Nei 50 anni di storia della Facoltà di Lettere cristiane e classiche decisivo è stato il contributo di docenza e di ricerca del Prof. Cleto Pavanetto. Le pagine che racchiudono la bio-bibliografia presentano il quadro essenziale di un percorso di vita e l’orizzonte di un servizio che, iniziato nel Medio Oriente con le prime esperienze pastorali in Libano, con gli studi teologici a Gerusalemme e con incarichi di insegnamento al Cairo e ad Alessandria d’Egitto, si è poi sviluppato soprattutto a Roma e nella Città del Vaticano, prima con il conseguimento della Laurea in lettere cristiane e classiche e quindi come docente di grammatica e letteratura greca e latina nelle università Salesiana e Urbaniana.
L’ampia Introduzione, curata con intelligente affetto dai Colleghi Mauro Pisini e Chiara Savini, offre la chiave di lettura di un percorso accademico, di un servizio alla cultura classica, e di una dedizione fatta non solo di lezioni impartite, ma anche di contributi e di studi di vario genere.
L’articolazione degli Scripta selecta denota una sintesi delle attenzioni tenute presenti nelle pubblicazioni: litterae graecae et latinae offrono un’interessante panoramica di studi che pur – talora – nella loro brevità costituiscono un invito per ulteriori sviluppi, e comunque sempre orientati verso le logiche di quegli studia humanitatis che sono racchiusi nella terza parte. Qui s’intrecciano prospettive tra ciò che proviene dalla storia e attese che interpellano il patrimonio culturale dell’umanità.
Il volume raccoglie il meglio dei suoi scritti e li ordina secondo una logica che può costituire un richiamo, un esempio e un invito alla lettura.
Nel percorso della parte introduttiva il lettore trova la mens e l’animus con cui è stato svolto un servizio per la classicità latina e greca; e questo sia nel contesto della Facoltà di Lettere come docente, sia nell’orizzonte della Fondazione Latinitas come presidente e della relativa rivista come direttore, sia nel diuturno impegno nella sezione di Lettere latine della Segreteria di Stato in Vaticano dal 1970 al 2001 come officiale e quindi come capo ufficio.
Di fronte a questi orizzonti l’intera Facoltà si trova rispecchiata nelle parole che fioriscono dalla vena poetica del Prof. Orazio Antonio Bologna: «Quanto leggi rimanga come esempio, perché questi scritti in latino, mentre li sfogli, arrecano giovamento agli animi gentili. I piacevoli frutti dell’intelletto accompagnano le menti dei forti nel tempo che scorre, perché insegnano la verità. Questi scritti scelti […] te li porge volentieri Cleto stesso, mentre se ne sta in silenzio conscio della sua perizia».
Ci sembrano queste le espressioni più adeguate per esprimere un “grazie” che valica il confine dei testi per ricordare momenti di confronto, per evocare dialettiche su temi specifici, per apportare contributi sempre in vista di un servizio alla cultura classica e cristiana.