Agire morale e vissuto spirituale. L'uomo: nuova creatura in Cristo
[Libro in brossura]EAN 9788820976545
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L’agire morale è la premessa indilazionabile del vissuto spirituale. Partendo dall’uomo immagine di Dio, esso si realizza se riesce a farla maturare in se stesso con un’azione teocentrica, mediante Gesú Cristo, illuminato dallo Spirito Santo. Sicché l’uomo realizza la sua pienezza non ripiegandosi su se stesso, ma percorrendo la traccia della trascendenza impressa nella sua anima, nell’incontro con il «Tu» di Dio e con il «tu» del fratello.
Questo cammino di fede non può essere lasciato alle preferenze personali, ma si giustifica nella verità, in connessione con la quale si realizza la libertà. E per il cristiano la verità è la persona di Gesú Cristo. La vita morale nella fede realizza la sua maturità del vissuto spirituale in riferimento ineludibile a questa persona.
Il libro è corredato da una ricca messe di riferimenti biblici, del magistero della Chiesa, delle ricerche dei teologi e dei moralisti attuali più autorevoli, nonché dei filosofi contemporanei, spesso estranei nel loro pensare a questa «scientia Christi». Nonché da una ben nutrita bibliografia di oltre cinquanta pagine, fonti (cioè magistero) e studi; questi sono esposti in ordine alfabetico e non per singole tematiche che potevano essere state più utili allo studioso.
Tratto dalla rivista "Studia Patavina" 2005, nr. 3
(http://www.fttr.glauco.it/pls/fttr/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=271)
Il presente volume si colloca in linea di continuità con il rinnovamento della Teologia Morale auspicato dal Concilio Ecumenico Vaticano II che sottolinea la vocazione di tutti alla santità e chiede alla Teologia Morale un’esposizione scientifica, fondata sulla Sacra Scrittura, centrata in Cristo. Entro questo orizzonte lo scopo dell’Autore è presentare il nesso inscindibile tra agire morale e vissuto spirituale mediante un approccio cristologico di riflessione morale, che dà ragione del titolo e dell’articolazione interna del testo. Nel primo capitolo si presenta Cristo nel suo mistero pasquale come fondamento dell’agire, non soltanto come prototipo, bensì, come protagonista interiore nella vita morale del credente; di conseguenza, oltre che cristologica la vita morale è Trinitaria, è vita vissuta nella relazionalità, nella comunione con Dio: sorgente del nesso inscindibile tra agire morale e vissuto spirituale.
Il secondo capitolo tratteggia le prospettive conciliari per una fondazione cristocentrica dell’agire etico-spirituale e spiega che la teologia morale rinnovata deve coniugare da una parte i dati biblico-teologici e la scientificità, dall’altra l’aspetto spirituale fondato anch’esso sul primato della Parola, sulla mediazione ecclesiale e sull’impegno nella trasformazione del mondo. Il capitolo terzo ripropone la centralità di Cristo a partire da alcuni documenti del Magistero della Chiesa al fine di approfondire alcune tematiche attinenti al discorso morale: la dignità umana, la legge naturale, la grazia, la vera autonomia, la coscienza, la scelta fondamentale, l’atto morale, il bene morale, la sacralità della vita. Il quarto capitolo approfondisce l’originalità della impostazione cristologica della morale, offrendo nuove prospettive antropologiche. L’uomo, imago Dei unito a Cristo si trova in una posizione di dialogo filiale con il Padre, per questo motivo, la vita morale è risposta all’amore originario di Dio che in Cristo ci ha resi figli.
Da questa prospettiva dialogica deriva come conseguenza che la riflessione morale, metodologicamente, non può essere ricondotta all’analisi dell’atto umano isolato, bensì, deve avere come centro d’interesse la persona nella sua totalità di corpo e anima, di intelletto e volontà, di libertà e di responsabilità, di relazionalità con l’Altro e con gli altri. L’ultimo capitolo è un’esposizione di alcune categorie fondamentali della vita morale alla luce delle coordinate chiamata- risposta. In primo luogo, si presenta la sorgente dell’esperienza etica nel Dio-agape, rivelato da Cristo nel mistero pasquale. A partire da questo dato trovano pieno significato altre categorie etiche: il peccato, come risposta interiore, libera, ma negativa alla chiamata del Dio amore; la necessità della conversione come cambiamento qualitativo interno, permanente, che dura tutta la vita; la coscienza come il luogo proprio della dinamica responsoriale nel quale risuona la voce di Dio mediante la legge inscritta nel cuore, la quale non può essere opera di invenzione autonoma da parte dell’uomo, bensì dono da scoprire che trova in Cristo la sua pienezza e la sua unità; le beatitudini evangeliche o carta della gioia indicano un progetto di vita che ha come meta la felicità, perciò costituiscono il punto di riferimento decisivo per un’autentica esperienza etico- spirituale che consente all’uomo, creato ad immagine di Dio, di essere proteso alla gioia della vita trinitaria.
Ci auguriamo che il testo di Mariani di ampio respiro cristologico sia di aiuto a coloro che desiderano coltivare la teologia morale come scienza e come esperienza interiore di vita.
Tratto dalla Rivista di Scienze dell'Educazione n. 3/2009
(http://www.pfse-auxilium.org)
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