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Introduzione alla lettura di Paolo
EAN 9788826316321
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DETTAGLI DI «Introduzione alla lettura di Paolo»
Tipo
Libro
Titolo
Introduzione alla lettura di Paolo
Autori
Fabris Rinaldo, Romanello Stefano
Editore
Borla Edizioni
EAN
9788826316321
Pagine
288
Data
2006
Peso
315 grammi
Dimensioni
12 x 21 cm
COMMENTI DEI LETTORI A «Introduzione alla lettura di Paolo»
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Recensioni di riviste specialistiche su «Introduzione alla lettura di Paolo»
Recensione di Carlo Broccardo della rivista Studia Patavina
Già agli inizi degli anni novanta Rinaldo Fabris aveva scritto una guida alla lettura di Paolo, nella collana «Per leggere…» dell’editrice Borla; il presente lavoro si innesta su quello, lo aggiorna e lo amplia, grazie agli interventi dello stesso Fabris e all’apporto di Stefano Romanello.
Il libro si articola in nove capitoli. I primi quattro presentano la figura di Paolo, sullo stile delle biografie critiche. Dopo aver affrontato la spinosa questione della cronologia, la vita di Paolo viene scandita in tre tappe: anzitutto la sua formazione (famiglia, ambiente e altre questioni); quindi l’incontro con il Cristo risorto, che ne ha trasformato la vita e in particolare il rapporto con le comunità cristiane; infine Paolo apostolo e pastore, osservato nel vivo della sua attività missionaria. Questa prima parte del libro è molto discorsiva e – a parte le questioni della cronologia – si legge molto volentieri e senza difficoltà; l’unico aspetto che la rende complessa è il continuo riferimento alle lettere: di per sé è un tratto di tutto pregio, purtroppo chi legge il libro dall’inizio non ha ancora approfondito contenuto e contesto delle lettere, e rischia di fare confusione.
I tre capitoli seguenti (cc. 5-7) mettono a fuoco l’epistolario paolino. Anzitutto viene data una panoramica sul genere letterario epistolare e sull’uso che ne fa Paolo, in particolare con riferimento alle moderne acquisizioni dell’analisi retorica. Quindi viene presentata ogni singola lettera in ordine cronologico, precisando la situazione della comunità a cui lo scritto è rivolto e in breve il contenuto della lettera. Infine il capitolo più consistente di tutto il libro, «Il messaggio teologico»: gli Autori non si accontentato di approfondire i temi principali, con riferimento alle lettere in cui emergono più visibilmente; prima di tutto si chiedono se sia possibile fare una teologia di Paolo, se cioè le sue lettere così diverse e legate ad occasioni molto differenti abbiano comunque un nucleo originario, un «centro ermeneutica». La risposta è positiva ed è quella condivisa da un numero crescente di autori: al centro della teologia di Paolo sta «non un qualche elemento concettuale, bensì un evento: la morte e risurrezione di Gesú Cristo» (p. 181). Il pregio del lavoro di Fabris-Romanello sta nel fatto che, trovato un centro, hanno poi riletto i vari temi alla luce di questa scoperta, chiedendosi per esempio come l’esperienza di Cristo risorto abbia influenzato l’idea paolina di Trinità o di Chiesa.
Molto interessanti, infine, i cc. 8-9: presentano in modo sintetico la storia della ricezione di Polo, a partire da paolinismo e antipaolinismo a lui quasi contemporanei; e poi sottolineano alcuni aspetti di Paolo che oggi sono particolarmente attuali.
Forse la miglior presentazione del volume è quella suggerita in prefazione dagli Autori stessi: «Non è una biografia di Paolo né un commentario delle sue lettere e neppure una monografia sulla teologia paolina. È uno strumento per accostarsi a Paolo e al suo pensiero attraverso la lettura diretta dei suoi scritti» (pp. 5-6). Nel libro di fatto ci sono tutti e tre gli aspetti qui elencati: biografia, commento, teologia; ma senza dare peso esclusivo ad uno o all’altro, anzi riuscendo ad amalgamarli bene. Inoltre, e forse proprio questo dà unità al tutto, il lavoro di Fabris e Romanello è un continuo riferimento alle lettere: vi troviamo non discussioni astratte, ma riflessioni a partire dai testi. In questo modo di procedere sta certamente la difficoltà più grossa per chi legga questa introduzione a Paolo, che richiede di saltare di continuo da una lettera all’altra: è presupposta una familiarità con le lettere paoline che non è scontata; forse la lettura potrebbe essere favorita se la parte centrale del testo (o almeno i capitoli 5-6) fosse anticipata all’inizio. Del resto, una volta acquisita tale familiarità, il libro è piacevole e molto ricco; fissate le coordinate principali, è un gusto scorrere di lettera in lettera, condotti da guide esperte.
Un ultimo appunto riguarda i laboratori che vengono proposti al termine di alcuni capitoli: sono uno strumento utile per il lettore, che può continuare in prima persona ad approfondire la sua lettura di Paolo; quello del cap. 5 è un po’ difficile, ma in genere i laboratori si presentano come una forma interessante di apprendimento attivo. Unico neo di un lavoro utile e bello è l’edizione, che è poco pratica per un manuale e presenta molti errori di ortografia: sarà facile correggerli in una seconda tiratura, per la quale non dovrebbe esserci molto da aspettare.
Tratto dalla rivista "Studia Patavina" 2007, nr. 3
(http://www.fttr.glauco.it/pls/fttr/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=271)
Il libro si articola in nove capitoli. I primi quattro presentano la figura di Paolo, sullo stile delle biografie critiche. Dopo aver affrontato la spinosa questione della cronologia, la vita di Paolo viene scandita in tre tappe: anzitutto la sua formazione (famiglia, ambiente e altre questioni); quindi l’incontro con il Cristo risorto, che ne ha trasformato la vita e in particolare il rapporto con le comunità cristiane; infine Paolo apostolo e pastore, osservato nel vivo della sua attività missionaria. Questa prima parte del libro è molto discorsiva e – a parte le questioni della cronologia – si legge molto volentieri e senza difficoltà; l’unico aspetto che la rende complessa è il continuo riferimento alle lettere: di per sé è un tratto di tutto pregio, purtroppo chi legge il libro dall’inizio non ha ancora approfondito contenuto e contesto delle lettere, e rischia di fare confusione.
I tre capitoli seguenti (cc. 5-7) mettono a fuoco l’epistolario paolino. Anzitutto viene data una panoramica sul genere letterario epistolare e sull’uso che ne fa Paolo, in particolare con riferimento alle moderne acquisizioni dell’analisi retorica. Quindi viene presentata ogni singola lettera in ordine cronologico, precisando la situazione della comunità a cui lo scritto è rivolto e in breve il contenuto della lettera. Infine il capitolo più consistente di tutto il libro, «Il messaggio teologico»: gli Autori non si accontentato di approfondire i temi principali, con riferimento alle lettere in cui emergono più visibilmente; prima di tutto si chiedono se sia possibile fare una teologia di Paolo, se cioè le sue lettere così diverse e legate ad occasioni molto differenti abbiano comunque un nucleo originario, un «centro ermeneutica». La risposta è positiva ed è quella condivisa da un numero crescente di autori: al centro della teologia di Paolo sta «non un qualche elemento concettuale, bensì un evento: la morte e risurrezione di Gesú Cristo» (p. 181). Il pregio del lavoro di Fabris-Romanello sta nel fatto che, trovato un centro, hanno poi riletto i vari temi alla luce di questa scoperta, chiedendosi per esempio come l’esperienza di Cristo risorto abbia influenzato l’idea paolina di Trinità o di Chiesa.
Molto interessanti, infine, i cc. 8-9: presentano in modo sintetico la storia della ricezione di Polo, a partire da paolinismo e antipaolinismo a lui quasi contemporanei; e poi sottolineano alcuni aspetti di Paolo che oggi sono particolarmente attuali.
Forse la miglior presentazione del volume è quella suggerita in prefazione dagli Autori stessi: «Non è una biografia di Paolo né un commentario delle sue lettere e neppure una monografia sulla teologia paolina. È uno strumento per accostarsi a Paolo e al suo pensiero attraverso la lettura diretta dei suoi scritti» (pp. 5-6). Nel libro di fatto ci sono tutti e tre gli aspetti qui elencati: biografia, commento, teologia; ma senza dare peso esclusivo ad uno o all’altro, anzi riuscendo ad amalgamarli bene. Inoltre, e forse proprio questo dà unità al tutto, il lavoro di Fabris e Romanello è un continuo riferimento alle lettere: vi troviamo non discussioni astratte, ma riflessioni a partire dai testi. In questo modo di procedere sta certamente la difficoltà più grossa per chi legga questa introduzione a Paolo, che richiede di saltare di continuo da una lettera all’altra: è presupposta una familiarità con le lettere paoline che non è scontata; forse la lettura potrebbe essere favorita se la parte centrale del testo (o almeno i capitoli 5-6) fosse anticipata all’inizio. Del resto, una volta acquisita tale familiarità, il libro è piacevole e molto ricco; fissate le coordinate principali, è un gusto scorrere di lettera in lettera, condotti da guide esperte.
Un ultimo appunto riguarda i laboratori che vengono proposti al termine di alcuni capitoli: sono uno strumento utile per il lettore, che può continuare in prima persona ad approfondire la sua lettura di Paolo; quello del cap. 5 è un po’ difficile, ma in genere i laboratori si presentano come una forma interessante di apprendimento attivo. Unico neo di un lavoro utile e bello è l’edizione, che è poco pratica per un manuale e presenta molti errori di ortografia: sarà facile correggerli in una seconda tiratura, per la quale non dovrebbe esserci molto da aspettare.
Tratto dalla rivista "Studia Patavina" 2007, nr. 3
(http://www.fttr.glauco.it/pls/fttr/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=271)
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