Questo libro individua nell’idea dell’aggiunta il tratto costitutivo della cultura europea e - più radicalmente - il genoma teoretico della realtà. Plotino invitava a battere tutto intorno per tirare via le cose aggiunte; il Bene, che "conclude" il suo sistema, non è però ciò che resta, una volta eliminato il mondo, ma quello che dona tutte le aggiunte. La messa in opera di quel precetto ha dunque in Plotino una curvatura ironica e paradossale.
In nessun luogo più che nell’idea di SS. Trinità diviene chiaro il nesso indissolubile di essere e aggiunta. L’immensa pretesa che l’Unico, proprio essendo e restando Uno, sia tuttavia Tre, individua nel concetto di Dio una tensione esplosiva, un sovrappiù impossibile che Anselmo, Tommaso e Duns Scoto hanno indicato. L’essere, però, è aggiunta solo in forza del Bene. Se il Bene fosse semplice perfezione, ad esso non potrebbe aggiungersi niente, perché ogni aggiunta o non sarebbe tale, o sarebbe nociva. Ma il Bene è perfezione in quanto bontà (non viceversa), il che richiede di "definirlo" come la Regola, o il Fondamento, con aggiunta. La commozione del Bene è appunto questa capacità inaudita di aggiungere, di fare stare ancora qualcosa in uno spazio che, per definizione, è saturo e inemendabile.
Il modello aggiuntistico si concepisce dall’inizio alla fine come un pensiero della liberazione, anche in senso politico. L’emancipazione, l’uscita, non può però consistere mai nella mera eliminazione delle cose aggiunte, piuttosto in un trattamento di esse, che le raccolga come significati, ma ne faccia girare il senso complessivo nella direzione del Bene - il che è appunto quanto la tradizione ha pensato con il concetto di "provvidenza".
AVVERTENZA
1. Le seguenti parti del volume sono già state pubblicate, in parte e/o con modifiche anche rilevanti, in riviste e volumi:
— Il § 6 dell'"Entrata prima" riproduce, in forma modificata, un intervento dal titolo Se sia possibile aggiungere a Dio, in La filosofia come servizio. Studi in onore di Giovanni Ferretti, a cura di R. MANCINI e M. MIGLIORI, Vita e Pensiero, Milano 2009, pp. 745-756.
- Convito e conviti è apparso ín G. TESTO, a cura di, Di cotte e di crude. Cibo, culture, comunità, Atti del Convegno 15-16 marzo 2007 — Vercelli, 17 marzo 2007 — Pollenzo, Centro Studi Piemontesi, Torino 2009, pp. 187-211.
- Carne/Tenebra è contenuto in «Filosofia e Teologia», 3/2006, pp. 495-502.
- L'aggiunta in quanto aggiunta è stato pubblicato in «Giornale di Metafisica», xxix, 2, pp. 453-465.
2. La vita autentica come "tratto proprio", inedito, riprende un intervento letto il 2 dicembre 2006 al convegno organizzato a Torino da «Phronesis», Associazione Italiana per la Consulenza Filosofica, su "Il consulente filosofico nella casa di Psiche".
3. Le traduzioni italiane sono talora modificate rispetto a quelle indicate.
ESTRATTO DALLA PRIMA PARTE
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La struttura/contenuto del presente volume è la seguente: vi sono tre Entrate, due Posti, tre Uscite. Ognuno dei Posti è articolato in tre sotto-posti.
L'Entrata distingue il Fondamento dal Bene; propone la definizione di Bene come ciò, che sopporta l'aggiunta; colloca l'opera all'interno del percorso dell'autore; espone per brevi punti programmatici il manifesto di questa filosofia. Le tre introduzioni appartengono a fasi evolutive diverse della teoria, dalla più recente (la prima) alla più antica (la terza). Il lettore è invitato a smontare la matrioska, fatta di bambole nella bambola. Questa struttura di inclusione, è una struttura di sorpresa, che è a sua volta una struttura di ripetizione e di aggiunta.
Il Posto Primo è dedicato ad esplorazioni filologico-teoretiche, in cui si approfondiscono le categorie utilizzate per la costruzione teorica. In particolare, secondo un metodo ormai per me consolidato, mi concentro su alcune parole (seguo la parola), vale a dire su "aggiungere"/"aggiunta" (in greco e in latino), e sul campo semantico che vi si connette in Plotino e Tommaso. Plotino, il filosofo dell'"elimina tutto", del battere per tirare via le cose aggiunte, dell'aferesi universale, è mostrato in essere come il pensatore, a un secondo e più impegnativo livello, di una paradossale addizionabilità universale; Tommaso, il filosofo per cui Dio è absque receptibilitate additionis, è indagato nella sua dialettica di teologia anti-aggiuntistica e antropologia aggiuntistica.