Dopo i primi tre romanzi già editi da Jaca Book (Gli impacci, Le perle nel pozzo e Il vecchio Rèsina), Il dono dell'eresia delinea in modo più netto il percorso narrativo di Ugo Garzelli. Dagli Impacci, attraverso le Perle nel pozzo, fino al Vecchio Rèsina, romanzo ricco di richiami ariosteschi e bertoldiani, l'autore compie un progressivo passaggio da stilemi più neorealistici ad ambiti marcati da uno sviluppo della vena ‘magica'. Così anche questo Dono si muove su una medesima linea espressiva, attingendo al ricco repertorio letterario, popolare e favolistico, musicale e carnascialesco, della sua amata regione, la Toscana, disegnando così un universo arcaicamente favoloso.
Ai complessi e ben riusciti quadri corali delle opere già edite viene a sostituirsi un intreccio più lineare, giocato ‘soltanto' su tre fili, ognuno per un'epoca: un presente, con le considerazioni di un io-narrante a cui però l'autore consegna nell'ambito della scrittura uno spazio alquanto limitato; c'è poi un passato, che di fatto costituisce il nucleo forte del romanzo e che ancora una volta rappresenta per Garzelli un'epoca di felice naturalità dell'uomo. Affidandosi all'io-narrante ci consegna una sorta di genealogia favolistica che dal trapassato, imperniato sulle vicende di Gigliolo santo, attraverso il passato, con Filemo al centro di un quadro composito dove un insieme di personaggi sono tutti immersi in un tempo andato volutamente indefinito, tra l'età dei Comuni e quella delle Signorie –, culmina in un presente, sempre più pallida immagine del passato. La scelta, libertaria e anarchica in politica, di Ugo Garzelli si riflette in una libertà narrativa straordinaria nel panorama del Novecento letterario italiano. Ugo Garzelli (Santa Croce sull'Arno, 1914-1991) negli anni Settanta promuove e collabora a tutte le iniziative del Circolo del Pestival (oggi Il Grandevetro). Dal 1982 inizia a collaborare con la rivista letteraria “Erba d'Arno”. Nel 1984 pubblica il suo primo romanzo, Il bel racconto dei giullari d'orsi (Edizioni del Circolo del Pestival), uno fra i tanti manoscritti da lui invano custoditi e nascosti. Di Garzelli in questa stessa collana sono già stati pubblicati Il vecchio Rèsina (1996), Gli impacci (1997) e Le perle nel pozzo (1998).