INTRODUZIONE
Dopo la pubblicazione del Missale e del Rituale secondo l'editio typica realizzata sotto il pontificato rispettivamente di Giovanni XXIII (1958-1963) e Pio XII (1939-1958), è ora presentata l'edizione anastatica del Pontificale, predisposto alla vigilia del Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965).
L'interesse per lo studio del Pontificale Romanum ha trovato varie risposte attraverso la edizione dei principali testi dal tempo della invenzione della stampa fino ad oggi. L'importanza di questo libro liturgico ha riacquistato ulteriore significato anche in parallelo all'attuazione della riforma liturgica voluta dal Vaticano II. All'insegna delle prospettive conciliari la ricerca storica è stata sollecitata; ne sono derivati risultati notevoli che caratterizzano come fecondo il periodo postconciliare, degno prosieguo del tempo del movimento liturgico durante il quale hanno visto la luce numerosi studi storici, edizioni di fonti, e approfondimenti di varia natura sia con opere singole, sia in congressi, e sia attraverso vari periodici.
Circa il percorso storico del Pontificale nel presente contesto rinviamo a quanto è già stato prodotto in modo esauriente in tempi recenti dalla Libreria Editrice Vaticana. Si tratta della pubblicazione dell' editio princeps del Pontificale Romanum del 1595-1596,6 e del Pontificalis liber di Agostino Patrizi Piccolomini e Giovanni Burcardo del 1485. Rimaneva da completare la serie mettendo a disposizione l'ultima editio typica del Pontificale realizzata nel 1961 e 1962, l'anno di inizio del Vaticano II.
1. Il Pontificale Romanum secondo l' editio del 1961-1962
L'editio princeps del Pontificale Romanum tridentino (1595-1596) è stata il punto di arrivo di una lunga tradizione. Quella edizione ha permesso di cogliere alcuni elementi sia di contenuto che di forma, il cui studio si riversa su temi teologico-liturgici che riconducono Varie sono state le modifiche e gli adattamenti subiti dal Pontificale a partire dall'edizione tridentina fino al tempo della riforma liturgica "piana". Tutto ciò va letto in parallelo con lo sviluppo del Caeremoniale Episcoporum considerato nella complessità della sua storia e dei suoi contenuti.
Nel contesto della riforma liturgica "piana", sotto il pontificato di Giovanni XXIII si compie l'edizione del Pontificale. Si trattava di collegare anche questo libro liturgico con le disposizioni del Codex Rubricarum, edito il 25 luglio 1960, e di armonizzarlo con il Missale e il Breviarium: libri che appaiono pressoché in contemporanea.
1.1. Struttura contenutistica
L'edizione del Pontificale è realizzata in tre volumi, formato cm. 37x26. Seguendo l'ordine del libro liturgico abbiamo queste indicazioni:
— Pars prima." Con il Decreto Exhaustis piane firmato dal card. Arca-dio M. Larraona, prefetto della Sacra Congregazione dei Riti (28 febbraio 1962) si approva l'edizione dalla quale sono stati espunti alcuni riti a saeculo piane obsoleti (!), mentre altri integre servati sunt; nello stesso tempo anche le melodie gregoriane sono state ritoccate ad codicumfidem. In tal modo l'edizione di questa parte tamquam "typica" declaratur.
Segue parte della Lettera apostolica di Benedetto XIV (Quam ardenti studio, 25 marzo 1752) in cui si fa riferimento alla precedente opera di Clemente VIII (Ex quo in Ecclesia Dei, 10 febbraio 1696), e di Urbano VIII (Quamvis alias, 17 giugno 1644). La parte introduttiva è completata con il testo: Ad Lectorem, de recuso Pontificali, in cui si decanta — con finissimi esametri dattilici " breviter atque elegante]." — la riedizione del Pontificale, con l'auspicio che la sua decorosa composizione grafica faciliti il servizio alla liturgia in tutte le parti del mondo
— Pars secunda. Si tratta dell' editio typica emendata, approvata con il Decreto Pontificale romanum del card. Gaetano Cicognani, prefetto della Sacra Congregazione dei Riti (13 aprile 1961).
ll Decretum descrive il lavoro che è stato messo in atto in vista della nuova edizione del Pontificale (revisione e semplificazione delle celebrazioni ita ut fidelibus et facilior eveniat ad illas participatio, et earum prqfundae signcationis intellegentia), frutto della Commissione istituita da Pio XII, portata a compimento da Giovanni XXIII, e pubblicata uti editio "typica".
— Pars tertia et Appendix. Il terzo volume si apre con lo stesso Decretum del primo," e risulta strutturato in due parti. Nella prima è raccolto ancora tutto ciò che fa parte delle celebrazioni o degli atti presieduti dal vescovo.''' La seconda è costituita da un'ampia Appendix con numerazione propria (1*- 14 P) in cui sono racchiuse celebrazioni con testi già predisposti secondo che si tratti di una o più persone per le quali si attua la celebrazione."
Per un accostamento diretto del Pontcifiale può risultare opportuno stabilire un confronto tra l'impostazione dell' editio princeps e quella dell'ultima editio typica realizzata nel 1961-1962. Poste in sinossi, le strutture dei due Pontificati danno questo quadro: 1.2. Prospettive per un'approfondita conoscenza
L'accostamento alla typica tridentina offre occasioni per conoscere meglio la liturgia presieduta dal vescovo. Non si tratta di una conoscenza di ordine rubricale, ma principalmente teologica.
Se per la storia possiamo infatti ricorrere a studi antichi e recenti, per la teologia si prospettano ancora capitoli nuovi per un approfondimento del contenuto e del senso teologico delle azioni liturgiche presiedute dal vescovo. Teologia liturgica, ecclesiologia, ritualità, uso della Bibbia... sono ambiti che possono trovare approfondi menti adeguati attraverso Io studio di questi testi, in modo da cogliere la continuità della tradizione liturgica e insieme una discontinuità che superando ogni impressione negativa possa permettere di cogliere che l'evoluzione e l'adattamento della liturgia appartengono alla vitalità della Chiesa.
2. Una linea di continuità nella perenne novitas della liturgia
Solo attraverso lo studio diretto delle fonti e della teologia che promana dai testi — ma che è stata anche, all'origine, ispiratrice degli stessi possibile cogliere quella linea di continuità che in ogni tempo caratterizza la liturgia della Chiesa.La perenne novitas della liturgia non risiede tanto nel cambio di formule o di espressioni rituali, ma nel far scaturire dai testi in actu vel in usu celebrandi quella vitalità che ogni generazione sa far fiorire dalla celebrazione dei santi misteri.
Per cogliere questa "linea di continuità» si impone il ricorso alle fonti accostate anche in chiave teologica. La loro conoscenza richiede, però, di non soffermarsi solo su una di esse trascurando le altre. È indispensabile che il confronto, per essere oggettivo ed esauriente, consideri l'intero orizzonte della tradizione, e non si fermi ad una sola fase.
È in questa prospettiva — ci sembra — che si può rispondere al bisogno di un'ermeneutica della continuità che aiuti a leggere l'oggi nell'insieme di un percorso organico che abbraccia due millenni di storia, caratterizzati da epoche culturali diversificate che in modo più o meno profondo hanno influito anche nella stessa liturgia, e da essa hanno tratto ispirazione.
3. La presente edizione
Come per i precedenti volumi della collana, anche questo riproduce l'originale con le stesse caratteristiche, secondo l'ultima editio typica tridentina. Rispetto all'originale in folio, l'edizione risulta ridotta del 33%. La risoluzione grafica ne ha acquistato in chiarezza, ed è tale da assicurare una lettura facilitata del testo.
La numerazione marginale progressiva annovera 1669 paragrafi, comprensivi di testi rubricali, eucologici e biblici. La indicizzazione di tutti questi contenuti sarà poi racchiusa nel vol. V della presente collana. In tal modo sarà possibile osservare il panorama completo della riforma tridentina, dalle prime edizioni apparse nel XVI e XVII secolo fino a quelle del sec. XX .
4. Conclusione
Nel delineare le norme generali per la riforma della liturgia il Concilio Vaticano I I affermava che «per conservare la sana tradizione r aprire però la via a un legittimo progresso, la revisione delle singole parti della liturgia deve essere sempre preceduta da un'accurata investigazione teologica, storica e pastorale» (Sacrosanctum Conciliurn, n. 23). Questo perché un'adeguata comprensione dell'oggi e una fruttuosa progettazione del domani deve sempre prendere in considerazione l'ieri.
Se questo vale per ogni aspetto della vita, a maggior ragione vale anche per le forme attraverso cui il dialogo tra Dio e l'uomo, nel contesto storico-salvifico della rivelazione cristiana, si prolunga nel tempo. Conoscere le pagine che "raccontano" e tramandano le modalità di questo rapporto non implica tanto un mettersi a sfogliare tesori che la storia affida anche alla cultura odierna, quanto soprattutto cercare di cogliere le caratteristiche e le sfumature del rapporto tra Dio e il suo popolo, all'interno dei diversi contesti culturali.
Il percorso storico permette di cogliere i tratti salienti di una pagina della traditio in cui la prassi della lex orandi testimonia nelle sue varie fasi le modalità di espressioni cultuali della comunità cristiana.
Entrare in questi contenuti è la sfida che interpella soprattutto il teologo. Ma, in parallelo, interpella ogni ambito culturale: dall'arte alla musica, dalla prosa alla poesia, dall'uso della Scrittura alla sua interpretazione orante... è tutto un intreccio di elementi che rivelano lo stretto rapporto che intercorre tra culto e cultura." Far emergere questa sintonia è la lezione che il confronto con una pagina di storia può rilanciare anche a partire da una conoscenza più profonda della storia dei libri liturgici.
ESTRATTO DAL PRIMO CAPITOLO
DECRETUM
Exhaustis piane, hisce annis, editionibus primae partis Pontificalis romani, novam parare editionem necesse fuit. In ea tamen ritus quidam, a saeculis piane obsoleti, penitus expuncti sunt. Ceteri vero ritus una cum rubricis praeecedentium editionum integre servati sunt, gregorianis autem cantus melodiis ad codicum fidem revocatis.
His itaque paucis vel omissis, vel ad meliorem formam redactis, praesens haec editio, a Vaticana editoriali Domo evulgata, tamquam «typica» declaratur, ideoque ab omnibus, quibus facultas est eam reproducendi, ad unguem est publicanda.
Romae, ex aedibus S. R. C., die 28 februarii 1962.
Arcadius M. Card. LARRAONA, Praefectus Henricus Dante, a secretis
SANCTISSIMI DOMINI NOSTRI BENEDICTI XIV PONT. MAX. APOSTOLICAE LITTERAE IN FORMA BREVIS DE NOVA RITUALIS, CAEREMONIALIS EPISCOPORUM, NECNON ET ROMANI PONTIFICALIS EDITIONE, EX QUIBUS SELEGIMUS EA, QUAE PONTIFICALE ROMANUM TANTUMMODO SPECTANT BENEDICTUS PAPA XIV
Quam ardenti studio, incredibili sollicitudíne, assidua cura et indefesso diuturnoque labore, adhibitis etiam accitisque undequaque viris in sacra dottrina disciplinaque ecclesiastica versatis, aeque ac de rerum liturgicarum peritia meritissimis, sedulam operam navaverint acque contenderint Pradecessores nostri Romani Pontifices, ut Rituale romanum, Caremoniale Venerabilium Fratrum Episcoporum et Pontificale romanum, sive ernendatis erroribus, sive correctis inordinationibus, sive ablatis inutilibus, sive restitutis necessariis, ad eam tandem formam normamque, iuxta quam de prasenti usui sunt, maximo cum omnium virorum ecclesiasticorum commodo et utilitate redigerentur: przstat in primis intellegere ex ipsis pr-.sertim Apostolicia in simili forma Brevis litteris eorundem Pradecessorum nostrorum, qui post S. Pium Papam V felicis recordationis, Clemens VIII, Innocentius X, Paulus V, Urbanus VIII et Benedictus XIII ad gravissimum dignissirnumque huiusmodi opus omnibus numeris absolvendum sese pro viribus addiderunt.
Tenores autem memoratarum litterarum sunt, qui sequuntur: Ac primum quidem quz pro Rituali romano statua PAULUS PAPA V, Bulla incipiente, Apostolicce Sedi.
Itera qua pro Carernoniali Episcoporum CLEMENS PP. VIII Bulla incipiente, Cum novissim ; INNOCENTIUS PAPA X Bulla incipiente, Etsi alias, quin etiam BENEDICTUS XIII Bulla incipiente, Licet ali.; brevitatis gratia hic omittuntur.
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Ernesto Valderrama il 12 ottobre 2024 alle 00:50 ha scritto:
Questo libro presenta l'edizione anastatica del Pontificale Romanum, nella sua editio typica de 1961-1962, l'edizione conta anche con l'introduzione accurata di Alessandro Toniolo e Manlio Sodi, di questo modo la collana "Monumenta Liturgica Piana" (=MLP), offre agli studiosi ed anche ai cultori della liturgia uno dei frutti del lavoro della "Reforma Piana".