Fate attenzione, fratelli!
-Le ammonizioni di San Francesco: parole per conoscere se stessi
(Studi e ricerche)EAN 9788827010662
Raccogliendo e rielaborando nel volume i brevi commenti alle Ammonizioni settimanalmente inseriti nel blog cattolico buonanovella.info., Pietro Maranesi propone un’agile e appassionata lettura di questi ventotto testi concentrati e densi di Francesco d’Assisi, nel tentativo di «riascoltare la sua umanità cristiana, cioè quel suo modo di sentire la vita e di proporla ai frati» (p. 23). Nell’Introduzione (pp. 724) l’autore traccia le coordinate essenziali per cogliere le dinamiche sottese a questi scritti capaci di ritradurre il Vangelo in esperienza di vita, offrendo alcune notizie essenziali sulla loro storia formativa, la possibile struttura, i contenuti generali e, infine, indicando l’approccio metodologico adottato. Tenendo presente l’asistematicità delle argomentazioni rivolte da Francesco come richiamo ai propri fratelli, Maranesi sviluppa due livelli di lettura, il primo concentrato sulle dinamiche strutturali, cercando di far emergere le logiche sottostanti alle formulazioni sapienziali; il secondo caratterizzato da un interesse più esistenziale, volto a rintracciare il vissuto e il sentire del santo di Assisi, tralasciando intenzionalmente applicazioni morali o attualizzazioni (cf. p. 23). L’attenzione alla pregnanza del linguaggio (cf. le metafore mercantili che il santo utilizza) con il puntuale riferimento anche agli altri scritti dell’Assisiate permette una più profonda e chiara comprensione della sua proposta facendo di queste pagine, come era nelle intenzioni dell’autore, «una buona opportunità di confronto per il lettore» (p. 24), anche sul piano del proprio vissuto personale, così da essere davvero «parole per conoscere se stessi», come suggerisce il sottotitolo al volume. Le Ammonizioni vengono analizzate una per una, adottando, in un certo senso, la prima – dal forte contenuto teologico, incentrato sul mistero dell’eucaristia – come chiave ermeneutica verificabile nello sviluppo delle altre ventisette. Essa infatti pare delineare, in posizione strategica, una logica e un programma di uno stile evangelico in cui vedere e credere convergono e si concretizzano in relazioni animate da gratuità e umiltà: «La vita cristiana è ricevere l’amore e donarsi per amore in una logica di restituzione a Dio attraverso rapporti di gratuità con i fratelli» (p. 30). La ‘‘beatitudine identitaria’’, potremmo dire, dell’essere servi gli uni agli altri per diventare davvero fratelli è offerta, Ammonizione dopo Ammonizione, come via da Francesco ai suoi compagni, illuminando con franchezza e profondità quei lati oscuri dell’animo umano che vincolano la libertà di essere e di amare prevalentemente a motivo del desiderio di potere sull’altro, che divide e distrugge diabolicamente la relazione e, quindi, la fraternità. Il santo delinea una proposta evangelica che è, a un tempo, antropologica: «l’uomo che ‘‘nasce’’ dal Vangelo» (p. 16) è l’uomo ‘‘beato’’, felice, in cammino sulla via che conduce alla vita e che «passa nel territorio del servizio ed evita accuratamente quello del potere» (p. 17), dove le relazioni non sono concepite in modo gerarchico ma circolare. Allora l’invito che ci viene da questi preziosi moniti di frate Francesco è quello di non disgiungere l’ascolto del Vangelo dall’ascolto della verità del proprio cuore e del proprio stare con gli altri, per attuare un’autentica conversione e con coraggio riproclamare ogni giorno che ‘‘fratelli è possibile’’.
Tratto dalla Rivista "Il Santo. Rivista francescana di storia dottrina arte" LV, 2015, fasc. 1-2
(http://www.centrostudiantoniani.it/)
È un’esplorazione a tutto campo delle 28 Ammonizioni di Francesco d’Assisi – filologica, teologica, spirituale. Divise in due blocchi, le prime nove sono aperte da “dice il Signore” con un testo biblico, le restanti (10-28) dal sintagma evangelico “beato quel servo che…” – “i due fili rossi” di una fonte articolata nella tematica, unitaria nell’ispirazione (p. 14). Rivolte a tutti i frati a introduzione degli incontri annuali, resi obbligatori a partire dal 1221, queste Ammonizioni sono “il riassunto di quelle esortazioni”, per lo più dettate nei capitoli di Pentecoste (p. 10). Il motivo ispiratore pare chiaramente indicato nella prima Ammonizione, “singolare per l’ampiezza e il contenuto” (p. 26), costituito dallo “Spirito del Signore”, poi richiamato costantemente. Quale Spirito? Quello stesso, che gli aveva consentito di superare la ritrosia nei riguardi dei lebbrosi, di accogliere i fratelli e soprattutto di ‘vivere secondo la forma del santo Vangelo’. È lo Spirito che gli aveva rivelato ciò che “nessuno sapeva dirmi (nemo ostendebat mihi)”.
Non è fuori luogo ricordare che gli apostoli prima della discesa dello Spirito, promesso da Gesù perché comprendessero ciò che aveva detto e fatto, erano perplessi sul da farsi, se restare nascosti, dichiarandosi sconfitti, o cos’altro. Il Celano ricorda che Francesco un certo giorno espresse il desiderio che si dicesse in maniera esplicita che è “lo Spirito Santo il ministro generale dell’Ordine”, anzi che venisse inserito nella Regola, e che ritirò la proposta solo quando Frate Elia gli fece notare che la Regola era immodificabile, perché appena bollata da Papa Onorio (2Cel, cap. 195, n. 193 – FF 779).
Sì, lo Spirito del Signore è lo Spirito Santo, che dopo l’età della creazione o l’età del Padre e l’età della redenzione o l’età del Figlio, introduce al significato pieno sia della creazione che della redenzione, aprendo l’età della realizzazione del disegno di Dio o ‘Spirito del Signore’. E ‘quale’ la via che tale Spirito apre, ‘come’ percorrerla? “La via che conduce alla vita passa nel territorio del servizio ed evita quello del potere” (p. 17). E quale il volto di tale ‘servizio’? Per rispondere si ricordi che Francesco il 29 settembre del 1220 cede il suo posto nella famiglia a Frate Elia – egli non intende esercitare alcun potere, non si sente l’‘eletto’ (l’unto) del Signore. Egli così pone termine al ‘mito dell’eredità’, a quella materiale sulla piazza d’Assisi, a quella istituzionale nel silenzio della Porziuncola. È lo Spirito il ministro, non Francesco. L’autorità carismatica, di cui era simbolo, non vuole che faccia tutt’uno con l’istituzione, ma che sia sottomessa all’istituzione. Non è l’istituzione al servizio del carisma – dando luogo all’autorità ispirata e per questo autoritaria – ma il carisma al servizio dell’istituzione che, come fraternità, l’esprime nel tempo, filtrandola attraverso i suoi membri e tutte le stagioni. È il rifiuto del dispotismo carismatico – il potere istituzionale resta carismatico con Frate Elia (non è forse questa la fonte remota delle critiche dei frati nei suoi confronti, altrimenti incomprensibili?) – e l’affermazione del senso democratico della ‘fraternità’ – si dà l’autorità non del singolo, ma della famiglia, dove ognuno è servo e padrone al tempo stesso.
Il suo gesto, incompreso nella sua abissalità, provoca stupore, tristezza: è la sofferenza dell’abbandono dei figli da parte del padre. Francesco però non si sente loro ‘padre’ – che i frati non abbiano alcun potere o dominio (potestatem vel dominationem – RnB 5), perché chi vuol esser grande sia ‘servo’. Egli vuole essere madre (sicut mater), non padre, e nutrire i figli con lo Spirito del Signore. Ecco il fascino delle Ammonizioni, di cui il volume in esame è una preziosa introduzione.
Tratto dalla rivista "Miscellanea Francescana" n. III-IV/2014
(http://www.seraphicum.com)
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Ing. Carlo Ruzzo il 15 novembre 2018 alle 23:33 ha scritto:
Il libro si sofferma sulle ammonizioni di San Francesco d'Assisi, che sono tra gli scritti più importanti del santo. Più che aggiungere qualcosa al brano, che è uno dei cardini delle Fonti Francescane, il libro lo commenta e ne trae spunti di riflessione, in alcuni casi non scontati e particolarmente interessanti. Consigliato non tanto come libro in se, ma come tramite per avvicinarsi al testo di San Francesco, che contiene buona parte della ricchezza della spiritualità francescana concentrata in poche frasi ma dense di significato.
Gilda Suarez il 24 novembre 2022 alle 19:29 ha scritto:
Un libro perfecto para estudiar las Admoniciones de San Francisco. Me ha encantado y lo uso como consulta. Gracias.
Dott. luisa sirtoli il 22 giugno 2024 alle 04:30 ha scritto:
Saggio importante per lo studio e la riflessione personale e comunitaria sugli scritti di san Francesco per la vita dei suoi frati e di ogni uomo o donna che vogliano vivere il vangelo nella sua fragranza.