La conversione di Chiara d'Assisi
-Un percorso attraverso le fonti
(La via di chiara)EAN 9788827009895
Negli ultimi decenni si e`registrato un incremento degli studi attorno alle questioni clariane, ulteriormente favorito dalle recenti celebrazioni in occasione delcentenario della consacrazione di Chiara d’Assisi: il lavoro di Felice Accrocca, chefocalizza la sua attenzione sul cammino di conversione della plantula beati Francisci, si colloca su questa scia, con uno stile divulgativo ma non per questo meno preciso nel riferimento alle Fonti e alle ultime acquisizioni raggiunte (cap. I, pp. 11-13).
L’autore, dopo aver dedicato poche pagine (cap. II, pp. 15-19) a un breve inquadramento delle Fonti a nostra disposizione, passa a considerare in generale il contestostorico-ecclesiale dei secoli XI-XII per soffermarsi poi, nello specifico, sulla situazione della piccola citta` di Assisi, che conosce allora una violenta opposizione traboni homines e homines populi (cap. III, pp. 21-27): in questo contesto «la famigliadi Chiara e di Francesco si trovavano su fronti opposti e a Collestrada combatteronol’una contro l’altra» (p. 27). Con lo sguardo sempre rivolto alle Fonti, soprattutto alledeposizioni riportate nel Processo di canonizzazione, Accrocca apre uno spiragliosull’ambiente familiare di Chiara (cap. IV, pp. 29-34), raccogliendo le testimonianzesull’indole, particolarmente incline allo spirito di devozione e di pieta`, che gia`tra lemura domestiche la giovane dimostrava: «quella di Chiara era una buona famiglia,un ambiente agiato, dal quale pero` la ragazza non si lascio`catturare» (p. 34).
L’incontro con Francesco – del quale certamente dopo l’eclatante rinuncia ai beni paterni sulla piazza del vescovado di Assisi si andava, tra alterne posizioni, discutendo(cap. V, pp. 35-37) – innesca in lei una rapida evoluzione interiore, «dai primi dubbie incertezze fino all’approdo definitivo a San Damiano, dove ella pote´finalmenteconcretizzare il proprio progetto di vita religiosa» (p. 36). Sempre dai preziosi racconti del Processo, emerge come Chiara sia stata piu` volte accompagnata in segreto,dalla sua fedele compagna Bona di Guelfuccio, a parlare a Francesco: questi inizialiincontri segreti (cap. VI, pp. 39-41), secondo quanto e` possibile intuire dalla Leggenda di Santa Chiara vergine e dal Processo, erano per lei un appello costante alla conversione a Cristo (cap. VII, pp. 43-48), a «quel rovesciamento di valori che era statoil punto di approdo della conversione di Francesco» (p. 43).
In questa prospettiva,quella – sull’esempio di Francesco – di «un cambio di status, vale a dire di condizione sociale» (p. 44), Accrocca legge – con spunti molto interessanti – la conversionedi Chiara. «Da quei colloqui con Francesco, Chiara maturo` la propria decisione,che attuo` poi con una fermezza incrollabile e un coraggio che ancor oggi sconcertano» (p. 49): questa constatazione apre la questione della fuga della giovane dalla casa paterna (cap. VIII, pp. 49-54), che l’autore esamina confrontando ancora le Fontie mettendo in luce gli interrogativi da esse suscitati (che significato ha il famosoepisodio – menzionato dalla Leggenda e non dal Processo – della consegna a Chiara della palma da parte del vescovo Guido I? Perche´ una fuga notturna? Chiara era sola?).
I due capitoli seguenti (pp. 55-63) tratteggiano, anche nei risvolti storicamentepiu` problematici, i primi passi del nuovo – e ancora indefinito – progetto di vita cheChiara aveva abbracciato: dal taglio dei capelli alla Porziuncola, al breve passaggioal monastero di San Paolo a Bastia per arrivare poi a Sant’Angelo di Panzo, dove laraggiunse la sorella Agnese in una drammatica situazione di opposizione da partedella famiglia. Il significato dell’approdo a San Damiano (cap. XI, pp. 65-69) e`coltoda Accrocca nelle parole della stessa Chiara, al capitolo sesto della sua Regola e nelsuo Testamento: San Damiano e` lo spazio in cui la minorita` diventa concreta formadi vita, attuata nella totale poverta` quale via «della sequela di Cristo, del conformarsi a lui nell’umiliazione piu` profonda, nell’essere ultimi, inutili servi di tutti. Non afianco degli ultimi ma ultimi con loro» (p. 69). Chiara ha realizzato questo progettosenza mai allontanarsi da San Damiano. In proposito l’autore non condivide l’opinione di quanti reputano la scelta claustrale come imposta dall’autorita` ecclesiastica: essa fu una scelta (cap. XII, pp. 71-75), «un’esperienza di vita cristiana senzacompromessi» (p. 77) che, nella sua radicalita`, ha tanto da proporre alla provvisorieta`che caratterizza le scelte dell’uomo contemporaneo (cf. p. 77-78).
Il testo di Accrocca, nell’essenzialita` e nella chiarezza dei suoi passaggi, si presenta come un’agevole introduzione al percorso umano e cristiano di Chiara d’Assisi, capace di dare le coordinate fondamentali per attingere e approfondire, a partiredalle Fonti, una storia d’amore, di fedelta`e di felicita` provocatoria e insieme affascinante per l’uomo d’oggi.
Tratto dalla Rivista "Il Santo. Rivista francescana di storia dottrina arte" LII, 2012, fasc. 3
(http://www.centrostudiantoniani.it)
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