Paolo. Scritti e pensiero
-Introduzione alle lettere dell'apostolo
(Parola di Dio. Seconda serie)EAN 9788821590191
Il volume su Paolo, gli scritti e il pensiero, del prof. G. Pulcinelli, docente di scienze bibliche presso la Pontificia Università Lateranense di Roma, fa parte della recente collana di manuali introduttivi alla Sacra Scrittura dell’Editrice San Paolo, finalizzati allo studio e all’approfondimento della Bibbia. Nella Premessa l’autore dichiara la finalità del suo lavoro: «aiutare il lettore a entrare negli scritti paolini seguendone il pensiero nei suoi risvolti teologici e pastorali più rilevanti» (p. 10). Il libro offre una lettura ragionata della figura e dell’opera letteraria di San Paolo, presentando gli aspetti letterari e teologici dell’epistolario e integrandoli con una selezione di brani di approfondimento del pensiero dell’Apostolo. A fine di lasciar intravvedere le linee di sviluppo progressivo della riflessione paolina, l’autore ha scelto di seguire un itinerario «cronologico» senza seguire l’ordine canonico.
Il volume si articola in tre parti: I. Paolo: l’uomo e lo scrittore (pp. 14-36); II. Le lettere paoline (pp. 37-306); III. Il principio ermeneutico del pensiero di Paolo (pp. 307-322).
La Prima parte consta di due capitoli che presentano la personalità «poliedrica» di Paolo (pp. 13-23) e la sua produzione epistolare (pp. 24-32). In una forma semplice e puntuale, il prof. Pulcinelli riassume le caratteristiche della vicenda paolina, il quadro cronologico di riferimento e le tappe della storia esistenziale e religiosa di Saulo-Paolo. Ponendo l’accento sulla centralità dell’evento di Damasco (cf. At 9,1-19), quale spartiacque della vita dell’Apostolo, l’analisi evidenzia la dimensione vocazionale e missionaria che caratterizzerà il ruolo di Paolo nella Chiesa delle origini. Annota l’autore: «Egli si rifà a questa esperienza di “chiamata” anche nei momenti in cui deve difendersi dalle accuse che riceveva di non essere un apostolo autentico, o di predicare un Vangelo adattato per far piacere a qualcuno. Rifacendosi all’inizio della sua vita cristiana Paolo rivendica l’autenticità della sua predicazione, sottolineando che ha ricevuto il Vangelo non da uomini ma direttamente da Dio (Gal 1,11-12)» (p. 22). Segue un rapido profilo di Paolo «scrittore», in cui si riassumono le coordinate letterarie dell’epistolario con riferimenti alla sua ricezione canonica.
La Seconda parte costituisce la sezione maggiore del libro, in cui viene sviluppata lo studio delle singole lettere. Il prof. Pulcinelli sceglie un metodo integrato di lettura, preferendo di sviluppare alcuni parti dell’epistolario, introdotte da essenziali notizie di carattere generali. La formula didattica propone uno schema tripartito per ogni lettera:
1. Questioni storico-letterarie (genere letterario; struttura);
2. Esegesi di brani scelti;
3. Bibliografia di riferimento e di approfondimento. Seguendo l’opinione più comune, l’analisi delle lettere si sviluppa in due sezioni:
a) le lettere protopaoline o indisputate, corrispondenti a 1Ts; 1-2Cor; Fil; Fm; Gal; Rm;
b) le lettere deuteropaoline o discusse, corrispondenti a Ef; Col; 2Ts; 1-2-Tm; Tt. Un caso particolare è rappresentato dalla lettera agli Ebrei, inserita nella trattazione come contributo che aggiunge valore alla trattazione.
Circa la 1Tessalonicesi, dopo aver presentato le circostanze ecclesiali, il genere e la struttura della lettera, si propone l’esegesi di 1Tm 4,13-18 (l’attesa di Cristo) e di 5,1-11 (i tempi della parusia e la necessità di vigilare), focalizzando l’attenzione sulla dimensione escatologica dell’intervento dell’Apostolo. La presentazione del «carteggio ai Corinzi» evidenzia la ricchezza lessicale e teologica delle due lettere canoniche pervenute. La predicazione del Vangelo a Corinto costituisce un «banco di prova» della missione paolina in ambiente ellenistico. Pulcinelli sottolinea come «Paolo scrive non perché intende esporre la sua ermeneutica specifica del Vangelo (come farà poi per Romani), ma per venire incontro ai bisogni concreti di questa vivace e per certi versi inquieta comunità» (p. 58). I brani commentati sono: 1Cor 1,1-3 (il prescritto epistolare); 1Cor 1,18-31 (la parola della croce confonde la sapienza del mondo); 1Cor 7 (matrimonio e verginità); 1Cor 15,3-5 (Paolo trasmette il kerigma ricevuto). Approfondendo l’aspetto letterario di 2Cor, il nostro autore individua due distinte lettere originarie (2Cor 1-9; 10-13) che sono state unite mediante un successivo intervento redazionale nell’attuale lettera canonica. Si studiano due pericopi della prima apologia (cf. 2Cor 1-7): 2Cor 3,1-3 (il ministero dell’apostolo) e 2Cor 5,11-21 (la riconciliazione si basa sull’amore di Cristo). Segue l’esposizione della lettera ai Filippesi datata intorno alla metà degli anni ’50, con l’approfondimento della pericope cristologica di Fil 2,5-11 (l’esempio-elogio di Gesù Cristo) e della lettera a Filemone, presentata integralmente nel suo sviluppo retorico-tematico. Della lettera ai Galati si analizzano due brani molto importanti: Gal 2,11-21 (l’incidente di Antiochia e il Vangelo della giustificazione mediante la fede) e Gal 3,19-29 (la funzione «pedagogica» della Legge). Maggiore rilievo è riservato alla lettera ai Romani, ritenuta «uno degli scritti più importanti delle origini cristiane, punto di riferimento continuo della teologia fino ai nostri giorni» (p. 163). Si prende in esame il genere letterario e la struttura della lettera così ripartita: 1,1-15 (cornice epistolare); 1,16-11,36 (prima parte); 12,1-15,13 (seconda parte); 15,14-16,27 (cornice epistolare). L’analisi esegetica riguarda quattro pericopi: Rm 1,16-17 (la funzione salvifica del Vangelo), Rm 4,1-25 (l’esempio di Abramo, prototipo del credente giustificato), Rm 8,31-39 (Dio per noi) e Rm 12,1-2 (il culto del cristiano).
Si passa così alla seconda sezione costituita dalle lettere deuteropaoline. Pulcinelli segue l’ordine canonico aprendo la rassegna con la presentazione di Efesini, una delle lettere della prigionia. Si accenna al ruolo della «tradizione paolina», al genere letterario e al dibattito sull’autorialità dello scritto. L’esegesi di Ef 5,21-33 (la morale domestica, all’insegna della subordinazione reciproca) è accompagnata da un excursus riguardante il «mysterion nelle lettere paoline». Segue la presentazione di Colossesi, caratterizzata dalla riflessione sulla natura dei «codici domestici» e dall’analisi dell’«Inno a Cristo» (Col 1,15-20). Trattando di 2Tessalonicesi, si evidenziano le differenze stilistiche e contenutistiche rispetto a 1Ts e si propone l’esegesi di 2Ts 2,1-12 (i segni che precedono la venuta del Signore). Le ultime tre lettere 1-2Timoteo e Tito costituiscono il «corpo pastorale» che completa l’epistolario paolino. Per 1Tm viene proposta l’esegesi di 1Tm 1,12-17 (Paolo, il primo dei peccatori) mentre per 2Tm si approfondisce la pericope di 2Tm 4,6-18 (Paolo al tramonto della vita). Chiudendo l’esposizione con la lettera a Tito, Pulcinelli focalizza la centralità della cristologia «già molto evoluta» (p. 274) e descrive la connotazione ministeriale (presbiteri ed episcopi) della comunità. Oltre alla presentazione dell’epistolario, s’inserisce nel volume la lettera agli Ebrei, per la sua peculiarità letteraria e teologica («un caso particolare»). Si tratta di uno scritto di grande valore letterario e tematico, che ha ricevuto negli ultimi decenni un’attenzione particolare da parte della ricerca esegetica. Vengono proposti tre saggi: Eb 1,1-4 (la rivelazione di Dio raggiunge il suo culmine nel Figlio); 2,14-18 (La solidarietà di Cristo e il suo ufficio di sommo sacerdote); 5,5-10 (Cristo sommo sacerdote; dall’umiliazione all’esaltazione).
Nella Terza Parte si affronta la questione del «principio ermeneutico» del pensiero di Paolo. Partendo dalla natura dell’epistolario e dal dibattito suscitato circa le diverse interpretazioni della sua visione teologica, Pulcinelli evidenzia la necessità di individuare il «centro» teologico che fa’ da «principio fondamentale di tutto il pensiero paolino, che è a monte di tutti gli altri pur importanti temi che da questo defluiscono come da una sorgente» (p. 308). Egli lo individua nel «mistero pasquale visto quale evento fondativo, avvenuto nel passato ma sempre di nuovo attualizzato e reso efficace dalla predicazione che genera la fede giustificante in quanti iniziano a vivere in Cristo e che ha una portata salvifico-escatologica universale» (ibidem). La connotazione esistenziale dell’esperienza dell’Apostolo, unita al carattere «occasionale» delle sue lettere, qualificano lo sviluppo teologico della sua riflessione. Il «cuore del Vangelo» è rappresentato dalla dottrina della «giustificazione per fede», tema ampiamente dibattuto lungo i secoli, da cui deriva un nuovo modo di intendere la storia della salvezza e la giustizia di Dio. In tale contesto Pulcinelli accenna alle posizioni dei protagonisti dell’attuale dibattito intorno alla «New Perspective on Paul» (K. Stendhal, E. P. Sanders, J.D.G. Dunn) e ne delinea i punti deboli. Egli conclude che la dottrina della giustificazione per la fede è il nucleo vitale da cui derivano «tutte le altre componenti del pensiero paolino e autenticamente cristiano, riguardo all’antropologia, all’etica, all’ecclesiologia, pensiero che non può non essere al centro della predicazione della chiesa anche ai nostri giorni» (p. 321).
Riteniamo che il presente volume vada apprezzato per un duplice merito: pedagogico e comunicativo. Sul versante pedagogico si coglie la capacità didattica di guidare il lettore nei sentieri sicuri dell’interpretazione paolina, mediante una sintesi essenziale di brani esegetici, qualificati dalle introduttive alle singole lettere. Sul versante comunicativo, il libro rappresenta un efficace e semplice strumento d’incontro con il complesso mondo argomentativo dell’Apostolo. Non solo gli studenti potranno trovare giovamento da questa solida Introduzione, ma essa è consigliabile anche quanti sono interessati a conoscere Paolo e lasciarsi interrogare dalla sua vicenda umana, spirituale ed ecclesiale.
Tratto dalla rivista "Miscellanea Francescana" n. III-IV/2014
(http://www.seraphicum.com)
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Catechista ANDREA BONZANO il 13 ottobre 2017 alle 11:30 ha scritto:
In questo testo viene approfondita la persoanlità di san Paolo dando ampio spazio non tanto a lui quanto al suo modo di scrivere e al suo pensiero. Questo testo unito all'altro forniscono sicuramente un sussidio insostituibile per lo studio dell'opera dell'apostolo.