Christus Omnium Redemptor

Marcello Bordoni, noto teologo romano, in quest’ultimo suo saggio, raccoglie, ad utilità di studenti, colleghi ed amici, alcune riflessioni maturate durante e dopo la sua esperienza di professore di Cristologia per 35 anni, ora emerito, nella Pontificia Università Lateranense. Dal Concilio Vaticano II al terzo millennio: travaglio di un teologo è il titolo che, già nell’introduzione, mette in rilievo il percorso narrato in queste pagine: «Il travaglio di un teologo – egli afferma – perché ho vissuto il mio tempo di formazione, in quel passaggio epocale dello sviluppo del metodo teologico che va dagli anni precedenti il Concilio Vaticano II al periodo post-conciliare» (p. 13).

La sua dichiarazione fa immediatamente intendere quali siano i contenuti, ma soprattutto la metodologia, se, il suo riferimento è al metodo genetico-progressivo, comne si legge al n. 16 della Optatam totius. Il saggio si articola in dieci capitoli i cui titoli aiutano a comprendere il contenuto dell’intero lavoro: È possibile accedere a Cristo attraverso gli evangeli?; Identità di Cristo alla luce della sua missione; El Espiritu Santo y Jesus. Reflexion biblico-sistematica; I fondamenti trinitari della singolarità e universalità di Gesù Cristo; I problemi della cristologia odierna alla luce della ‘Dominus Jesus’; La cristologia odierna di fronte alla questione della verità.; L’annuncio di Gesù Cristo, unico salvatore e redentore e la missione dei credenti in un cotesto di pluralismo culturale e religioso; L’universalità della salvezza in Cristo e le mediazioni partecipate; Le inculturazioni della cristologia e la tradizione cristologica della Chiesa; Cristo pienezza del tempo: un compimento non ancora compiuto?

Tutto ha come centro Gesù Cristo, come si evince dal titolo di copertina – Christus omnium Redemptor che mette in evidenza la dimensione universale della salvezza compiuta da Cristo. I titoli dei capitoli riportati danno ragione della profondità e dell’ampiezza della ricerca del prof. Bordoni e, nello stesso tempo, della molteplicità dei contenuti, trattati sempre con l’intelligenza della fede. Dalla lettura dei Saggi raccolti, traspare lo spirito che anima la ricerca: la costante tensione nel costruire una teologia che sia costantemente riflessione critica sulla fede, non come processo teorico, ma luogo della riflessione, della ricerca, dell’approfondimento del mistero di Cristo affinché l’uomo lo conosca, cioè entri in comunione vitale con lui.

Si cerca di superare, cioè, lo studio e la ricerca per rendere più ricchi trattati teologici, per rendere la teologia pienamente inserita nel cammino dei credenti come esperienza di vita che coniuga spiritualità e intelligenza della fede. Il cammino del vero credente si alimenta della Parola, delle verità rivelate, della dottrina, della vita sacramentale, con la guida dello Spirito Santo. Attraverso la capacità di coniugare fede e ragione, diventa possibile accedere all’ingente tesoro costituito da tutto ciò che Cristo, Verbo incarnato, morto e risorto, ha rivelato e donato all’uomo. Nei Saggi di Bordoni, raccolti nel pregevole volume, vi è un chiaro interesse culturale, un marcato riflesso della sua esperienza di fede guidata dalla unicità di Cristo e dalla dimensione universalistica della salvezza che la Chiesa annunzia e rende presente nella storia.

La lettura è di grande interesse e aggiunge preziosi contributi per la conoscenza del Figlio di Dio, ma soprattutto per fare esperienza di lui. Il lavoro dell’Autore contribuisce anche al rinnovamento della cristologia. Della ricchezza dei temi trattati, desidero mettere in evidenza almeno due punti: l’identità di Gesù alla luce della sua missione e il significato della Dichiarazione Dominus Jesus. Circa il primo punto, Bordoni scrive: «Il tema dell’identità di Gesù Cristo ci porta al cuore dell’essenza del cristianesimo, al fondamento della Chiesa cristiana e della sua missione nel mondo. Possiamo dire che, con esso, affrontiamo pure il perenne valore della pretesa della verità del “cristocentrismo della fede”» (p. 69). Circa il secondo punto, l’Autore afferma che la Dominus Jesus «non intende definire dottrine nuove, né emettere sanzioni e condanne, quanto di ribadire ed interpretare rettamente ed ufficialmente delle affermazioni già emesse in pronunciamenti magisteriali quali la “Redemptoris missio (1990), la Veritatis splendor (1993), seguita poi dal documento della Commissione Teologica Internazionale, su Cristianesimo e le religioni (1996), la Fides et ratio (1998)» (p. 173). Il lavoro del teologo, dunque, ha come orizzonte non tanto le novità da proporre, quanto la riflessione sulla Rivelazione, sulla fede per far emergere tutto ciò che il Signore ha comunicato agli uomini (cf Mt 13,52).

Tratto dalla Rivista "Fides et Ratio" n. 2/2010
(http://www.issrguardini.taranto.it)