Un outsider alla Casa Bianca

Era dai tempi di Eugene Debs (1855-1926) che un socialista non ardiva candidarsi alla Casa Bianca. Sanders può vantare più numeri del predecessore per tentare quest’impresa impossibile, come testimonia una carriera politica interamente costruita nello stato del Vermont (a lungo sindaco di Burlington, più volte eletto al Congresso e infine, dal 2006, senatore). Certo, conquistare la casa bianca è tutt’altra cosa, soprattutto con un programma politico che sfida i valori del "pensiero unico" liberista tasse per i ricchi, mettere in riga le banche, sanità ed educazione pubbliche e gratuite, aumentare il salario minimo, per citare solo le voci più "scandalose". Sanders racconta come è arrivato a osare tanto in questa appassionante autobiografia. Prima imparando a sue spese cosa vuol dire vivere nell’insicurezza per mancanza di soldi (è nato in una famiglia povera di immigrati polacchi). Poi investendo ogni atomo di tempo, energia e creatività per combattere l’ingiustizia sociale. Oratore infaticabile (un suo discorso al Congresso è durato più di otto ore), convinto che le campagne si facciano parlando faccia a faccia con la gente, più che bombardandola di messaggi televisivi, straordinario animatore di coalizioni "arcobaleno" che gli hanno permesso di competere alla pari con Democratici e Repubblicani, aiutato da legioni di agit prop volontari e dai finanziamenti di una moltitudine di piccoli donatori. Questi i "segreti" di un uomo che i suoi concittadini hanno imparato ad amare perché fa sempre quello che promette di fare, un uomo che lotta perché vuole cambiare la faccia dell’America con una rivoluzione pacifica. Il racconto entusiasmante e spesso commovente di un’avventura politica, ma anche una lezione fondamentale per la sinistra internazionale.