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Descrizione
Un libro di spudorata bellezza, fatto di poesie "timide e scalze", che non seguono la critica alla moda e non sono pagate dai dollari del Nobel. Twardowski è riconosciuto nome di punta se pur meno noto (poichè la notorietà non era nei suoi interessi) della migliore poesia polacca, e quindi tra le migliori del mondo se consideriamo la fila che di là viene di poeti altissimi, da Herbert a Milosz, dalla Hartwig alla Szymborska. Le sue poesie hanno una forza prodigiosa e chiara. Sia che presentino un colloquio con le creature della natura, sia che sottointendano i tanti drammi normali di tutti noi a riguardo dell'amore, della morte, e delle domande che agitano i cuori umani, queste poesie vivono di una grazia violentissima e gentile. Esatte nelle loro illuminazioni straordinarie, a cui l'ironia da a tratti i bagliori di uno splendore feriale, le poesie di Twardowski si sono affermate come punto di riferimento per tanti lettori e gente comune. La sua fede bambina e potente, semplice e sensibilissima alle sfumature della vita, non è innanzitutto un tema, ma l'aria in cui vibra una voce carica di umanità e simpatia per la condizione di tutti noi. Così che questo libretto diviene quel che la poesia rivela d'essere quando è veramente grande: un dono inaspettato e preziono. (Davide Rondoni)
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DETTAGLI DI «Affrettiamoci ad amare»
Tipo
Libro
Titolo
Affrettiamoci ad amare
Autore
Twardowski Jan
A cura di
Ceccherelli A.
Editore
Marietti 1820
EAN
9788821159190
Pagine
124
Data
gennaio 2009
Peso
146 grammi
Altezza
19 cm
Larghezza
12 cm
Collana
La sabiana
Recensioni di riviste specialistiche su «Affrettiamoci ad amare»
Opera prima di uno sconosciuto, straordinario poeta che ebbe la ventura di essere anche sacerdote. Cantore della parola vivente che si fa sorriso, del dialogo, della fiduciosa accettazione del quotidiano anche quello più terribile da sopportare, T. sa essere poeta vero in grado di confrontarsi con i geni della poesia novecentesca polacca. Una poesia fra tutte, Gli alberi non credenti con i suoi superbi versi iniziali: «Gli alberi sono tutti non credenti/gli uccelli non studiano la religione/ il cane va molto di rado in chiesa/non sanno veramente nulla e sono così docili», definisce bene le altezze in cui leggero come una nube, scrosciante come la pioggia si muove questo a. Come ha affermato Anna Kamienska, «Se san Francesco fosse un poeta contemporaneo, scriverebbe come Jan Twardowski». Da leggere, scoprire e amare.
Tratto dalla Rivista Il Regno 2010 n. 16
(http://www.ilregno.it)
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