Francesco, un nome nuovo
(Memoria e profezia)EAN 9788825022285
Dal titolo stesso del presente volume è possibile intuire quali sono gli aspetti sui quali Felice Accrocca intende porre attenzione: da un lato la novità apportata dall’esperienza di Francesco d’Assisi, dall’altro la santità dell’uomo Francesco, santo perché profondamente umano: «un uomo e un santo che fece di Gesù Cristo e del suo Vangelo la propria ragione di vita e che, in forza di ciò, ha proposte valide per i nostri giorni, purché si sia disposti ad ascoltarlo» (Premessa, p. 8). La narrazione del vissuto del Santo assisiate tocca i momenti fondamentali della sua esistenza, lasciando trasparire il travaglio di una ricerca e la profondità di una maturazione progressiva della propria vocazione. L’autore accompagna il lettore a scrutare, quindi, l’itinerario umano e spirituale di Francesco, riuscendo a unire al pregio della sintesi la freschezza del racconto e la precisione nel riferimento alle Fonti, aprendo di volta in volta degli scorci di riflessione attualizzante (e aggiungendo un breve ma interessante excursus in appendice sull’«italianità» del Santo).
Nel primo capitolo («Ritrovato da Dio», pp. 15-29), Accrocca esplora il retroterra familiare, caratteriale, formativo di Francesco, sottolineando che «con la sua disponibilità a Dio è diventato quel che è diventato, lottando spesso con la propria indole naturale» (pp. 16-17). Francesco proviene da una famiglia qualunque, è un uomo che deve fare i conti con le proprie debolezze ma è anche capace di rischiarsi in una strada alternativa, intraprendendo un cammino di verità che passa per il «dono insperato» (p. 22) dell’incontro con la sofferenza nella carne di un lebbroso, accogliendo la sfida di lasciarsene trasformare. I risvolti a livello relazionale di questa novità che rinnova Francesco sono tratteggiati nel secondo capitolo del volume («Fratelli e vicini ai poveri», pp. 30-51): la fraternità, antidoto alla solitudine e passione condivisa per Cristo e il Vangelo, incarna la fede nell’impegno del lavoro, del servizio, nell’umile e fedele obbedienza alla Chiesa. La conversione attuatasi nella vita del giovane assisiate crea fraternità contagiando l’esistenza di altri, in primis quella di Chiara, illuminandone la vita. La fraternità è la dimensione in cui la regola diventa vita (cf. p. 43) e logica sovversiva rispetto a quella del mercante e nella povertà evangelica opera concrete scelte di campo, «mantenendo viva la condivisione con i poveri e gli emarginati che sono il segno distintivo della presenza di Cristo Signore nel mondo e suoi vicari» (pp. 48-49). La fede di Francesco è filo conduttore del terzo capitolo («Una straordinaria esperienza di fede», pp. 52-64): essa si manifesta in un’inesausta proposta di pace, quale espressione di un cuore libero e pacificato, e in uno sguardo pasquale. Il Santo di Assisi, puntualizza Accrocca, è «l’uomo della Pasqua, che ha sperimentato la croce fino a provare sulla sua carne la trafittura dei chiodi, che ha lottato con il Signore faccia a faccia, che ha avuto anche i suoi momenti di debolezza e sofferto la prova di tentazioni tremende, ma che si è mantenuto fedele, perché fedele era stato Colui che per amor nostro aveva consegnato il proprio corpo alla morte» (p. 57). Stimolante, a riguardo, è la rilettura del Credo che l’autore propone in prospettiva francescana (pp. 61-64). Tutta l’esistenza di Francesco diventa proposta di vita: nel quarto capitolo («Una proposta di vita», pp. 65-101) Accrocca condensa i tratti fondamentali e originali dell’esperienza francescana, una vita cristiana che fa fraternità con i fratelli cristiani lebbrosi, che non nega la fatica del vivere, una vita concentrata in Dio come unica norma che non passa, corroborata da intensi tempi di preghiera, profetica, incessantemente protesa alla conversione e restituzione. Un’esistenza di cui, nel quinto capitolo («Un canto di fede», pp. 102-114), l’autore coglie la dimensione poetica, che traspare nello stile comunicativo di Francesco, una vera e propria arte del dialogo con i deboli, con i lontani, rinnegando ogni forma di violenza, nello stile che tuttora è a fondamento di quello che viene definito lo «spirito di Assisi». L’esistenza del Santo assisiate ha, infine, una forza escatologica: nell’ultimo capitolo («Verso la luce», pp. 115-118) Accrocca considera lo sguardo contemplativo di Francesco sul Natale, sulla prossimità della morte chiamata «sorella», sul quotidiano come tensione – rinsaldata nella preghiera – a stare davanti al Figlio dell’uomo, facendo memoria del Cristo in ogni incontro e a ogni evento. Può pertanto riassumere tutto il volume e indicare una prospettiva da cui ascoltare l’esistenza di questo uomo santo, l’affermazione che apre l’«Epilogo»: «La vita di Francesco fu un inno alla ferialità evangelica, un invito a vivere il Vangelo nella quotidianità della vita, accettando le lotte e le sfide che essa pone» (p. 129). Per l’uomo d’oggi essa diventa testimonianza e stimolo a giocare l’esistenza cristiana fino in fondo, facendo di ogni giorno un tempo di conversione, cogliendo nel fratello e nell’appello del momento presente l’opportunità del nuovo che trasforma, sorprende e crea – fraternamente – comunione.
Tratto dalla Rivista "Il Santo. Rivista francescana di storia dottrina arte" LIV, 2014, fasc. 2-3
(http://www.centrostudiantoniani.it)
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