Esaurito
Descrizione
Il saggio mette a confronto i fondamenti filosofici del pensiero di Hegel e di Severino. A differenza di altri studi che hanno confrontato il pensiero hegeliano e quello severiniano sotto particolari punti di vista, questo è il primo studio sistematico che fa i conti con le opere dei due pensatori nella loro interezza. Benché non sia stato trascurato l'aspetto filologico e storico-critico del dialogo filosofico, questo studio ha voluto entrare nell'essenza della riflessione portata avanti dai due pensatori. L'hegelismo viene considerato come la forma di epistéme più coerente e rigorosa dell'idealismo tedesco e, conseguenzialmente, il compimento di tutto il pensiero filosofico occidentale a partire dalla sua origine greca. Ciò malgrado l'hegelismo viene ad imbattersi in contraddizioni insolubili, in particolare la non conciliabilità tra dimensione ontologica fondativa e quella storicistica del divenire, cioè il tempo: l'essere e il tempo. Hegel naufraga proprio nel tentativo di pensare rigorosamente l'identità e la non-contraddizione. La filosofia severiniana, invece, oltrepassato il divenire in senso occidentale, rimane fedele al proprio canone della incontradditorietà e si dimostra in grado di rispondere alle incoerenze hegeliane.
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DETTAGLI DI «Il senso del fondamento in Hegel e Severino»
Tipo
Libro
Titolo
Il senso del fondamento in Hegel e Severino
Autore
Soncini Umberto
Editore
Marietti 1820
EAN
9788821185755
Pagine
384
Data
gennaio 2008
Peso
461 grammi
Altezza
21 cm
Larghezza
14 cm
Collana
I piccoli Kaladri
Recensioni di riviste specialistiche su «Il senso del fondamento in Hegel e Severino»
Il saggio mette a confronto i fondamenti filosofici di Hegel e di Severino, nell’insieme della loro elaborazione. Hegel è qui inteso come la forma di riflessione più coerente e rigorosa dell’idealismo tedesco e conseguentemente come il compimento del pensiero filosofico dell’Occidente. Pensiero che si sbriciola davanti a contraddizioni insolute, in particolare la non conciliabilità fra dimensione ontologica fondativa e quella storicistica del divenire, fra essere e tempo. A essa si contrappone la posizione, considerata più coerente e meno segnata da contraddizioni di E. Severino, che firma anche la Prefazione.
Tratto dalla Rivista Il Regno 2009 n. 8
(http://www.ilregno.it)
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