione fondata su uno studio attentissimo delle fonti, degli atti dei processi, delle testimonianze, ma spingendo la narrazione fino a quello "spazio intimo dove le scelte cruciali maturano prima di accadere". Questo romanzo ci racconta una pagina fatidica della nostra storia, illumina la vita di un uomo che, nel pieno della carriera, fu in realtà al culmine del suo isolamento. E leva il canto altissimo della sua solitudine e del suo coraggio.
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Prof. Stefano Coccia il 11 agosto 2022 alle 18:02 ha scritto:
Questo libro mi è stato regalato per il mio compleanno, ma ho avuto modo di leggerlo soltanto a luglio. Premetto che ho letto diversi libri di Saviano, ma non sono un grandissimo estimatore, però devo confessare che tutti i libri che ho letto mi hanno emozionato, non solo per il modo in cui sono stati scritti, ma anche per la realtà che emerge da questi scritti come in questo ultimo capolavoro. Ovviamente i film che si sono succeduti su Giovanni Falcone e Paolo Borsellino non possono essere come questo libro pieno di minuziosità e di dettagli interessanti, ma penso che da questo libro si possa trarre un buon film. Il romanzo mi è entrato non solo nel cuore, ma anche nella mente per tutte le riflessioni e i retroscena che si scorgono della vita sia pubblica che privata di un grande magistrato come Falcone. L'autore è riuscito a farmi vivere queste pagine in un modo davvero unico, come se io stesso fossi presente in quei dialoghi, in quei momenti nei tribunali o nella vita privata del magistrato.
Un capitolo che userò molto a scuola è quello sulle droghe, soprattutto sull'eroina, in cui Rocco Chinnici parla davanti una scolaresca per sensibilizzare i giovani sui temi della droga e della mafia.
Molto interessante, a mio avviso, è la grandissimo mole di bibliografia che Saviano ha usato per la stesura di questo libro. L'ho letta con molta cura e spero di leggere alcuni libri che vengono riportati.