Lombardia rinascimentale

Alungo considerato come un'esperienza tardiva e quindi minore, il Rinascimento lombardo gode di un «secolo breve» - come definisce Liana Castelfranchi nell'Introduzione il periodo tra il 1460 e il 1580 - ricco di stimoli innovativi: da Masolino a Castiglione Olona, a Foppa per la Cappella Portinari, fino a Bramante e Leonardo. Con il Cinquecento altri centri della regione si mettono in luce: Brescia, Cremona con il suo duomo, e naturalmente Mantova. «La vicenda tracciata nel vol. si conclude in piena età borromaica, nel segno di un forte impegno di politica artistica, segnato dalla svolta del concilio di Trento che concorre a dare all'arte lombarda un volto di severo classicismo "riformato", ben rappresentato dalle architetture di Pellegrino Tibaldi». Nella collana «Patrimonio artistico italiano».

Tratto dalla Rivista Il Regno 2008 n. 22
(http://www.ilregno.it)