Liturgia e Carmelo

Merita un plauso il coraggio con cui i due curatori carmelitani hanno dato vita alla presente pubblicazione riunendo insieme gli elementi emersi in un Seminario sul tema svoltosi a Roma nel 2008. Il rapporto tra consacrazione e vita liturgica di tanto in tanto ha bisogno di essere ripreso e approfondito per cogliere ancora meglio il nesso intimo che unisce un carisma con la liturgia considerata nelle sue varie espressioni.

Il solo elenco dei contributi risulta emblematico di un insieme di attenzioni che non possono non avere risvolti di grande rilievo qualora la liturgia costituisca il culmen e la fons di ogni attività anche nello specifico contesto della vita religiosa. Quello che la Sacrosanctum concilium dice per la vita della Chiesa a maggior ragione va considerato riferito alla vita religiosa.

In questa ottica ecco i contributi che arricchiscono il volume: Liturgiaorazione- vita, nel Carmelo teresiano (L. Aróstegui); Liturgia e bellezza secondo lo spirito del Concilio Vaticano II (P. Marini); Liturgia, preghiera e vita nel Carmelo teresiano (P. Ferreira); La liturgia nel Carmelo teresiano, il cibo quotidiano (R. Gutiérrez); Liturgia e mistagogia nella trasmissione della spiritualità dell’ordine (E. Caruana); Esigenze liturgiche e istanze simboliche nell’architettura dei Carmelitani Scalzi (S. Sturm); Liturgia e vita fraterna nella comunità: la centralità dell’Eucaristia e lo stile della celebrazione (J.J. Flores Arcas); I Carmelitani Scalzi a Bari: presenza contemplativa fra tradizione e rinnovamento urbano (A. Verrasto); Architettura carmelitana? (F. Spinelli); Liturgia e pastorale: incidenza delle celebrazioni liturgiche nella vita delle comunità (G. Midili); Teresa d’Avila, dottore della Chiesa (C. Valenziano); Parola di Dio e preghiera nel Carmelo: «Rendete tutto una meditazione colma di stupore» (E. Bosetti); La liturgia come espressione di fede vissuta nella comunione ecclesiale (E. Caruana).

Il panorama che emerge dall’insieme dei contributi costituisce una rassegna che suscita interesse. Osservando queste pagine è sorto un desiderio: perché non sono state elaborate linee di teologia liturgica quali possono scaturire dal proprium dell’Ordine? La serie dei santi carmelitani propone prospettive che nella loro esemplarità contribuiscono a questo rapporto tra liturgia e vita. Da qui poi il rapporto con la spiritualità; un rapporto che ha bisogno di essere esplicitato ponendo in evidenza le ricchezze racchiuse anzitutto nelle letture bibliche, e poi nei testi eucologici, e finalmente nella Liturgia delle Ore (senza dimenticare il Martirologio).

Tratto da "Rivista Liturgica" n. 4/2012
(http://www.rivistaliturgica.it)