La recente lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae ha riaffermato l'importanza di questa preghiera tanto cara alla tradizione cristiana e ne ha integrato la recita con i Misteri della Luce. In molti hanno accolto l'invito del papa a «riprendere con fiducia tra le mani la corona del Rosario», tra costoro don Giussani, che propone le sue meditazioni sui misteri del Rosario. Luigi Giussani (Desio 1922- ) ha pubblicato, presso la nostra casa editrice, i seguenti volumi: Lettere di fede e di amicizia (19972), Tutta la terra desidera il Tuo volto (2000), Che cos'è l'uomo perché te ne curi? (2000).
INTRODUZIONE
L'autore
San Josemaría Escrivà nacque a Barbastro (Huesca, Spagna) il 9 gennaio 1902. Fra i 15 e i 16 anni cominciò ad avvertire i primi presentimenti di una chiamata divina, e decise di farsi sacerdote. Nel 1918 iniziò gli studi ecclesiastici nel Seminario di Logrono, e dal 1920 li proseguì nel Seminario S. Francesco di Paola, a Saragozza, dove dal 1922 svolse mansioni di «superiore». Nel 1923 iniziò gli studi di Legge nell'Università di Saragozza, col permesso dell'Autorità ecclesiastica, senza che ciò ostacolasse gli studi teologici. Ricevette il diaconato il 20 dicembre 1924, e fu ordinato sacerdote il 28 marzo 1925.
Iniziò il ministero sacerdotale nella parrocchia di Perdigu era nella diocesi di Saragozza — continuandolo poi nella stessa Saragozza. Nella primavera del 1927, sempre col permesso dell'Arcivescovo, si trasferì a Madrid, dove si prodigò in un instancabile lavoro sacerdotale in tutti gli ambienti, dedicandosi anche ai poveri e ai malati delle borgate, specie agli incurabili e ai moribondi degli ospedali. Divenne cappellano del Patronato per i malati, iniziativa assistenziale delle Dame Apostoliche del Sacro Cuore, e fu docente in un'Accademia universitaria. Frattanto continuava gli studi e i corsi di dottorato in Legge, che a quell'epoca si tenevano solo nell'Università di Madrid.
Il 2 ottobre del 1928 il Signore gli fece vedere con chiarezza ciò che fino a quel momento aveva solo presagito; e monsignor Escrivà fondò l'Opus Dei. Mosso sempre dal Signore, il 14 febbraio del 1930 iniziò l'apostolato dell'Opus Dei con le donne. Si apriva così nella Chiesa una nuova via, volta a promuovere, fra persone di ogni ceto sociale, la ricerca della santità e l'esercizio dell'apostolato attraverso la santificazione del lavoro, in mezzo al mondo e senza cambiare di stato.
Da quel 2 ottobre 1928 il fondatore dell'Opus Dei si dedicò, con grande zelo apostolico per tutte le anime, a compiere la missione che Dio gli aveva affidato. Nel 1934 fu nominato Rettore del Patronato di Santa Elisabetta. Durante la guerra civile spagnola svolse il suo ministero sacerdotale dapprima a Madrid — spesso con grave rischio per la sua vita — e quindi a Burgos. Già allora dovette soffrire per lungo tempo forti opposizioni, che sopportò con serenità e spirito soprannaturale.
Il 14 febbraio 1943 fondò la Società sacerdotale della Santa Croce, inseparabilmente unita all'Opus Dei, che, oltre a Permettere l'ordinazione sacerdotale di membri laici dell'Opus Dei e la loro incardinazione al servizio dell'Opera, avrebbe più tardi consentito pure ai sacerdoti incardinati nelle diocesi di condividere la spiritualità e l'ascetica dell'Opus Dei, cercando la santità nell'esercizio dei doveri ministeriali, pur restando alle esclusive dipendenze del rispettivo Ordinario diocesano.
Nel 1946 si trasferì a Roma, dove rimase fino alla fine della vita. Da Roma stimolò e guidò la diffusione dell'Opus Dei in tutto il mondo, prodigando tutte le sue energie nel dare agli uomini e alle donne dell'Opera una solida formazione dottrinale, ascetica e apostolica. Alla morte del fondatore l'Opus Dei contava più di 60.000 membri, di 80 nazionalità.
Monsignor Escrivà fu Consultore della Pontificia Commissione per l'interpretazione autentica del Codice di Diritto canonico e della Sacra Congregazione per i Seminari e le Università; Prelato d'Onore di Sua Santità e membro onorario della Pontificia Accademia teologica romana, è stato anche Gran Cancelliere delle Università di Navarra (Spagna) e Piura (Perù).
San Josemaria Escrivà è morto il 26 giugno 1975. Da anni offriva la sua vita per la Chiesa e per il Papa. Fu sepolto nella Cripta della chiesa di S. Maria della Pace, a Roma. A succedergli nel governo dell'Opus Dei, il 15 settembre 1975 fu eletto all'unanimità monsignor Alvaro del Portillo (1914-94), che per molti anni era stato il suo più stretto collaboratore. L'attuale prelato dell'Opus Dei è monsignor javier Echevarría: anch'egli ha lavorato per vari decenni con san Josemaría e con il suo primo successore, monsignor del Portillo. L'Opus Dei — che dall'inizio aveva contato sull'approvazione dell'Autorità diocesana e, dal 1943, anche sull'appositio manuum e poi sull'approvazione della Santa Sede — è stato eretto in Prelatura personale dal Santo Padre Giovanni Paolo II il 28 novembre 1982: era la forma giuridica prevista e desiderata da san Josemaría. La fama di santità che già ebbe in vita si è diffusa, dopo la sua morte, in tutti gli angoli della terra, come dimostrano le molte testimonianze di favore spirituali e materiali attribuiti all'intercessione del fondatore dell'Opus Dei. fra di essi si registrano anche guarigioni clinicamente inesplicabili. Numerosissime sono anche state le lettere provenienti dai cinque continenti, fra le quali si annoverano quelle di 69 cardinali e di circa 1.300 vescovi — più di un terzo dell'episcopato mondiale — che chiedevano al Papa l'apertura della Causa di beatificazione e canonizzazione di Josemaría Escrivà. La Congregazione delle Cause dei Santi ha concesso il 30 gennaio 1981 il nihil obstat per l'apertura della Causa, e Giovanni Paolo II lo ha ratificato il 5 febbraio 1981.
Tra il 1981 e il 1986 si svolsero due processi cognizionali, a Roma e a Madrid, sulla vita e le virtù di monsignor Escrivà. Esaminati i risultati dei due processi, e accogliendo i pareri favorevoli del Congresso dei consultore teologi e della Commissione di cardinali e vescovi membri della Congregazione delle Cause dei Santi, il 9 aprile 1990 il Santo Padre dichiarò l'eroicità delle virtù di monsignor Escrivà, che pertanto ricevette il titolo di Venerabile. Il 6 luglio 1991 il Papa ordinò la promulgazione del Decreto che dichiarava il carattere miracoloso di una guarigione dovuta all'intercessione del venerabile Josemaría Escrivà atto con il quale si sono conclusi i tramiti giuridici previ alla beatificazione del fondatore dell'Opus Dei, celebrata il 17 maggio 1992 nel corso di una solenne cerimonia presieduta dal Santo Padre Giovanni Paolo II in piazza
San Pietro. Dal 21 maggio 1992 il corpo di san Josemaría Escrivà riposa nell'altare della chiesa prelatizia di S. Maria della Pace, nella sede centrale della Prelatura dell'Opus Dei, costantemente accompagnato dalla preghiera e dalla gratitudine delle tante persone di tutto il mondo che si sono avvicinate a Dio attratte dall'esempio e dagli insegnamenti del fondatore dell'Opus Dei e dalla devozione di quanti ricorrono alla sua intercessione.
Dopo aver approvato, il 20 dicembre del 2001, un decreto della Congregazione delle Cause dei Santi relativo a un miracolo attribuito alla sua intercessione e dopo aver ascoltato i Cardinali, Arcivescovi e Vescovi riuniti in Concistoro il 26 febbraio 2002, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha canonizzato il beato Josemaría Escrivà a Roma, in piazza San Pietro, il 6 ottobre 2002.
Fra gli scritti pubblicati da san Josemaria Escrivà annoverano, oltre al saggio teologico-giuridico La Abadesa de las Huelgas, libri di spiritualità tradotti in molte lingue: Cammino, il santo Rosario, È Gesù che passa, Amici di Dio, Via Crucis, La Chiesa nostra Madre, Solco, Forgia, fra i quali gli ultimi cinque pubblicati postumi. Una raccolta di interviste concesse alla stampa internazionale ha dato luogo al volume Colloqui con monsignor Escrivà.
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Loredana Marsili il 14 febbraio 2019 alle 22:54 ha scritto:
Le meditazioni per i misteri del Rosario furono scritte da don Giussani in occasione del Pellegrinaggio della fraternità di CL a Loreto nel 2004 per i 50 anni dalla nascita: a tutti i pellegrini distribuirono il libretto contenente i misteri del Santo Rosario con le meditazioni. Questa è dunque l'edizione per le librerie: ogni mistero è introdotto dal passo del Vangelo e dalla meditazione. È un Rosario meditato bellissimo, che porta frutto e aiuta nella preghiera.
Prof. SIMONE MILIOZZI il 5 gennaio 2020 alle 23:32 ha scritto:
Meditazioni dagli scritti di Giussani