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Descrizione
Ebreo russo e ardente sostenitore della patria sovietica, Vasilij Grossman descrisse l'orrore staliniano della sua epoca raccontando la riscossa dell'Armata rossa verso ovest durante la Seconda guerra mondiale, diventando il più importante corrispondente di guerra dell'esercito sovietico. Fu solo quando scoprì che nella sua città natale, Berdi?ev, 30.000 persone - tra cui la sua stessa madre - erano state massacrate dalle forze naziste, che egli fu messo dinanzi alla sua identità ebraica e all'orribile genocidio della Shoah. Ora, avvalendosi di materiali d'archivio venuti alla luce solo dopo il collasso dell'Unione Sovietica, John Garrard e Carol Garrard hanno scritto un'eloquente biografia di Vasilij Grossman. Le ossa di Berdi?ev non è solo una vivida ricostruzione della vita di uno scrittore in uno stato totalitario e antisemita, ma al tempo stesso fornisce ulteriori elementi concernenti le origini della stessa Shoah. Gli autori evidenziano come questa ebbe inizio non nei ghetti e nei campi di sterminio polacchi, ma sul territorio sovietico occupato dai nazisti, con la consapevolezza e la collaborazione di molti cittadini sovietici che non soltanto contribuirono, ma trassero anche profitto dall'assassinio dei loro vicini di casa ebrei. A loro volta le autorità sovietiche cancellarono ogni traccia di quelle azioni - fornendo in tal modo l'argomento decisivo a supporto della tesi cui giunse Grossman secondo cui i due stati totalitari, la Germania nazista e la Russia sovietica, già avversari nella Seconda guerra mondiale, erano in realtà immagini speculari l'uno dell'altro.
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Recensioni di riviste specialistiche su «Le ossa di Berdicev»
Grossman è uno dei più importanti scrittori russi del Novecento e il suo capolavoro, Vita e destino, è diventato un riferimento per la letteratura mondiale. La sua vicenda personale è emblematica. Ebreo, comunista, ufficiale nella battaglia di Stalingrado e poi nella conquista di Berlino, scrittore osannato per i suoi racconti di guerra, ma successivamente «convertito» a un approccio più realistico, personale e spirituale nei confronti della storia: una svolta che lo ha condotto a una forte emarginazione. Muore nel 1974 e il suo capolavoro esce in Occidente solo nel 1980, ma con ben maggiore clamore e forza in Russia alla fine degli anni Ottanta. L’affermazione dell’irriducibilità dell’io rispetto al potere, all’ideologia e al partito si combina con la cura della verità storica e l’emersione delle domande sulla vita e il destino dell’uomo. La biografia, costruita su testimonianze dirette e materiali d’archivo, è una delle più complete fra quelle pubblicate sull’a.
Tratto dalla Rivista Il Regno 2009 n. 16
(http://www.ilregno.it)
Recensione di Giovanni De Marchi della rivista Il Timone
La più completa biografia esistente di Vasilij Grossman (1905-1964), il grande scrittore autore del romanzo Vita e destino, sequestrato fin dai tempi di Chruèsev e che l'autore non riuscirà a vedere pubblicato prima della morte. L'opera narra il suo percorso da intellettuale a servizio del partito comunista, a cronista della battaglia di Stalingrado, allo scomodo scrittore infine oggetto della persecuzione del regime. L'opera è frutto di una ricerca resa possibile da documenti d'archivio emersi dopo la fine dell'Unione Sovietica.
Tratto da Il Timone n. 85 - anno 2009
(http://www.iltimone.org)
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