Questo Dizionario tratta i temi religiosi, o comunque legati alla religione, che si sono sviluppati lungo una storia plurimillenaria in quella vasta area geografica che viene identificata come Estremo Oriente. Costituito essenzialmente su base geografica, esso presenta dunque le numerosissime e disparate tradizioni religiose che si sono nel tempo manifestate in questa parte del mondo, così ricca di culture e tradizioni millenarie (Buddhismo, Shinto, Confucianesimo, Daoismo, Induismo, Islam, ecc., ma anche molte tradizioni religiose locali o etnologiche), spesso intrecciate ad altrettanto numerose e diverse tradizioni linguistiche. Non vi si trovano quindi soltanto le voci relative alle religioni della Cina, alla sua filosofia, ai suoi più eminenti maestri vissuti nelle varie epoche, ma anche le peculiari forme assunte dal confucianesimo nei Paesi vicini, dalla Corea al Giappone. La tradizione religiosa del Sol Levante è approfondita con altrettanta cura, allargando lo sguardo alle forme religiose assunte in nazioni o aree geografiche molto ricche dal punto di vista antropologico e culturale, come quella birmana, thailandese, taiwanese, il Borneo, l'isola di Giava, Bali... Non mancano lemmi espressamente dedicati a forme di religiosità spesso recepite in Occidente in modo parziale, come la calligrafia o l'esercizio delle arti marziali, o ancora l'iconografia daoista e la vasta tradizione poetica di argomento religioso sviluppata sia in Cina che in Giappone. La lettura del Dizionario delle religioni dell'Estremo Oriente trova naturale complemento in altri Dizionari pubblicati seguendo lo schema concordato con Jaca Book dal direttore dell'Enciclopedia delle religioni, Mircea Elide; fra questi ci fa piacere ricordare il Dizionario del Buddhismo, quello dell'Induismo, ma anche il Dizionario dei luoghi del sacro e quelli del Mito, dei Simboli e dei Riti, le tre «costanti del sacro» identificate dal fondatore dell'antropologia simbolica fondamentale, Julien Ries. Le bibliografie di ciascuna voce sono state riviste e aggiornate dai curatori, che hanno dedicato particolare attenzione alla segnalazione accurata delle edizioni originali e delle eventuali traduzioni italiane. I nomi di autori moderni giapponesi, cinesi e coreani che compaiono nel testo, e soprattutto nelle bibliografie, sono stati scritti secondo la consuetudine orientale, per la quale il cognome precede il nome.