EAN 9788828402718
Una rilettura inedita e provocatoria dell'Emile, a partire dalle riflessioni di Starobinski e Derrida. Jean-Jacques Rousseau non inventa soltanto il puerocentrismo e l'educazione progressiva, ma la sua riflessione pedagogica interroga in profondità le dimensioni etiche e ontologiche della costituzione dell'essere personale. Emilio incarna una possibilità concreta, e attuale, per il rilancio di una umanità più buona e operosa.
Una rilettura inedita e provocatoria dell'Émile, a partire dalle riflessioni di Starobinski e Derrida. Jean-Jacques Rousseau non inventa soltanto il puerocentrismo e l'educazione progressiva, ma la sua riflessione pedagogica interroga in profondità le dimensioni etiche e ontologiche della costituzione dell'essere personale. Emilio incarna una possibilità concreta, e attuale, per il rilancio di una umanità più "buona" e "operosa".
«Non basta sentire il proprio cuore e cogliere la propria bontà per poterla manifestare, perché i legami sociali hanno corrotto, parzialmente o completamente, la natura originaria. Il divenire storico e i mutamenti della società hanno degenerato l'essenza dell'uomo e hanno permesso l'irruzione del negativo.
Partendo da questa considerazione, la soluzione classica di fondere la finalità del singolo individuo con quella della comunità di appartenenza non è più percorribile. [...] Rousseau non si limita a descrivere la situazione, complessa e articolata, dell'uomo moderno che non riesce a manifestare in modo armonico la propria singolarità all'interno delle convenzioni sociali, ma propone anche alcune soluzioni».
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