Accostarsi al Vangelo con sensi nuovi
(Fame e sete della parola)EAN 9788821573774
Che cosa bisogna ancora fare perché i cattolici sentano l’importanza vitale della Bibbia? Quali tentativi mettere in atto perché arrivino alla convinzione che la Parola di Dio va letta, conosciuta, interiorizzata, compresa?
A partire da questo prende le mosse la riflessione del saggio in questione. L’A. prova a smontare alcuni pretestuosi ragionamenti che alimentano le scuse sulle quali molti cattolici fondano la loro distanza dal testo sacro, pur affermando di coltivare un’esperienza di fede: la convinzione, facilmente confutabile, di conoscerla già in profondità; il ritenere sufficiente quello che già si sa senza avvertire il bisogno di accostare il testo sacro con continuità; l’impressione che si tratti sempre delle stesse cose, con cui si ha famigliarità sin da bambini; il formarsi di una percezione che coglie la Bibbia come difficile, oscura e contraddittoria; e poi che c’entra l’Antico Testamento con il Nuovo? A partire da tali prese di posizione sono in molti ad abbandonare la Bibbia a far polvere in qualche scaffale della propria casa.
Le stesse letture della messa domenicale a volte vengono sopportate, subito rimosse e dimenticate, anche perché spesso avvolte nella nebbia di omelie che confondono ancora di piú gente che invece andrebbe invogliata a innamorarsi del testo biblico. L’A., con esempi paradigmatici di modalità di lettura, prova a far capire che la Bibbia c’entra con la vita, anzi, di piú, che la vita ha bisogno della forza trasformante della sacra Scrittura. È questione di metodo, di approcciare i testi in maniera non banale e superficiale, come spesso purtroppo si fa, cogliendone le sfumature e i dettagli che rischiano di sfuggire e che invece sono rivelatori di una verità capace di illuminare la vita in tutti i suoi aspetti. Il vangelo è l’incontro con la persona straordinaria di Gesú, che si dimostra appassionato alla vita in tutti i suoi aspetti, da quelli gioiosi fino alla scandalo della sofferenza, che arriva ad assumere su di sé. Gesú è anche un maestro di relazioni, cerca la relazione, ma la vuole autentica, oblativa, disinteressata, per cui l’altro diventa il centro d’interesse di ogni azione personale.
L’A. si sofferma anche su alcuni aspetti apparentemente contraddittori nei racconti della resurrezione, arrivando, con successo, a dimostrare come l’evento stesso apra la possibilità a essere colto in forme e modi diversi. Ma il fatto in sé non cambia. Lo stimolo che arriva dal presente saggio a riprendere in mano con atteggiamento adulto la Bibbia è molto forte; interessanti risultano anche alcune letture non scontate e insolite di brani del testo sacro, come, per citarne alcuni, la parabola del buon samaritano e il racconto della resurrezione di Lazzaro.
Tratto dalla rivista "Studia Patavina" n. 1/2013
(http://www.fttr.it/web/studiapatavina)
Questo breve saggio è nato dalla richiesta scaturita dai fedeli che desiderano essere aiutati a prendere in mano il vangelo e a ricavarne pratici insegnamenti per la propria vita. L’autore è attualmente cappellano militare a Roma, dopo aver svolto il ministero di parroco in diocesi di Brescia. Sono pagine, dunque, fondate sull’esperienza e il contatto diretto con le persone più varie in un ambiente non facile come quello della vita militare. L’originalità dell’opera consiste nel metodo proposto per leggere il vangelo partendo dalla vita, mentre solitamente si legge prima un brano evangelico e si cerca poi di applicarlo alla vita.
Pertanto non è un libro di esegesi biblica, ma uno strumento per migliorare la propria vita spirituale, sviluppando la capacità di scorgere nella vita quotidiana i segni o le analogie con fatti e parole del vangelo. Questo metodo è esemplificato, ad esempio, commentando la parabola del buon samaritano (pp. 17-20), per far risaltare non tanto l’attivismo caritativo che ogni cristiano dovrebbe praticare, quanto piuttosto il superamento di una religiosità attenta alle regole rituali (come fanno il sacerdote e il levita), e l’osservanza del comandamento fondamentale dell’amore accogliente e disinteressato, come viene praticato dal samaritano della parabola.
Egualmente suggestivo è il modo di interpretare i miracoli di Gesù, in particolare le guarigioni di persone cieche, come parabole concrete, come itinerari di fede, dalle tenebre che ci avvolgono alla luce indefettibile del vangelo (pp. 25-40). Così pure sottolineare la fiducia dei servi che riempiono di acqua le sei anfore di pietra, nel famoso «primo segno» di Gesù alle nozze di Cana, risulta stimolante per una spiritualità del servizio silenzioso, umile, apparentemente inutile. La stessa cosa fa Pietro quando si fida di Gesù e butta la rete anche se è giorno e non sarebbe il momento giusto per prendere i pesci.
I nove capitoli del libro sono introdotti ognuno da un breve profilo di lettori del vangelo in cui ciascuno può riconoscere qualcuna delle domande o dei dubbi che possono sorgere quando si notano divergenze nei racconti evangelici (come quelli della risurrezione analizzati nelle pp. 51-76, che sono forse le più belle e significative del libro), oppure si prova un senso di noia, perché vengono citati sempre gli stessi episodi o le stesse frasi di Gesù, mentre rimangono inesplorati aspetti e particolari assai interessanti. Questo è stato l’intento dell’autore: rompere la routine, la crosta delle solite riflessioni più o meno devote e far assaporare la novità, far scoprire la ricchezza inesauribile del vangelo. La convinzione che ha guidato il nostro autore è che il vangelo nasce dalla vita e ci riconduce alla realtà quotidiana del vivere, facendoci incontrare personalmente Gesù Cristo, salvatore del mondo, che trasforma tutta la nostra vita.
Tratto dalla rivista "Credere Oggi" n. 6 del 2012
(http://www.credereoggi.it)
Questo testo nasce da una puntuale e costante richiesta scaturita dai fedeli di essere aiutati a riprendere in mano il Vangelo per scoprire e verificare se la sua tanto decantata caratteristica di essere un messaggio perennemente valido, fosse veramente utile anche per loro oggi. Dalle molteplici esperienze l’autore ha constatato che, prima di tutto, erano i pregiudizi che andavano scardinati, quei “luoghi comuni” che non si riescono a sfatare e così condizionano ancor prima di iniziare la lettura. Per questo ha pensato di prendere alcuni brani evangelici e, mettendo a fuoco un particolare, proporre una lettura che portasse a invogliare ad accostarsi alla pericope come se fosse la prima volta, così da bypassare, quasi inconsapevolmente, quei preconcetti che precludono di entrare nella profondità del testo. Non un commento o una meditazione su un singolo libro, su una singola tematica presente nella Bibbia e neppure come si dice frequentemente circa “temi scomodi”, bensì un percorso durante il quale si scovano quei particolari presenti nel Vangelo che incuriosiscono e dovrebbero far esclamare: “adesso sì che comprendo perché…”, o: “non ci avevo mai pensato!”, così da appassionarsi alla lettura e alla meditazione.
Tratto dalla Rivista di Vita Spirituale n. 1/2014
(http://www.vitaspirituale.it)
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