È possibile imparare a credere? O la fede è un dono che può essere solo invocato e accolto in totale umiltà? Certamente la fede è grazia da invocare. L'invocazione, tuttavia, è già una scelta, un aprire il proprio cuore a Colui che dice: «Ecco: io sto alla porta e busso. Se uno, udendo la mia voce, mi aprirà la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me» (Ap 3,20). In questi esercizi spirituali per tutti Bruno forte mostra ai lettori come alcuni grandi testimoni biblici della fede, Abramo, Maria, Pietro, abbiano aperto la porta del cuore al dono di Dio. Sul loro esempio e con il loro aiuto tutti i cristiani devono provare ad aprire di più e meglio quella porta, affinché entri il divino Amato e per crescere nell'amore che purifica e trasforma.
ESTRATTO DALLA PRIMA PARTE
INTRODUZIONE
È possibile imparare a credere? O la fede è un dono che può essere solo invocato e accolto in totale umiltà? Certamente la fede è grazia da invocare. L'invocazione, tuttavia, è già una scelta, un aprire il proprio cuore a Colui che dice: «Ecco: io sto alla porta e busso. Se uno, udendo la mia voce, mi aprirà la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me» (Ap 3,20). In questi esercizi spirituali per tutti cercheremo di comprendere come alcuni grandi testimoni biblici della fede — Abramo, Maria, Pietro — abbiano aperto la porta del cuore al dono di Dio. Sul loro esempio e con il loro aiuto proveremo anche noi ad aprire di più e meglio quella porta, affinché entri il divino Amato e ceni con noi, mettendo ordine nella nostra vita e facendoci crescere nell'amore che purifica e trasforma. Sin da ora gli apparecchiamo la tavola, dicendogli umilmente:
Dio, fonte della vita, fa' che io mi doni sempre più profondamente a Te, che Ti sei donato a me nel Figlio Tuo, l'Amato. Nell'abisso che mi separa da Te, mi sei venuto incontro. Mi hai chiamato, Ti ho cercato. La Tua luce mi ha raggiunto nella silenziosa eloquenza del creato, nei segni che mi hai dato nel tempo, nella via della carità vissuta. Soprattutto, hai voluto parlarmi nella Tua Parola, lampada ai miei passi, luce del mio cuore, e hai voluto abitare in me col Tuo Figlio, che lo Spirito rende presente nei sacramenti della vita nuova e nella comunione della Tua Chiesa. Fa' che io Ti doni agli altri per la semplice forza dell'amore che hai fatto germogliare in me e che scompaia perché Tu solo cresca in ognuno di coloro cui mi mandi e che mi affidi. Dio, tre volte benedetto e santo, aumenta la mia fede! Amen!
Abramo, nostro padre nella fede
Il primo dei testimoni biblici alla cui scuola ci mettiamo per imparare a credere e a crescere nella fede è Abramo, riconosciuto padre nella fede da ebrei, cristiani e musulmani. Secondo un bellissimo aforisma rabbinico c'è un luogo della Terra dove la memoria di Abramo continua a parlare perfino attraverso le pietre a ogni credente, per farne sempre più un figlio dell'Altissimo: «Il mondo è come l'occhio: il mare è il bianco, la terra è l'iride, Gerusalemme è la pupilla e l'immagine in essa riflessa è il Tempio». La spianata del Tempio riflette il cielo, dimora dell'Altissimo, perché sotto l'edificio centrale che la domina, la cosiddetta Cupola della Roccia, c'è una punta rocciosa, identificata con quella del monte Moria, dove Abramo andò per sacrificare il suo unigenito, Isacco, e dire così a Dio di amare Lui più di tutto, persino più dell'amatissimo figlio.