Francesco d'Assisi e Etty Hillesum
(Memoria e profezia)EAN 9788825033519
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«Che «idea» di Dio e dell’uomo emerge dalle esperienze umane e spirituali di Francesco d’Assisi e Etty Hillesum?» (p. 9): tale interrogativo puo' aiutarci da subito a cogliere gli stimoli e l’originalità di questo volume, Francesco d’Assisi e Etty Hillesum, nel quale Fabio Scarsato, francescano conventuale, esplora le corrispondenze e le affinità tra due spiriti – lui cristiano e umbro, vissuto tra il 1182 e il 1226 e lei ebrea olandese, morta ventinovenne nel campo di concentramento di Auschwitz nel 1943 – cos?` distanti eppure così simili nella libertà di cercare, trovare, dire un Dio incontrato e sperimentato.
L’autore, facendo riferimento in particolare agli scritti di Francesco e al Diario e alle Lettere di Etty Hillesum, li pone in dialogo, quasi chiedendo a entrambi di raccontare la propria fede, in riferimento ad alcuni nuclei tematici. Soffermandosi sul rapporto con il creato (La creazione, pp. 17-37), se nel Santo di Assisi e` evidente l’amore per la bellezza della natura quale rinvio all’Altro, con uno sguardo «più estatico che estetico» (p. 27), nella giovane donna ebrea, se non è certa la consapevolezza di un Dio sentito come «creatore», tuttavia la creazione è percepita indubbiamente come «non a caso» (p. 28) e capace di suscitare immagini e metafore per esprimere la nostalgia di un Assoluto, di esserne quindi significazione. Entrambi colgono nell’uomo la privilegiata dimora di Dio (Dio dimora in noi, pp. 39-68): la cella, il vero romitorio, e` per Francesco nell’intimo di se´ , indipendentemente da dove ci si trovi e cos?` per Etty l’«ascoltarsi dentro» e` possibile sempre, anche in mezzo agli altri. E mentre il Santo non circoscrive uno spazio sacro ma coglie la sacralita` di tutto il creato ovunque abitato da Dio, la Hillesum, nei drammatici tempi che si trova ad attraversare, avverte incalzante l’urgenza di costruire e difendere in se stessa una «casa» dove Dio possa dimorare e che si ponga, ospitale, accanto alle altre «case» di tanti compagni di pellegrinaggio. Nessuna fuga dalla realtà, quindi, né alcun travisamento di essa, ma disponibiliità ad accoglierla e a starci, senza combatterla: un altro tratto comune tra le due personalità che l’autore sintetizza nell’espressione «spiritualita` dell’esserci» (Spiritualità dell’esserci, pp. 69-107). Emblematico è , in questo senso, il comportamento scelto da Francesco nel suo soggiorno presso «gli infedeli», ben espresso dal capitolo XVI della Regola non bollata, in cui il Santo esorta ad «‘‘andare in mezzo’’, intra e non contra, disarmati, alla merce´ del favore degli altri, e certo anche col rischio di essere fatti oggetto di ‘‘non accoglienza’’» (p. 81), ma senza desistere dal porsi sulla «frontiera» (cf. p. 83), come con i poveri e con i lebbrosi. Etty, da parte sua, pur essendogliene stata offerta la possibilita` , sceglie di non scappare, di non fuggire, non per abbandonarsi alla passivita` , ma decidendo di essere attiva, restando, nel campo, come «il cuore pulsante della baracca» che, afferma Scarsato con un bell’accostamento, «non puo` non farci venire in mente santa Teresina di Gesu` Bambino, e la sua scoperta di poter essere, senza muoversi dal suo monastero pur con un grande anelito missionario, cuore della chiesa» (pp. 99-100).
Lo stesso Dio con cui Francesco ed Etty si pongono in relazione è un Dio inerme (Dio e`debole, pp. 109-136): per il Santo assisiate e` il Dio che si fa carne, bambino e povero in un’umilta` che l’eucaristia ripropone e attualizza, è l’indifeso uomo della croce la cui debolezza egli stesso sperimenta – con le stimmate e la solitudine – sulla propria pelle, tra le rocce della Verna (cf. p. 115). Nella drammatica fragilita` in cui è immersa Etty matura la fede in un Dio personale, a cui da` del tu, «senza con cio` degradarlo a una compagnia rassicurante o a facile e disincarnata risposta alle sue domande vitali, ma nemmeno abdicando alla propria dignita` e responsabilita`» (p. 124). Ella lo scopre facendo esperienza della carita` , incontrando l’umanita` in spazi disumani, infimi, umanita` che pure non cessa di amare, sostenuta dalla convinzione di dover proprio a contatto con essa «aiutare Dio» (p. 135) e salvarlo. Il volume di Fabio Scarsato, senza essere una biografia, accompagna il lettore come in un viaggio nel vissuto di Francesco d’Assisi e di Etty Hillesum, accendendo, quasi a pennellate, intuizioni e richiami da percorrere ancora ascoltando un’umanita` vera perché capace, in tutto, di lasciarsi riempire di Dio.
Tratto dalla rivista Il Santo. Rivista francescana di storia dottrina arte" LIV, 2014, fasc. 1-2
(http://www.centrostudiantoniani.it)
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Quaini Cristina il 7 ottobre 2013 alle 11:12 ha scritto:
Molto bello. Ben fatto: mentre si legge la parte descrittiva del confronto tra la vita di San Francesco e Etty Hillesum, si riesce a seguire anche le note molto ricche e ben curate che aiutano a capire come pur nella diversità dei tempi, i due personaggi siano accumunti dall'amore verso il Cristo e verso Dio.
Avv. PATRIZIA CASTALDO il 23 agosto 2017 alle 19:14 ha scritto:
Interessante raffronto tra due spiriti pur così distanti: per epoca di tempo vissuto, per esperienze e per temperamento. Il diario di Etty, così coinvolgente e i pochi scritti di Francesco d' Assisi, però, denotano personalità accomunate dalla ricerca di Dio e dalle modalità di avvicinarsi all' immagine divina così come pervenutaci attraverso l' incarnazione in Gesù di Nazareth. Ben tratteggiate due personalità inquiete, ma tendenti, pur attraverso vie peculiari e proprie a ciascuno, a rispondere all' unica vocazione battesimale che è per tutti chiamata alla santità.