Perché Francesco d'Assisi ha lasciato una così profonda impronta nel cuore di tante donne e uomini di ogni latitudine e cultura? Per comprenderlo, bisogna chiedersi chi era all'origine e da dove è partito il futuro discepolo di Gesù Cristo, per amore del quale volle farsi sposo di Madonna Povertà. Questo volume di meditazione spirituale, dopo aver percorso quella che potrebbe dirsi la "via della purificazione" di Francesco, corrispondente al cammino della sua conversione, descrive la fase "illuminativa", cioè in quegli eventi ed esperienze in cui la luce di Cristo crocefisso venne a risplendere sempre più profondamente in lui. Infine, la stagione della vita di Francesco, che corrisponde alla tappa cosiddetta "unitiva", porterà a considerare come egli abbia completato ciò che mancava nella sua carne alla passione di Cristo, a vantaggio del Suo corpo, la Chiesa, per il bene di tutta la famiglia umana.
INTRODUZIONE
Nel crudo sasso intra Tevero e Amo da Cristo prese l'ultimo sigillo, che le sue membra due anni portano.
In questi versi del canto XI del Paradiso (vv. 106-108) Dante riconosce nell'evento delle stimmate il culmine e il sigillo della vita di Francesco, colui che — «tutto serafico in ardore» (v. 37) — per la sua umiltà e la sua fede fu configurato interamente a Cristo, fino a consumarsi nel sacrificio totale di sé in unione al suo Signore crocefisso. La stupita e commossa ammirazione dell'Alighieri per l'uomo vissuto non molto tempo prima di lui (nato nel 1182, Francesco muore nel 1226; Dante nasce nel essere viva e e morirà nel 1321) continuerà a essere viva e diffusa nella storia.
Hermann Hesse, autore di una deliziosa vita di Francesco d'Assisi scritta in gioventù (1904), osserva in proposito: «Appare evidente come per parecchi secoli in tutta l'Italia nessun uomo abbia goduto di un amore e di un ossequio così smisurati come il modesto e umile Francesco... Il divino messaggio, tenero e beato, che era giunto sulla terra sotto forma di lui, non si spense con la sua morte. Egli aveva sparso a piene mani un buon seme, e quel seme germogliò, crebbe e fiorì».
Nasce la domanda sul perché Francesco abbia lasciato una così profonda impronta nel cuore di tante donne e uomini di ogni latitudine e cultura. La risposta di Hesse — dal tono decisamente romantico — contiene un nocciolo prezioso di verità: «Soltanto pochi [come Francesco], in virtù della profondità e dell'ardore del loro intimo, hanno donato ai popoli, quali messaggeri e seminatori divini, parole e pensieri di eternità e dell'antichissimo anelito umano... sì che quali astri beati si librano ancora sopra di noi nel puro firmamento, dorati e sorridenti, benevole guide al peregrinare degli uomini nelle tenebre». Per Hermann Hesse Francesco incarna un messaggio capace di dare ragioni di vita e di speranza a tutti,quale che sia la loro storia e il contesto delle loro azioni. Per comprendere su quali basi tutto questo si fondi, bisogna chiedersi chi era all'origine e da dove è partito il futuro discepolo di Gesù Cristo, per amore del quale volle farsi sposo di Madonna Povertà. Dopo aver percorso quella che potrebbe dirsi la "via della purificazione" di Francesco, corrispondente al cammino della sua conversione, lo accompagneremo nella fase "illuminativa" del suo percorso, e cioè in quegli eventi ed esperienze in cui la luce di Cristo crocefisso venne a risplendere sempre più profondamente in lui. Infine, la stagione della vita di Francesco, che corrisponde alla tappa cosiddetta "unitiva", ci porterà a considerare come egli abbia completato ciò che mancava nella sua carne alla passione di Cristo, a vantaggio del suo corpo, la Chiesa, per il bene di tutta la famiglia umana. Il percorso che ci proponiamo nell'intento di seguire Gesù con san Francesco non appare facile né scontato. Chiediamo perciò al Signore la luce e la forza per viverlo in maniera docile e feconda, con le parole dello stesso Francesco nella Preghiera davanti al Crocefisso:
O alto e glorioso Dio,
illumina el core mio.
Dame fede diricta,
speranza certa,
carità perfecta,
humiltà profonda,
senno e cognoscemento
che io servi li toi comandamenti.
Amen.
ESTRATTO DAL PRIMO CAPITOLO
Francesco e Madonna Povertà
La via purificativa
Francesco nacque ad Assisi, il 26 settembre 1182 da Pietro di Bernardone, della famiglia Moriconi, e da Jeanne Bourlemont, detta Pica, di origine francese, donna di grande dolcezza e signorilità. Il padre, mercante di stoffe, andava spesso per affari in Provenza, dove aveva conosciuto la futura sposa. Al momento della nascita e del battesimo del figlio, Pietro era in viaggio.
La madre volle chiamarlo Giovanni, quasi a sottolineare il legame che la univa a lui col dargli il suo stesso nome e forse anche per rendere grazie del dono avuto con la nascita di quel bambino desiderato e atteso (Giovanni significa "Dio fa grazia").