"Memoria", tra gli inediti conservati nell'Archivio Pietro Ingrao, è il primo che viene pubblicato. Datato luglio 1998, "Memoria" si avvale di un dettato asciutto e di un movimento lineare e filante che ottengono, alla densa ricostruzione degli avvenimenti in prima persona, l'attrattiva di uno svolgimento congruente e partecipe. "Ma dove sta, alla fine, il nodo irrisolto, il punto cruciale che ha portato non solo al crollo dell'Urss e del suo impero, ma più largamente a una sconfitta del movimento operaio mondiale nel chiudersi di questo secolo: insomma dove sta l'errore strategico che ha condotto il comunismo allo scacco? Sta nella linea della dittatura militare imboccata subito e fatalmente dai bolscevichi nel 1917? Oppure ha la sua fonte nello stesso marxismo e socialismo europeo, prima ancora di Lenin, facendo salva (ma non proprio tanto) la barba augusta di Karl Marx?" (Pietro Ingrao). "Immaginazione nuova di istituzioni e 'individualità'. Sono temi e concetti ai quali Ingrao ha dedicato da gran tempo una costante riflessione rivolta alla soggettività umana, all'uomo quale universo multiforme. Una ricerca teorica legata ai quesiti emersi nel vivo e attivo operare ad una crescita ed espansione delle libertà, nella situazione storica determinata del «tragico» Novecento. A parere di Ingrao, infatti, è lecito convenire che le realtà, vuoi soggettive, vuoi di relazione, non solo si rivelano intimamente plurali e si affermano poliedriche e multiformi, ma producono complessità e come complessità agiscono. 'Dar conto della complessità': tale, dice, è il compito della politica. Della politica, puntualizza, che sia intesa a 'esprimere un allargamento dell'esistere' e si faccia dunque capace di articolare una praxis che determini le condizioni di allargamento dell'esistere, ovvero di espansione delle libertà. Dove, a ben vedere, la locuzione allargamento dell'esistere par qui giunta a sussumere il termine comunismo." (dallo scritto di Alberto Olivetti)