Il mio psicologo si chiama Gesù. La Parola insegna una via in grado di renderci più sereni
(Parole per lo spirito) [Con sovraccoperta]EAN 9788821562839
alzi la mano chi può dimostrarmi d’essere il fortunato mortale immune da quello “stress” che, specialmente oggi, coinvolge più o meno tutti, obbligandoci a fronteggiare, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, una disumanità sempre più irrefrenabile, gli attacchi espliciti o furtivi d’una massificazione pianificata a 360 gradi, nonché le bordate di un’omologazione cerebrale e comportamentale imposta, ormai, a chiunque, per la serie “o ti mangi questa minestra o ti butti dalla finestra”: e cioè nella misura in cui, se non ti prostri dinanzi al “diktat” che ti vuole tassello inerte (ed inerme) in un devastato (e devastante) mosaico di pedine allineate e compatte, diventi “scheggia impazzita” del sistema, e quindi sei diverso, sei strano, sei fuori, sei “out”, in ultima analisi sei nessuno, e ne paghi sempre, dovunque e comunque le conseguenze; e, se sei debole, se non hai la lucidità di ridimensionare, se non hai la forza interiore di reagire razionalmente, puoi arrivare anche a commettere, nel tuo privato o nei rapporti umani, qualche fesseria pericolosa per te e / o per gli altri. Ed il più delle volte, facci caso, i richiami d’aiuto dinanzi ai segnali di pericolo sono rimedi peggiori del male. Sono stressato e magari chiedo aiuto a chi è più stressato di me, col risultato che ci parliamo addosso ed amplifichiamo i disagi invece di eliminarli. Sono stressato e vado dallo psicanalista (una “moda” che regge, ormai, da un secolo e passa, da Freud a quei “guru” del Terzo Millennio che accoppiano sul divanetto medicina e millanteria: e più andiamo avanti, più aumenta la clientela). Sono stressato e vado dal mago (peggio ancora: lo strizzacervelli ti prosciuga il portafoglio ma forse ti aiuta un po’, mentre i taroccanti dell’occulto ti sfilano i soldi, non ti risolvono un tubo e ti scippano pure l’anima per pagare il pizzo delle truffe al demonio). Ma c’è una soluzione, anche se quasi nessuno, purtroppo, ci pensa, e si chiama Gesù: non solo il nostro Dio ma anche il nostro Amico del cuore, l’unico vero Amico, quello che può veramente aiutarci, quello che non ci chiede un centesimo per salvarci, quello che ci offre gratis il conforto umano e la salvezza eterna. E ce lo conferma anche Carlo Nesti, insigne giornalista sportivo (chi non lo conosce, chi non lo apprezza?) nel suo splendido libro “Il mio psicologo si chiama Gesù” (2008, San Paolo, 9 euro e 50 benedetti che possono cambiarvi l’esistenza sul serio – ed in meglio, senza il minimo dubbio – dal “mal di vivere” alla gioia di credere: ed insuperabile anche come regalo, visto che è adatto ai lettori e agli stressati di tutte le età). Una testimonianza personale e bellissima di come, leggendo il Vangelo, si possano trovare frasi di Gesù capaci di trasmettere indicazioni precise per vivere più serenamente. In ogni capitolo viene analizzata una Sua frase: in tutto, 22 frasi per 22 temi diversi e 22 strade da percorrere verso la serenità. E’ la sintesi del percorso che Carlo ha intrapreso da due anni e mezzo e che ha portato lui, credente e cattolico ma, come tanti e troppi, senza il necessario trasporto, a sentire sempre la presenza di Dio all'interno della coscienza. Coniugando godibilità di narrazione a leggibilità di rara e gratificante chiarezza, questo prezioso “vademecum esistenziale” consente all’Autore, scrive Alvise Cagnazzo su “Nesti Channel” (il sito di Carlo, www.carlonesti.it: andateci, scrivetegli, troverete altre sue testimonianze cristiane e i “links” per leggere ciò che scrive di Dio, oltre che di sport, in altre pagine web) di presentarsi non solo come grande giornalista ma anche come grande uomo e cattolico esemplare, capace di testimoniare, con entusiasmo e coraggio, come e quanto la Parola di Gesù possa essere insostituibile, anche nel Terzo Millennio, per vivere meglio. E quindi soprattutto senza “stress”, caro diario.
Tre famosi giornalisti e tre diverse storie di conversione: da un’altra religione, l’islam (Magdi Allam); dall’ateismo “scientifico” e militante (Jean-Claude Guillebaud); dal cattolicesimo vissuto pigramente (Carlo Nesti). In tutti e tre i casi, la scoperta (o riscoperta) di Cristo porta ad una vita nuova. La storia più nota è quella di Magdi Allam, che ha assunto come nome da convertito quello di Cristiano, per rendere il più esplicita possibile la propria nuova convinzione. Il famoso giornalista, battezzato dal Santo Padre durante le cerimonie pasquali dell’anno scorso, ha poi scoperto come il nome che si era scelto era appartenuto ad un monaco cistercense, che nel XIII secolo divenne il primo vescovo della Prussia e che si batté per l’evangelizzazione della sua gente, senza però rinunciare all’idea che questa non dovesse essere forzata, talvolta in contrasto con le pressioni dei cavalieri dell’Ordine Teutonico. «Esattamente l’opposto dell’islam – sottolinea Allam – che non si preoccupa della qualità libertaria della conversione e considera il proselitismo come una crescita quantitativa degli aderenti. Invece, anch’io come San Cristiano credo profondamente nel sodalizio tra la testimonianza della fede e la libertà di scelta. Ciò mi affascina e mi ha convinto della verità del cristianesimo, a cui ho aderito volontariamente e responsabilmente».
Eppure in Italia ci sono molti che seguono il percorso opposto ad Allam, aderendo all’islam dopo aver abbandonato il cattolicesimo: si parla di circa 10.000 nostri connazionali, la maggior parte dei quali ha fatto tale scelta per venire incontro ai desideri della moglie musulmana, cui la legge islamica impone un marito musulmano affinché i figli, concepiti come proprietà del padre, siano obbligatoriamente educati nella fede islamica. «È del tutto evidente che si tratta di conversioni ipocrite e fasulle. Come è radicalmente diverso l’approccio del cristianesimo! Ai catecumeni è infatti normalmente prescritto un lungo percorso spirituale, affinché possano avere la certezza della nuova fede cristiana». Questa è una delle tante differenze tra una «religione del libro» quale l’islam (e non solo), come aveva spiegato ad Allam monsignor Fisichella duranti gli incontri per i battezzandi, e la nostra «religione della testimonianza viva di Gesù», tra il “dio incartato” rappresentato dal Corano e la bellezza del Dio vivente, Gesù. Mentre in Italia il vicedirettore del Corriere superava l’islam, in Francia un altro noto giornalista, Jean-Claude Guillebaud, corrispondente del laicista Le Monde, abbandonava l’ateismo per aprirsi alla fede cristiana. La sua testimonianza è interessante proprio perché viene da uno dei maitre-à-penser della sinistra laicista, atea ed anticlericale francese. «Non sono affatto sicuro di essere diventato un “buon cristiano” – scrive umilmente l’autore – ma credo profondamente che il messaggio evangelico conservi un valore fondamentale per gli uomini del nostro tempo, compresi coloro che non credono in Dio». Magari si tratta di parole che appariranno scontate a chi è già credente, ma che comunque scuotono le “sicurezze” di chi fa dell’ateismo e dell’agnosticismo l’unico credo accettabile. E dall’ateismo militante veniamo ad un terzo caso, molto diffuso nel nostro Paese, che riguarda chi, pur continuando professarsi cattolico, in realtà si comporta in maniera non diversa dall’agnostico. È il caso di Carlo Nesti, noto giornalista sportivo, che negli ultimi anni è tornato ad una fede profonda, vissuta non solo formalmente, ma intensamente. Sostituire lo psicologo con un sacerdote, con la preghiera, con la lettura del Vangelo sono i suoi semplici, ma validissimi consigli.
Il profondo vuoto esistenziale di Nesti – nonostante il suo indiscutibile successo lavorativo – è stato colmato nell’unica maniera possibile, curato non con i palliativi tanto amati dai nostri contemporanei (per i quali il direttore spirituale è stato sostituito dallo psicanalista o dallo psicologo), ma con il “semplice” ritorno alla spiritualità che la vita moderna tende a relegare in secondo piano (si possono perdere ore ed ore davanti alla televisione, ma non si hanno mai quindici minuti per recitare un rosario…). Tre libri diversi, con tre testimonianze diverse, ma altrettanto importanti, per riprendere la coscienza della necessità di una vera religiosità nella vita quotidiana.
Tratto dalla rivista Radici Cristiane n. 42 - Marzo 2009
-
10,00 €→ 9,50 € -
10,00 €→ 9,50 €
Qui trovi riportati i commenti degli utenti di LibreriadelSanto.it, con il nome dell'utente e il voto (espresso da 1 a 5 stelline) che ha dato al prodotto.
I commenti compaiono ordinati per data di inserimento dal meno recente (in alto) al più recente (in basso).
Marri il 28 novembre 2008 alle 17:13 ha scritto:
Ottimo libro di piccole pillole fruibile anche dai non addetti ai lavori. Il Signore si serve di tanti mezzi anche di nome famosi per diffondere il suo messaggio. Sono pienamente d'accordo e ho sperimentato di persona le cose scritte. Complimenti!
Mauro Capozucca il 4 gennaio 2009 alle 14:42 ha scritto:
bellissimo...uno dei + bei libri ke abbia letto fin'ora...grandissimo Carlo....
Prof. Luisa Sentieri, sentieriluisa@ymail.com il 4 gennaio 2011 alle 22:33 ha scritto:
E' stupendo vedere come la parola trasformi la tua vita. Ci vuole una cultura classica per capirlo, sono tanti i riferimenti agli autori classici, Seneca ecc. E' molto interessante perchè ti fa capire il significato di alcune parabole di Gesù, concretizzate nella vita di oggi. Oggi 4/01/2010 l'ho regalato a mia cugina che insegna religione alle scuole medie e sua figlia che ha 12 anni. L'ho anche regalato a due miei amici, spero di tutto cuore che lo leggano. Merita di essere letto, riletto, vissuto e solo così si capirà che Gesù è il nostro maestro di vita e che tutte le genti lo cercano.
Arch. Gabriele Lucato il 24 ottobre 2011 alle 16:34 ha scritto:
Questo libro è diverso da tutti gli altri che ho letto. Mentre si legge si ha veramente la sensazione che l'autore racconti una sua esperienza di vita.
Ottimo libro che aiuta a fermarsi un attimo a ragionare sulla propria fede e vedere la vita da un punto di vista positivo e ottimista.
gina uguzzoni il 13 dicembre 2017 alle 15:22 ha scritto:
Bellissimo libro !!
STEFANIA PULAZZA il 19 dicembre 2019 alle 11:02 ha scritto:
Mi è piaciuto molto. Mi ha rincuorato.