La vita di Gesù scritta con gusto e passione. L'attesa del Messia e le parabole che danno un'immagine nuova di Dio. La passione, la trasfigurazione, l'Eucarestia. Gesù nella vita dei discepoli. Il cardinale Angelo Comastri conosce bene gli studi di cristologia; preferisce, tuttavia, accostarsi a Gesù con l'entusiasmo genuino del credente, con la fiducia generosa dell'uomo di fede.
PREFAZIONE
Giovanni Papini, un tempo nemico acerrimo di Gesù Cristo e poi discepolo appassionato e pronto a tutto per Lui, così scrive all'inizio della sua originalissima Storia di Cristo: "Da cinquecent'anni quelli che si dicono 'spiriti liberi' perché hanno disertato la milizia per gli ergastoli smaniano per assassinare Gesù una seconda volta. Per ucciderlo, cioè, nel cuore degli uomini. E appena parve che la seconda agonia di Cristo fosse ai penultimi rantoli [...], vennero innanzi i necrofori [...]. Eppure, dopo tanta dilapidazione di tempo e d'ingegno, Cristo non è ancora espulso dalla terra. La sua memoria è dappertutto.
Sui muri delle chiese e delle scuole, sulle cime dei campanili, dei tabernacoli e dei monti, a capo dei letti e sopra le tombe... milioni di croci rammentano la morte del Crocifisso.
Raschiate gli affreschi delle chiese, portate via i quadri dagli altari e dalle case... e la vita di Cristo riempie i musei e le gallerie.
Buttate nel fuoco i messali, breviari ed eucològi... e ritrovate il suo nome e le sue parole in tutti i libri della letteratura. Perfino le bestemmie sono un involontario ricordo della sua presenza.
Per quanto si faccia, Cristo è una fine e un principio, un abisso di misteri divini in mezzo a due tronconi di storici umana.
Cesare ha fatto, ai suoi tempi, più rumore di Gesti; e pia_ urne insegnava più scienza di Cristo. Ancora oggi se ne ragiona del- primo e del secondo; ma chi si accalora per Cesare o contro Cesare? E dove sono oggi i platonisti e gli antiplatonisti?
Cristo, invece, è sempre vivo in noi. C'è ancora chi lo ama e chi lo odia. C'è una passione per la passione di Cristo e una per la sua distruzione. E l'accanirsi di tanti contro di Lui dice che non è ancora morto.
Parole sacrosante. Cristo, infatti, è vivo: vivo più che mai!
Per questo motivo il Santo Padre Benedetto XVI, con il. coraggioso libro Gesù di Nazaret (Rizzoli, 2007), ha rimesso Gesù al centro dell'attenzione: dell'attenzione di chi crede in Lui e di chi non crede in Lui.
Mi inserisco umilmente nel solco aperto dal Papa. Davanti alla luce del suo magistrale contributo, il mio è una piccola candela: ne sono più che convinto. Però anche una piccola candela è capace di far luce nella notte: se uno solo ne fosse un pochino illuminato, la mia fatica sarebbe abbondantemente ripagata.
ESTRATTO DAL PRIMO CAPITOLO
TRE GIGANTESCHE INTELLIGENZE SI INGINOCCHIANO DAVANTI A GESÙ
Napoleone Bonaparte (1769-1821), uomo di spropositato orgoglio ma anche di indiscutibile intelligenza, mentre si trovava in esilio nell'isola di Sant'Elena ebbe modo di riflettere lungamente e di rivedere la sua posizione nei confronti del cristianesimo.
Andando al cuore del problema, con onestà e lucidità dichiarò: "Io conosco gli uomini e perciò vi dico che Gesù Cristo non è un semplice uomo. Gli spiriti superficiali trovano qualche rassomiglianza tra lui e i fondatori di imperi, i conquistatori e gli dèi di altre religioni, ma questa rassomiglianza non esiste. Tra il cristianesimo e qualsiasi altra religione c'è la differenza dell'infinito: Cristo è unico.
Chi è quel morto che può conquistare la terra con un esercito fedele e devoto alla sua memoria? Chi può contare su soldati senza paga, senza brame di gloria terrena, votati solo ad ogni rinuncia?
E con la promessa del martirio!
E, finalmente, dico che non esisterebbe un Dio nei cieli, se un semplice mortale potesse concepire e realizzare il gigantesco disegno di arrogarsi il culto supremo, usurpando il nome di Dio.
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Dott. Manuel Sant il 7 dicembre 2015 alle 21:08 ha scritto:
Questo libro si inserisce nel solco dell'opera di Benedetto XVI a cui l'autore si richiama. Il libro è ben scritto e ripercorrendo le tappe della vita di Gesù vengono proposte riflessioni stimolanti.
Domenico Di Natale il 19 dicembre 2016 alle 14:27 ha scritto:
Questo è un libro su Gesù per tutti, veramente scritto per i semplici. L'ho letto due volte. La prima volta, venendo da letture più impegnative sulla figura di Gesù, mi è sembrato troppo semplicistico, come se veramente non aggiungesse nulla all'opera del Santo Padre Benedetto XVI a cui l'autore si richiama nella prefazione, dichiarando subito di essere "una piccola candela" a confronto con il "magistrale contributo" dato dal papa nel suo Gesù di Nazaret. La seconda volta leggendolo ne ho scoperto la bellezza, forse perché per capire Gesù dobbiamo accostarci a Lui con umiltà, un'umiltà che spesso perdiamo pensando di sapere già tutto. Il libro infatti parla più al cuore che alla ragione ed è ricco di spunti spirituali. È vero, l'opera inizia con lo scrutare le profezie che nell'antico testamento annunciavano il messia, ma poi diventa poesia quando si sofferma sulla figura di Maria, sul messaggio di povertà, amore e dono che ha portato Gesù. Un capitolo è dedicato alle parabole della Misericordia per poi passare alla passione morte e risurrezione con un in mezzo un lungo capitolo dedicato all'Eucaristia. Il linguaggio è semplice, il libro si legge tutto d'un fiato. Il messaggio spirituale emerge ancora più forte dalle molte parole che il cardinale riprende da grandi santi e autori moderni.
Francesco Pio Guerra il 25 gennaio 2023 alle 11:07 ha scritto:
Angelo Comastri grande come sempre